Tigullio Vino Homepage Home TigullioVino.it Blog Blog Vinix

> Operatori
» Registrazione operatori
» Operatori già registrati
» Club
» Pubblicità
» Newsletter
» Annunci vino-cibo
» Aggiungi ai Preferiti

> News e iniziative
» News ed eventi di rilievo
» Eventi locali, degustazioni
» Terroir Vino

> Contenuti e risorse
» Naviga per regione
» Vino & Olio
» Aziende testate
» Rubriche
» Tgv Blog
» Doc e Docg
» Recensioni Ristoranti
» Esperti
» Strade del Vino
» Parchi italiani
» Viaggi
» Video
» Contatti
» Faq

> Interagire col sito
»
Invia campionatura vino
»
Invia campionatura olio
» Segnala eventi
» Invia comunicati stampa
» Associati al Club
» Recensioni ristoranti
» Invia ricette


> Iscrizione newsletter
Iscriviti alla newsletter di TigullioVino.it per ricevere settimanalmente gli aggiornamenti via e-mail con le degustazioni, le news e gli approfondimenti della Redazione.
La tua e-mail :



> Pubblicità

> Siti e blog del Network
TigullioVino (Magazine)
Vinix (Social Network)
VinoClic (Pubblicità)


Aggiungi alla barra di Google
Il Blog Network di TigullioVino.it
VinoPigro
A Modest Proposal, di Riccardo Modesti
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0

TigullioVino.it ©
E' vietata la copia, anche parziale, senza esplicita autorizzazione della Redazione.
Mappa del sito
Chi siamo / curiosità
Links
Privacy
Contatti







          
                      


          Archivio recensioni dei lettori


           Torna all'archivio

           Invia una recensione
Rododendro Ristorante
Boves (CN)


Approfittando della giornata estiva, decidiamo di provare uno dei "grandi" ristoranti piemontesi e di tutta Italia. A 6 km da Boves, in una tipica casa di montagna cuneese, si trova il Rododendro.
Di questo ristorante ai vertici da una ventina di anni la critica ha sempre enfatizzato la figura della titolare, quasi subito rimasta sola con due giovani figlie, per la prematura scomparsa del marito, oltre quindici anni fa. Eravamo molto curiosi di verificare se, al di la' del mito, il livello della cucina fosse cosi' alto. Il locale e' composto da un'unica sala da pranzo, in tinta acquamarina, assai ampia e con tavoli ben distanziati. Molto elegante, senza scadere nel kitsch.
Bellissime tovaglie bianche, posateria Christofle, bicchieri Riedel, piatti Hutschenreuter e Richard Ginori. All'ora di pranzo di un assolato giorno feriale di agosto, oltre a noi, c'e' solo un'altra coppia e, pertanto, in sala vedremo solo la Signora: il servizio sara' rapido e puntuale e in circa due ore consumeremo l'abbondante menu' degustazione, senza che manchino mai pane, acqua e vino al tavolo.
E' possibile consumare un menu' del territorio a 90mila lire (Insalata di Porcini - Maltagliati con le rane - Carre' d'Agnello - Formaggi - Dessert), oppure il piu' ampio menu' da noi scelto (130mila senza vini o 160mila con vini). Alla carta ci sono altri piatti interessanti tra cui: Uovo con Caviale (50mila), Tagliatelle con tartufo nero e Sauternes (35mila), varie proposte di carne e pesce (35mila), Formaggi (10mila) e Dessert (15mila).
La carta dei vini e' ampia ma non sconfinata: c'e' una discreta scelta di vini francesi. A differenza di ristoranti di livello analogo, esistono anche vini di fascia bassa (la classica Monella di Braida e' a 25mila, 3 o 4 mila piu' che in pizzeria) sotto le 30mila e alcune mezze bottiglie. Decidiamo di arrischiare l'abbinamento proposto da loro.
Viene portato come appetizer una bruschetta dall'olio assai saporito, letteralmente seppellita di scaglie di tartufo. Il primo antipasto e' costituito da due fette di Foie gras di ottima qualita' (l'abbiamo apprezzato, pur essendo reduci da un giro in Francia) con burro e crostini. Il bianco che viene servito, qui naturalmente difetta: e' un Langhe di Aldo Conterno (Printanie'), peraltro assai piacevole sui due piatti successivi.
Segue uno scampo pulito e guarnito con testa e chele dello stesso tiepido in una sublime maionese al pomodoro (da leccare il piatto).
Il terzo antipasto e' un po' piu' elaborato: due zucchini tagliati a fettine e scottati, ma mantenuti interi con il loro fiore ripieno di una delicata salsa verde, la fonduta che li accompagna e' leggermente liquida. Di nuovo tartufo come se piovesse.
Viene servito l'eccellente Nebbiolo Occhetti di Prunotto e il primo piatto e' letteralmente stupefacente.
Agnolotti dalla pasta sottilissima (quasi trasparente) piccoli come dei plin con un ripieno di funghi semplicemente straordinario. Probabilmente il migliore piatto del pranzo.
Il secondo e' nuovamente un piatto semplice: sottofiletto di vitello in salsa di senape.
La mia previsione si rivela esatta: questo sottofiletto e' meglio del 90 percento dei filetti mai mangiati in vita mia; e' semplicemente meno alto ma assolutamente delizioso.
Valide le vetture scottate (fagiolini e broccoli) che guarniscono questo piatto. Il carrello dei formaggi non e' ampio (una dozzina di qualita'), ne' eccezionalmente vocato al territorio, ma di qualita' media molto buona.
Particolarmente interessanti due Roccaverano, ottimo il Reblochon e soprattutto valido il Castelmagno, stagionato al punto giusto (ormai introvabile a questi livelli) Con il dessert sarebbe previsto Moscato ma, viste le nostre scelte, il vino ci viene cortesemente cambiato.
Con il buon sorbetto di more, scelto da mia moglie, viene servito un Aleatico di Antinori e con il raffinato semifreddo di cioccolato con salsa al cioccolato amaro e gelato allo zafferano un Ala Marescato.
La piccola pasticceria lascia nuovamente sbalorditi: i baci di dama (classico stopposo della pasticceria secca dozzinale) si sciolgono in bocca e le bucce d'arancia caramellate e zuccherate sono amare al punto giusto.
Oltre ai menu ci vengono conteggiate 10mila lire per due acque gassate e altre 10mila per due caffe'.
Giudizio estremamente positivo e, paradossalmente (ma neanche troppo), i piatti piu' indimenticabili sono stati quelli piu' semplici, frutto di una scelta senza compromessi nelle materie prime ed un'indubbia attenzione maniacale nelle cotture.
Per quello che mi riguarda confermo tra i quattro o cinque migliori in Piemonte.


Leo