Buriani dal 1967, Ristorante di Porta Bologna
Piazza Bologna, Pieve di Cento (BO)
Data recensione : settembre 2002
Il locale si trova da una trentina di chilometri da Bologna.
Facilmente raggiungibile dalla prima uscita della Bologna-Padova. Si trova
nella piazzetta dell'omonima Porta, facile parcheggio.
E' stato sede della Condotta Slowfood di Cento (ora non più).
Presente su Gambero Rosso (2 forchette) e membro dei Giovani Ristoratori
d'Europa.
Veniamo ricevuti all'ingresso dal titolare, che si scusa per doverci sistemare
nella ''saletta'' poichè la sala grande è già tutta prenotata (la stessa
avvertenza mi era stata data la sera prima, quando avevo prenotato).
La saletta ha solo due tavoli, il nostro per tre ed un altro per quattro
(comodi, basterebbero anche per sei), è sobria ma carina, oltre che molto
tranquilla.
La carta reca alcune spiegazioni personalizzate ed una serie di citazioni,
piacevoli da leggere.
Specie nella parte dedicata alle spiegazioni sulla modalità di preparazione
dei cibi e sui consigli ai fumatori (sacrosanti, condivisibili e garbatissimi).
Una prima parte è dedicata alla cucina di tradizione, una seconda (più
ampia) alla cucina reinterpretata.
Non sono presenti menu degustazione.
Come pre-antipasto arriva un bicchierino di vetro con un gazpacho di pomodoro,
buono e molto profumato. I pani, pur freddi, sono discreti. Ottimi i piccoli
grissini.
Dalla carta scegliamo:
- Coda di scampo in fagottino di coniglio con carciofi ed il nostro Vov.
La nostra curiosità per la descrizione è felicemente appagata dal piatto
che ci arriva.
Una coda di scampo avvolta in una fattina di carne di coniglio, scaloppata
nel piatto con spicchietti di carciofo e gocce di zabaione.
Il risultato è un perfetto matrimonio di dolcezza, persino i carciofi
sono addolciti nella cottura e non si scontrano con il vino. Piatto davvero
splendido.
- Tortellini in brodo (dal menu di tradizione).
Perfetti, piccolissimi, deliziosi. Un piatto che, nelle vicinanze di Bologna,
tradisce di rado. Si nota come almeno tre mani diverse abbiano partecipato
alla confezione dei tortellini.
- Ravioli di ricotta in salsa di cardi e tartufo scorzone. Delicati, buona
la salsa di cardi, buono ed abbondante il tartufo.
- Faraona arrosto con salvia, patate e tartufo. Semplice, buona ma non
strepitosa, ottime le patate a margine del piatto.
- Cotoletta di cervo con finferli e blinis (di non ricordo cosa) con salsa
ai mirtilli. Descritta come ottima, con i finferli morbidissimi cotti
a puntino.
- Vitella lardellata su crema di zucca e tortino di ?. Descritta molto
buona.
Come pre-dolce arriva un latte di cocco con salsina alla menta. Davvero
molto buono.
Poi:
- Crema catalana al rosmarino con arancini caramellati e focaccia alle
nocciole.
Molto buona, delizioso il rosmarino ''brinato'', ruffianissimo l'arancio
a cubetti caramellato, appena fuori tema il dolcino alla nocciola.
- Zuppetta di pere con zabaione e cioccolato (o giù di li). Descritta
come molto buona.
Dalla cantina, la cui carta è divisa in tre settori (vini del territorio,
vini Italiani e vini stranieri), non grandissima ma con interessanti proposte
(specie nelle bottiglie locali):
- Riesling Malagò, Vendemmia Tardiva 97, Vallania (19.00 euro). Buono,
profumato e ben strutturato. Interessante.
- Lagrein 97, Cornell (23.00 euro) Grandi profumi, bello davvero.
E poi a bicchiere (4.50 euro cd.)
- Torcolato 1999, Maculan
- I Capitelli 2000, Anselmi
- Dindarello 2001, Maculan
Insieme al caffè, un piattino di cioccolatini assortiti (Domori, Valrona,
scorzette)
Conto finale in tre persone:
- Cucina 150.00 euro
- Cantina 67.00 euro Arrotondato di 7.00 euro. Coperto incluso nei prezzi
(evviva!!).
Bonus per la simpatia del patron.
Bruttini i bagni (il cesso con ''i piedoni'' non mi ha mai affascinato).
In conclusione, locale molto interessante sia per la cucina che per la
cantina, piatti di ottima fattura e conto finale assolutamente onesto.
Da tornarci.
Claudio
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