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Caino Ristorante Montemerano - Firenze Arrivare a Montemerano da Firenze è cosa lunga. Se poi ci si mette il maltempo, si arriva a ceppo!! Il locale è incastonato nel piccolo borgo che domina le belle colline tra Scansano e Magliano. In questa stagione si trova facilmente da parcheggiare nelle vicinanze. Alla consegna dei cappotti un amico chiede di potersi accomodare in una sala per fumatori, ma la ragazza fà notare che non è consentito fumare all'interno del ristorante (alleluia!!), per coloro che lo desiderano c'è un salottino al piano superiore. La cosa indispone un poco i miei due amici tabagisti accaniti :-))), che si alzeranno a turno per concedersi un cicchino nel salottino durante il lungo pranzo. Due sale, una venticinquina di coperti in tutto. Ci accomodiamo nella sala piu bassa, vicini ad un bel focolare purtroppo spento (un poco di brace non ci sarebbe stata male). Bella apparecchiatura, poltrone molto comode. Forse un poco troppo buio, quasi da leggere la carta con difficoltà. La carta reca in notevole risalto, e su tutti e due i fronti, la raccomandazione di non fumare e di non usare i cellulari. Pur d'accordo con tali raccomandazioni, la cosa stona un poco. Subito un piattino con una quindicina di piccole cose salate, alcune molto buone. Ci viene chiesto se gradiamo un aperitivo. Ci viene versato un Cà del Bosco Anna Maria Clementi 92, onestamente molto buono. Un vino che deve piacere ai giovani ristoratori d'europa, poichè è la seconda volta in due settimane che ci viene proposto (in due locali diversi). Lo pagheremo 15000 a testa (due rabbocchi non considerati), e qui rimango della solita opinione. Offrirlo o farlo pagare? La prima, sicuramente. Dalla carta dei vini scegliamo un Riesling Austriaco (troppo buio per leggere con esattezza il difficile nome), profumatissimo. Come pre-antipasto una formina di ricotta su salsa al basilico; ricotta deliziosa, salsa profumatissima. Eccellente. Scegliamo due millefoglie di baccalà ed un farro con crema di peperoni. Il millefoglie è buonino, ma le foglie sono poco croccanti. Credo che ci sia un abuso del termine millefoglie, in generale. Il farro non entusiasma il mio amico. Io prendo gli agnolotti di cinta senese con brodetto di gallina e castagne; semplicemente deliziosi. Un ricco ripieno macinato finissimo, di un sapido che lega benissimo con il brodetto leggermente dolce/amaro delle castagne. Piatto di alta cucina. I miei commensali prendono un farro con vino rosso e lepre; a me è piaciuto, ma a chi lo aveva scelto non era dello stesso parere, ed una lasagnetta con animelle e formaggio di fossa che non ho assaggiato ma che è piaciuta molto. Nel frattempo arriva il Bricco della Bigotta 88. Grande. Io prendo una tagliata di filetto, selezione Cecchini. Ottima la carne, semplice la preparazione. Un altro di noi il piccione (leggermente glassato) definito ottimo, l'altro un cinghiale lardellato, piaciuto anche questo. Il pane caldo che è stato rifornito con generosità, era di buon livello e di notevole assortimento. Ma quello assaggiato da Arnolfo è lontano mille miglia. Come pre-dessert una piccola creme bruleè tiepida, buonissima. Scegliamo un Bouvier Trockenbeerenauslese 89 di Heiss Tschida, colore ambrato, lunghissimo e piacevole. Io scelgo la cupola di caramello con cioccolato morbido, molto buona, presentazione accattivante. Un altro prende dei fagottini di cioccolato Domori, deliziosi. Arriva anche un gran vassoio di friandises, apprezzatissimi e molto buoni. Il caffè lo prendiamo nel salottino, per consentire ai due ''drogati'' di fumarsi il loro sigarettino. Belle riviste su tre tavoli, un bell'umidor per sigari, alcuni pezzi di antiquariato arredano questo piacevole stanzino. Conto in tre: Cucina 465k Cantina 594 Conclusioni: Un posto molto carino, un poco lontano da tutto, cucina di alto livello pur con qualche incertezza (il mio amico avrebbe preferito sapori piu netti nei piatti di cacciagione). Sicuramente raccomandabile. Specie se con la rilassatezza del potersi fermare anche a dormire in una delle poche stanze del piano di sopra. Prezzi degli antipasti decisamente troppo alti (si tratta pur sempre di due filettini di baccalà). Ricarico sui vini un poco eccessivo. claudio |