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Trattoria
dei Cacciatori P.zza Castello, 7 Denice (AL) Tel. 014492025 Esperienza mistica! Il posto è un po difficile da trovare ed individuare, ma vi assicuro che vale la pena farsi un po di strada per arrivare in questo posticino. Il ristorante si trova a Denice in provincia di Alessandria, dopo Acqui Terme in direzione Savona. Arriviamo in questo locale che potrà fare al massimo una quarantina di coperti, noi siamo in 7 e ci viene riservato un tavolo abbastanza spazioso vicino all'ampia vetrata che domina la vallata, peccato fosse sera e non si vedesse nulla del panorama. Molto suggestivo l'effetto del caminetto acceso che si riflette sul vetro!! Ci accomodiamo dopo che una nuova (e carina) cameriera ci prende i soprabiti per riporli nel guardaroba. Come sempre troviamo già a tavola alcuni antipasti, sono sepre i soliti, ma sono sempre unici. Trovaimo un patè di lardo discreto vicino ad un pasticcio di formaggio e prezzemolo indimenticabile che vanno gustati sul pane caldo servito con eccezionale tempestività. A tavola ci sono delle olivette nere molto gustose e delle lumache in carpione nel complesso abbastanza buone. Una volta terminati gli antipasti già a tavola ci vengono serviti degli asparagi freddi con salsa rosa, un peperone al forno, un piatto con di affettati. La parte femminile della tavolata si dichiara sazia con i soli antipasti! Nonostante questa piccola dichiarazione, cambiano subito idea appena ci vengono elencati i primi. Io prendo risotto di asparagi, altri prendono tagliatelle ai funghi o maltagliati. Ottimo e abbondante il mio risotto, nonostante fossi abbastanza pieno dagli antipasti, non mi sono fatto mancare questo buon primo. Come secondo (quasi tutti vi hanno rinunciato) propongono dello stinco, e per invogliarmi mi portano il carrello con li stinco profumato e fimante a cui non sono riuscito a dire di no. Insieme ad un contorno di carotine al burro, sono riuscito ad assaggiare questo stinco che era in linea con tutto il resto della cena: molto buono! Come dolce io mi limito ad un buon sorbetto di pesca (con una spruzzata di grappa), che era talmante buono da non potere fare a meno di un bis. Non ricordo gli altri dolci, ma chi ha avuto la forza di accompagnarmi fino alla fine della cena, è rimasto soddisfatto anche degli altri dolci. Alla fine abbiamo preso il solito caffè, alcune grappe e alcuni amari. Come vino abbiamo bevuto un dolcetto (eravamo ad Acqui, cosa potevamo bere??) e un barbera barricato che non era indimenticabile. Alla fine il conto è stato di 75.000 a testa (come lo scorso anno) senza badare molto a quanto vino a quanta acqua avessimo bevuto o a quanti bis avessimo fatto. Diciamo che il signor Zola è abbastanza sportivo al momento del conto, tanto che ci ha anche offerto un sigaro. Tutto perfettamente ottimo, sicuramente ci ritornerò. Consiglio a chi volesse visitare il risto, di andarci nella stagione dei funghi magari prenotando con un po di anticipo e avvisando che si desidareno funghi, mi ringrazierete mooolto. Unica nota negativa, non c'era il menù. Ciao Luca |