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Il Castagno di Pierangelo
Piteccio (PT)
Data recensione : settembre 2002

Lasciata la statale che porta all'Abetone si svolta per Castagno e si seguono le indicazioni per il Residence Il Castagno. Da Firenze una trentina di minuti abbondanti, con qualche chilometro di curve fra i castagni della bassa Montagna Pistoiese.
Il locale è immerso in un ampio castagneto, con annesso residence e piscina.
Pur che ci abbiano visto arrivare, non troviamo nessuno all'ingresso ( e nemmeno all'uscita a fine pranzo). Entriamo e dopo un minuto arriva il cameriere .
Chiediamo se c'è un guardaroba per lasciare gli impermeabili, dal momento che ci stava fecendo accomodare cosi come eravamo arrivati.
Il locale ha due sale, la piu piccola è chiusa.
Ci accomodiamo nella sala grande, tutta a vetri sul parco esterno.
Una dozzina di tavoli discretamente apparecchiati, di cui quattro già accupati.
Arredamento semplice, con il grande camino acceso dovrebbe essere carino, molto belli i dipinti attaccati al muro, con paesaggi di campagna che sembrano foto.
Ci viene subito offerta una flute di bollicine (anonima), e dei ''coccoli'' caldissimi (molto buoni).
La carta cita numerose proposte, fra cui due menu degustazione (uno di carne e uno di pesce). Numerosi sono i piatti che attirano l'attenzione per la loro particolare dicitura.
Scegliamo:
- Gran piatto di antipasti di mare: (x2), quattro piccoli assaggi, un filetto di pescatrice con pancetta e passata di pomodoro (molto buona), una ''capesanta'' di mozzarella di bufala (lo sembrava davvero, con un baffo di coulis di peperone rosso come baffo, discreta), una mattonella di polpo con del caviale vegetale(discreto), una coda di gambero con una fettina di pesca stufata (buona ma la meno interessante fra i 4).
- Porcino in crosta con fonduta di pecorino: chi lo ha scelto lo ha definito buonissimo.Molto bello nella sua presentazione.
- Passatina di ceci con milanese di gamberi e farro: presentata in maniera molto accattivante, una crema di ceci (poco saporita, in verità) con al centro due code di gambero ''impanate'' con del farro reso croccante dalla cottura, il tutto condito con cubetti di pomodoro, olio alla bottarga e salsina verde. Di grande effetto cromatico, deliziose le milanesi, peccato sia appena slegato per via della passata poco saporita.
- I tre porcellini: quattro diverse preparazioni a base di porcello con uno sformatino di verdure, chi lo ha preso mi sembrava un attimo scettico, non assaggiato.
Io ho scelto un piatto che mi aveva incuriosito, era descritto come '' il pollo ficato di Mac Pier Angel, con il ketchup dell'Artusi'' (o giù di li).
Chiara allusione al pollo del famoso fastfood.
Arriva una montatura verticale di fritto di pollo e verdure, con una salsina dolciastra che a me non piacerà. Il pollo è davvero molto buono, oneste le verdure.
Anche qui vince la presentazione.
- Crema bruciata alle mandorle, finto cappuccino alle fragole e pasticceria fine: tutto non indimenticabile.
Dalla lista di cantina (piccola ma interessante, fatta esclusione per il settore vini dolci) prendiamo un Pouilly Fumè D.Daguenau 1998 a 45 euro e tre bicchieri di moscato (Scanavino, mi sembra) a 3 euro cadauno.
Acqua (purificata) in caraffa (1 euro cadauno, sic!!!).
Niente coperto (alleluia).
Bruttissima (ma veramente) la voce sul menu che recita ''menu non completo 3 euro'' come a punire coloro che ordineranno poco (??).
Conto in tre: cucina euro 142, cantina euro 63.
Un locale interessante in cui dovremo tornare per provare le varie curiosità che oggi non siamo riusciti a soddisfare, certamente diverso dalla massa.
Alcune incongruenze ci sono, e data la fascia di prezzo andrebbero corrette.
Soprattutto nel servizio.
Giudizio positivo, ma con riserva.
Ciao

Claudio