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La
Fermata Ristorante Via Vochieri Alessandria Sabato sera cena al rist. LA FERMATA in Alessandria, sito sotto i portici di un bel palazzo -non gli farebbe male 1 bella restaurata alla facciata, però- della centrale via Vochieri. Premetto che avevo già cenato presso questo ristorante circa 2 mesi fa e che ne ero rimasto entusiasta. Ho voluto avere coì una conferma della mia precedente sensazione. Il ristorante era al completo, ma ugualmente non si avvertiva il disagio della sala piena come a volte capita quando i ristoranti -anke di gran nome- vogliono accaparrarsi maggiori coperti possibili, creando così 1 po' di confusione aggiungendo 1 o 2 tavoli in +, avvicinandoli troppo...questo sabato sera non è successo e va a merito dei proprietari. Questi ultimi vedono in sala il papà della famiglia Aiachini, la moglie di Giorgio, Giorgio Aiachini chef coadiuvato dalla mamma e da 1 valido collaboratore. Il locale ha 1 arredamento moderno, essenziale ma non freddo, i tavoli sono ben apparecchiati come 1 grande ristorante. Appena seduti ci viene offerto 1 piccolo antipasto consisente in 1 mousse di verdure -non ricordo quale :-( - con 1 ottimo cortese del piemonte. Il lato straordiario de LA FERMATA è l'assenza della carta del menu, poichè Giorgio cucina secondo quanto l'estro e le materie prime di cui dispone, gli consentono. Nella scelta del vino si è guidati dal papà , ma dal momento che desidero assaggiare 1 bottiglia dell' az. agr. LA Spinetta - sia nel barbaresco che nella Barbera si è aggiudicata i 3 bicchieri - noto che sulla carta -pur comparendo grandi vini - di questa casa non appare che solo 1 bottiglia di PIN 1998, un rosso a base di uve di barbera, nebbiolo e cabernet- Il vino è piacevole, rotondo, ma confesso che le mie aspettative sono rimaste 1 po' deluse poichè desideravo 1 vino +....affascinante.Avrò modo di ritrovare questa grande casa vinicola lungo i percorsi gastronomici. La cosa buffa capitatami durante la scelta di questo vino è stato il delicato e simpatico battibecco col Aiachini sr. il quale mi spiegava che lui preferisce la barbera pura, e tutti gli altri vini prodotti dalla mescolanza di varie uve sono ...di poco conto....Sarà! Veniamo al menu: Antipasti: Mousse di tonno con verdure, molto delicata;filetto di branzino in brodetto di piselli e fave freschi; Primo: Ravioli col ripieno di erbe, dal mio punto di vista la sfoglia era 1 po' spessa, inoltre il piatto era composto da soli 3 ravioli...forse 1 in + non avrebbe guastato... Secondo: Tagliata di fassone con mousse di cipolla -( la carne era cotta al modo giusto, ben rosata.) e l'altro piatto era arrotolato di capretto arrosto con verdure (chi lo ha assaggiato mi ha detto che era molto buono). Ci viene servito un pre-dolce, consistente in 1 gelatina ai frutti di bosco, molto delicata e direi adatta per preparare la bocca ad 1 dessert. Quest' ultimo è consistito in un tris composto da: semifreddo al torroncino, mousse al cioccolato e panna cotta-ma non ricordo bene-: il piatto era molto ben composto, fantasioso e ben proporzionato. Chiedo 1 vino da dessert e ci viene servito 1 brachetto, ma, aihmè- non certo dei migliori...Tra l'altro mi pareva provenire da 1 bottiglia da parecchio stappata e quindi si era perso molto del champenois... Chiudiamo con 1 buon caffè e con 1 interessante conversazione con Giorgio, chef, e col suo aiutante, coi quali mi complimento. Spesa: 2 menu degustazione 160.000 + 75.000 per il vino 5.000 per acqua = 240.000 in 2. Con 1 bottiglia normale, la spesa si aggira sulle 90.000 a persona. Alberto |