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Simon Boccanegra
Via Ghibellina 124r, Firenze
Tel. 0552001098
Data recensione : giugno 2002


Aperto da qualche mese, proprio di fronte al Teatro Verdi.
Si entra in un ampia sala dai toni caldi, tutto arredato in legno massello, soffitti a volta molto alti, poi si accede ad una seconda sala più scarna.
Veniamo fatti accomodare (da quello che dovrebbe essere il maitre) nella seconda sala (ci pare di capire sia un gesto di cortesia ?!?).
Tavolo in legno con tovagliette di cotone.
Un lumino a petrolio al centro del tavolo, il mio bicchiere da vino è ben lumacato.
Le luci sono soffuse, anche troppo.
La carta propone cucina ''moderna'' con riferimenti alla cucina tipica toscana.
Tutti i piatti che ci verranno serviti saranno presentati in maniera egregia, spesso con sviluppo verticale della composizione, sempre accurati nella guarnizione.
Scegliamo: - Orata marinata con sformatino di patate e porri, non male lo sformatino appena tiepido, appena discreta l'orata marinata. - Cestino di panzanella con gamberi, la panzanella era molto buona, peccato il gambero fosse single, il cestino che arregge il tutto è una specie di pasta fritta, molto salata. - Maltagliati di pasta ai crostacei, questi veramente buoni, con abbondanza di crostacei (astice??), onnipresente pomodorino pachino che sbilancia appena il piatto in dolcezza. Comunque ben fatto. - Filetto di rombo ai carciofi, buono, forse appena insipido, per sorreggere uno dei due filetti c'è un pezzo di zucchina crudo (??). - Filetto di branzino con cannellini e pomodorini, buonino ma pieno di lische.
La pelle lasciata sui tranci sarebbe anche carina, ma se non la si squama a dovere da solo fastidio. Piatto che mi ha lasciato insoddisfatto. - Mousse di cioccolato, buona e molto ben presentata. - Charlotte con crema ai pistacchi e frutta fresca, presentazione verticale molto originale, buona nel gusto, forse lega poco con la frutta fresca.
Dalla cantina: Vorrei lanciare una petizione per sanzionare con ammenda l'abitudine (che sembra stia ricominciando a diffondersi) di tagliare la capsula per inserirci poi il sughero a lato del collo bottiglia.
E' squallido!!! Al tavolo di spagnoli vicino al nostro, la cosa è sembrata buffa, ma mi sa che stavano prendendo in giro il cameriere.
La carta dei vini comincia con i rossi (sic), veramente tanti e quasi tutti toscani. noi sceglieremo: - Chardonnay Lovengang 1997, 48 euro in carta (non poco!), comunque grande, anche se servito quasi ghiacciato. - Moscato d'Asti Michele Ciarlo (Meiste o qualcosa di simile, a 6 euro a bicchiere, prezzo assurdo), corto.
Conto totale in due persone, su foglietto di carta (assolutamente non incoraggiato, peccato) 168 euro, scontato a 140 euro.
Troppo comunque. Il locale sarebbe anche carino, ma il servizio langue.
I camerieri corrono da un tavolo all'altro spesso urtando le sedie dei clienti. Il maitre ha più di una volta apostrofato a voce alta dandogli del babbeo un cameriere (gravissimo!!) forse per farsi vedere attivo. Il moscato che avevamo scelto ci era stato sconsigliato dal nostro cameriere che ce ne aveva consigliato un altro dello stesso produttore, una volta arrivato a versarlo ne riusciva a fare un solo bicchiere (!!!).
Tornava allora a servirci quello da noi scelto in primis, dicendoci che il maitre preferiva farcene assaggiare uno nuovo (??).
Maitre che si è anche soffermato a parlare con noi di tanto in tanto, chiedendoci se andava tutto bene, e che poi ci ha fatto anche assaggiare un altro moscato, a suo dire ancora più interessante, di provenienza del centro-sud (non ricordo l'etichetta).
Comunque niente di indimenticabile in ambo i casi.
In definitiva, un bel localino, cucina interessante, servizio da perfezionare, prezzi decisamente troppo alti (da stranieri, come usa qui).
Lo riproveremo.

Claudio