Locanda
delle Tamerici Ameglia (SP)
Data recensione : 2 dicembre 2001
L'asta di Toscana Slow, in collaborazione con Christies, che vedeva battere
una ventina di conche di marmo scolpite da artisti vari, poi ricolme del
famoso lardo di Colonnata, ci vede lasciare Carrara abbastanza in ritardo,
ma con la felicità di esserci aggiudicati il pezzo che ci piaceva.
Speranzosi che il ricavato vada poi alle famiglie dei cavatori. La giornata
è bellissima, Ameglia è a soli 10 minuti di strada.
Il ristorante è sul litorale, ora assolutamente spoglio, fra numerosi
stabilimenti balneari ed altri ristoranti. L'esterno un poco disordinato,
quasi trasandato. La sala è unica, per circa 25 posti. Ci sono altri 4
tavoli da due persone.
Arredamento di non particolare rilievo, fatta eccezione per le decine
di magnum e doppie magnum che troneggiano ovunque.
Casse di vini pregiati sono volutamente appoggiate quà e là in bella mostra.
Apparecchiatura semplice ma di buon livello.
La carta è abbastanza ampia, e ci sono tre diversi menu degustazione.
Dopo aver scelto ci viene portata della focaccia genovese, classica. Dalla
carta dei vini (in verità non bellissima nella sua veste grafica, ma comunque
ricca di proposte) scegliamo un vermentino locale.
Come preantipasto mi arriva una terrina di coniglio con foie-gras e aceto
balsamico, molto buona, porzione generosa. Al mio commensale un piccola
acciuga marinata (probabilmente servono il preantipasto in base al peso
corporeo dell'ospite :-)) Cominciamo:
- Scaloppa di foie gras. Deliziosa, foie gras di eccellente qualità, caramellato
con una salsa al balsamico, crosta croccante e profumata, veramente ben
fatta. Mi viene chiesto se gradisco un bicchiere di sauternes, opto per
un verduzzo di Dorigo (all'altezza del fegato).
- Calamaro farcito su crema di zucca gialla, (al mio vicino). Delicato
e buono, piatto dolce e di buon effetto cromatico.
- Lasagnette farcite di piccione con salsa la tartufo bianco. Il piatto
sembra un ''cheeseburger''. Due sottili dischi di pasta racchiudono una
farcia di piccione, il tutto gratinato e servito con una cremina e gocce
di olio tartufato. L'aspetto intimorisce un attimo, ma il sapore è buonissimo.
Il morbido ripieno si scioglie quasi in bocca, e l'olio tartufato deve
essere di ottima qualità, poichè non disturba affatto.
- Lasagnette di castagne con broccoli, aragosta e fagioli di non sò dove
(al mio vicino). I fagioli sono in assoluto i piu piccoli che abbia mai
visto. Una cupolina di pasta tipo maltagliati, pezzetti di broccolo al
dente, pezzetti di aragosta, una leggerissima salsettina appena piccante.
Al primo assaggio sembra non legare molto, al secondo l'equilibrio è piu
netto.
- Petto di piccione con salsa al barolo. In un ampio piatto un ventaglio
di sottilissime fettine di petto di piccione cotto alla perfezione (rosa
e morbido, ma non sanguinolento) con un piccolo sformatino di patate e
salsiccia leggermente tartufato (nero). Piatto veramente ben fatto. Qui
mi si offre un bicchiere di pinot nero 98 di Haas (buono, ma niente piu).
- Fritto di mare e orto, (al vicino).
Eccellente ''tempura'' di triglie,scampi,gamberi con ortaggi. Perfetto
e leggerissimo.
- Crepes di castagne con marroni e cioccolato, quasi un ''neccio'', buono
ma non indimenticabile.
- Tortino di mele con salsa vaniglia e gelato alla cannella (al vicino),
non l'ho assaggiato ma è piaciuto molto.
Due bicchieri di Martingana 97 di Murana (notevole). Tre caffè, due minerali,
un piattino di biscotteria.
Conto in due: Cucina 310k, Cantina 90k (oggi ci siamo moderati). 200k
totali a testa spesi molto volentieri. Il servizio, impeccabile, è tutto
femminile.
Nel complesso, bellissima cucina, ambiente tranquillo, rapporto qualità
prezzo decisamente interessante (i ricarichi sui vini sembrano molto buoni).
Pelo nell'uovo: - Bagni assolutamente da migliorare, parcheggio da sistemare.
Claudio
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