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Trattoria San Vittore Via San Vittore, Milano Data recensione : settembre 2002 Il locale si trova nell'omonima via, in una zona abbastanza elegante di Milano, proprio di fronte all'Ospedale San Giuseppe. L'interno è gradevole e ricorda un po' un bistrot parigino, di quelli curati, non quelli ormai che vanno per la maggiore anche nelle zone meno turistiche di Parigi. Ritornando a noi, il menu è scritto su lavagne a muro, l'arredamento è abbastanza particolare con fotografie e stampe strane alle pareti. I tavoli sono un po' troppo vicini, soprattutto quelli a due: si viene inevitabilmente al corrente di vita, morte e miracoli di un vicino dal tono di voce deciso; il fumo non è tassativamente vietato ma "consigliato con moderazione e a fine pasto" da un cartello. Il cuoco è uno spagnolo che ha vissuto in Marocco e che propone una cucina italiana classica con "contaminazioni" di vario genere. Si è provato: - 1 antipasto di lenticchie con merluzzo e carpaccio di pagello, con varie erbe. Pur decisamente particolare, il piatto non mi entusiasma, vuoi per la lenticchia fredda che dà un risultato piuttosto diverso, per fare un esempio, dal farro, vuoi per la presenza di cetrioli tritati e coriandolo tra le erbe, presenze inaspettate e a me invise. - 1 zuppa di finocchi con patate e un'altra cosa che scusate non ricordo, abbastanza cremosa, che mi viene riferita ottima. - 1 filetto di angus al vino rosso, piatto semplice ma ben proposto, con cottura azzeccata. - 1 tonno alla melissa e tandoori, che mi viene suggerito dal proprietario: in effetti la delicatezza all'interno del trancio di tonno (tagliato alto) è notevole e si accoppia molto bene con il buonissimo condimento, un po' agrodolce, proposto. Il tandoori, a quanto ne sapessi io, è un metodo di cottura, mentre il proprietario, ragazzo gentile e piuttosto simpatico, mi dice essere invece delle erbe... ignoranza mia? Di dolce prendo una torta di ricotta ripiena di pezzi di cioccolato fondente e con salsina, accostamento ardito ma che si rivela forse il piatto migliore della serata. Con un Franciacorta Rosso di una casa mai sentita, sempre consigliato dal proprietario e piuttosto buono, da 27 Euro, si è speso 95 Euro in due. In conclusione, il cuoco ha decisamente fantasia, prezzi non proprio popolari, ma penso che valga la pena ritornarci, specialmente per sperimentare qualcosa di nuovo. Saverio |