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La
Pineta Ristorante Marina di Bibbona (LI) Data recensione : febbraio 2002 Saranno un paio di anni che cerco di trovare un posto libero per il pranzo domenicale in questo ristorante. Oggi ci siamo riusciti. Direttamente sulla spiaggia, con piccolo ma prezioso parcheggio privato. La sala è unica e guarda il mare, arredata in maniera semplice, con la cucina a semi-vista. Una dozzina di tavoli per una cinquantina di posti. Ci sediamo e dopo dieci secondi (non di più, giuro) ci viene versato un aperitivo (Sauvignon Blanc Noveau, profumato) e ci viene servita un entree composta da una sottile fettina di bottarga di tonno con pomodorino ed olio di oliva. Troppo salata la bottarga. Passeranno alcuni minuti prima che arrivi il pane (un cestino con tre tipi di pane affettato) ed una ottima carta musica. Dal menù sciorinato a voce dal patron scegliamo: - Antipasto di mare caldo - Ravioli di astice ed asparagi - Catalana La carta dei vini comprende numerose e belle etichette, con una grande offerta di vini locali (il Bolgherese la fà da padrone) e non. Peccato sia piena di brutte cancellature di bianchetto, veramente tante. Scegliamo un Condrieu 98 di Guigal. Qui li abbiamo messi un attimo in crisi poichè il vino è arrivato abbondantemente dopo che avevamo già finito gli antipasti, non lo trovavano ci hanno spiegato, ed era l'ultima bottiglia. Il vino era perfetto. L'antipasto consiste di quattro piccoli assaggi. Una polentina morbida con dei calamaretti al nero (buonini), un passatino di ceci con stoccafisso (buonino), un insalatina calda di seppioline e radicchini (molto delicata, buona) ed un crostino di cavolo nero con scampetto (il pezzo migliore, delizioso). All'arrivo dei ravioli siamo rimasti un attimo delusi. I ravioli erano in realtà un raviolo aperto con gli ingredienti citati. Per quanto buono e ben fatto, ma difficile da inforchettare agevolmente, non era ciò che ci era stato descritto. SE mi si dice ravioli, mi aspetto i ravioli. Basta spiegarsi. La catalana è arrivata quando oramai il raviolo era digerito, complice il Condrieu non vi abbiamo fatto troppo caso, ma era veramente ottima (scampi, gamberi, gamberi rossi ed astice). La maionese che ci è stata portata assomiglia ben poco alle tante che ho visto servire nei vari locali, certo non era cattiva ma assomigliava piu ad una salsina di uovo che ad una maionese. Un tortino caldo di cioccolato (molto buono) ed un bicchierino di Pineau de Charantes hanno chiuso il pranzo. Conto in due: Cucina 111 euro, Cantina 40 euro (Pineau offerto). Che dire? Il locale è molto rumoroso, le attese sono state veramente lunghe ed il servizio abbastanza informale, ed anche per avere il conto ci son voluti una ventina di minuti. Direi un locale casalingo di buon livello (senza dubbio superiore alla media), con una cucina discreta basata su di un ottima materia prima. Certo le cinque stelle impresse sulla porta farebber pensare a qualcosa di più, un qualcosa che però non abbiamo colto. Bonus: il vassoio di pesce fresco che girella per la sala contiene prodotti di assoluta freschezza e qualità. Malus: i bagni fanno onco (come si dice da queste parti). Claudio |