Belvedere
Ristorante
La Morra (CN)
Quando la tradizione non si smentisce!! Questo è la caratteristica di
questo ristorante immerso nel cuore delle langhe e ben gestito da Gianfranco
Bovio e dalla sua troupe! Il locale si presenta rinnovato nella sala di
questo castello posto come un vero e proprio balcone sulle langhe. Nelle
giornate di cielo sereno l'arco alpino si staglia all'orizzonte e fa da
cornice ad un panorama straordinario sulle colline delle langhe che diradano
fino a congiungersi alla bassa e brumosa pianura plasmata dal Po e dai
suoi affluenti.
Domenica a pranzo era una giornata calda, quasi si presagiva un inizio
di estate...
L' accoglienza al Belvedere è sempre affettuosa e amichevole, ci hanno
fatto accomodare in un tavolo al centro della grande sala, ben apparecchiato
e subito la cortesia si è trasformata in premura con l'arrivo di 1 delicato
stuzzicchino composto da patè di faraona al tartufo con crostino.
Mi viene porta la carta dei vini: straordinaria! un verio e proprio itinerario
completo -anke nei minimi "vicoletti"...- della produzione vinicola langarola..Mi
faccio consigliare da Bovio, perchè desidero degustare 1 barbera e 1 barolo...In
effetti chiedo di poter degustare 1 barbera 3 bicchieri 1998,ma Bovio
mi fa osservare che potrei poi provare 1 delusione se assaggio 1 barbera
troppo importante....i tannini e la legnosità contenuti in una barbera
che si è aggiudicato tale attribuzione potrebbero poi condizionare il
palato nella degustazione del barolo...mi affido alla su esperienza e
come barbera mi porge una Barbera d'alba, Conte di Montezemolo 1998, molto
buono, robusta, vellutata, profumata.
Ci vengono serviti un tris di antipasti, e cioè: -sformatino di peperoni
e tortino di aspargi e crema con acciughe (molto buono) - carne cruda
con erbette (divina) - tonnè di vitello -senza maionese- Come primo piatto
optiamo per i famosi tajairin al ragù di vitello e per risotto agli aspargi.
Secondo: capretto al forno e filetto alla crema di barbera (molto buoni)
Al secondo decidiamo quindi per il barolo, e Bovio ci serve un Elio Grasso
1993.
In effetti, ad un primo sentore tale Barolo ci pare un po'...magro...non
avverto i profumi...ma sappiamo bene che occorre qualche minuto di decantazione
affinchè il vino sprigioni tutto il suo ..tesoro.
Ed infatti così avviene: nel palato si avverte un vino ottimo, nobile,
i profumi gradatamente si liberano all' olfatto e così, ancora 1 volta,
Bovio ci convince per la sua indiscussa esperienza!
Arriviamo al dessert, dove ci viene servito, insieme alla piccola pasticceria,
1 tris composto da semifreddo al torrone,bunet e panna cotta, ottimi e
in porzioni adeguate. Terminiamo con 1 buon caffè e lasciamo stare i distillati
poichè vogliamo sorgessiare l'ulimo sorso di barolo .
In
quattro spendiamo 400.000, per 1 giornata veramente all'insegna della
solida e nobile tradizione di Langa.
Alberto
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