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Antico
Genovese Ristorante (Seconda recensione) Varazze (SP) Chiuso la domenica Data recensione : febbraio 2002 Ciao a tutti. Premesso che sono tutt'altro che un intenditore, sono stato su consiglio di un partecipante al newsgroup al ristorante Antico Genovese, a Varazze (SP) (si trattava di Pistocchi), e ritengo doveroso riferire le impressioni ricevute. Pertanto prendete questa mia nota con la (scarsa) importanza che merita e scusate per le eventuali ingenuità ed imprecisioni. Allora, ho prenotato per il 14/2 per due persone alle 20:15. Mi sono presentato alle 20:10, ho suonato e sono rimasto 2 minuti ad aspettare fuori (c'erano 6 gradi, pioveva e vento a 60 km/h circa). Ci hanno fatto accomodare in un bell'ambiente, una saletta con quattro tavoli da 2 persone, con gli spazi giusti, musica classica soffusa ad un volume correttamente basso, sufficiente ad isolare acusticamente i tavoli ma non fastidiosa per la conversazione. Ci è stata servita immediatamente l'acqua e quindi abbiamo scelto entrambi un menù degustazione di terra e da bere uno chardonnay "Crevoglio" del 1999 (su consiglio del cameriere al quale è stato richiesto un vino bianco, fermo e fruttato), Dopo 10' circa ci è stato servito un calice di chardonnay frizzante con un appetizer, uno sformato di verdure molto delicato che abbiamo apprezzato. Come primo antipasto è arrivato uno strudel di carciofi: ecco, questo è ciò che io definisco un capolavoro e certamente ciò che fra 10 anni ricorderò di questa serata. Era un piatto assolutamente leggero (come del resto tutti quelli che seguiranno) ma saporito, gustoso e ... insomma non ho parole adeguate. Come secondo antipasto ci è stato servito coniglio in casseruola ai capperi su panizzetta e cipolle rosse stufate, decisamente buono, forse l'unica portata non propriamente magra della serata. Come primo abbiamo avuto panzerotti di magro in salsa alla crema di parmigiano e spinaci, buoni ma piuttosto anonimi nel contesto delle altre portate. Il secondo era costituito da agnello nostrano di Sambuco arrostito al rosmarino con patate al forno: io credo che questo piatto non abbia visto, in tutta la sua preparazione, nemmeno un filo d'olio o altro condimento grasso; ciò nonostante la carne era saporita e tenerissima. Ci è stato quindi chiesto se volevamo dei formaggi: la mia compagna, visibilmente provata, ha declinato l'invito, io ho accettato con entusiasmo: mi è stato portato un piatto con 5 assaggi (2 caprini, 3 vaccini). Buoni, niente da dire, ma tutti molto forti: avrei preferito una maggiore varietà di gusti. Siamo quindi arrivati al dolce: non ne conosco il nome, ma si trattava di una piramide di ricotta rivestita di crema al limone (e relative scorze di limone candite) su di un letto di marmellata di mosto d'uva con a fianco una pera cotta nel vino. Estremamente buono, anche se non molto di mio gusto. La mia compagna ha invece molto apprezzato. Nessuno dei due ha preso il caffè e quindi la piccola pasticceria è arrivata con il conto: tre paste a testa di media grandezza. Devo dire (e me ne vergogno un po') che personalmente ho apprezzato di più una di queste paste, una spece di creme caramel posato su di una cialda molto croccante, del dessert precedente. Il conto: ciascuno dei menù degustazione al prezzo di 50 €, 2,58 € per l'acqua e 13 € per 3 calici di vino, per un totale di 115,58 €. E qui mi domando: per quel che riguarda il vino, non essendo 13 divisibile per 3 come può tornare il conto? Secondo me mi hanno fatto pagare l'intera bottiglia (a buon prezzo, direi), nonostante fosse stato lo stesso cameriere a propormi il vino a calice Comunque, visto il tenore della serata, non ho ritenuto di chiedere spiegazioni. Mi ritengo, al di là dell'incidente all'ingresso e dell'incomprensione sul vino, pienamente soddisfatto. Ciao a tutti Max |