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Da Oio a casa Mia
Via Galvani,Roma
Data recensione : ottobre 1999


Eccomi per un'altra recensione nel mio peregrinare italiano.
A Roma per un'altra docenza, ho scelto un ristorante segnalato dalla "Guida alle Osterie d'Italia" della Slow Food Da Oio a casa mia - Via Galvani - Roma
Locale con arredamento estremamente spartano, tavolini sul marciapiede sotto una serie di enormi ombrelloni. Il cameriere mi chiede se voglio cenare fuori o dentro e, approfittando di una ottobrata romana, decido per l'esterno, anche se mangiare mentre la gente cammina sul marciapiede non e' proprio il massimo ... Mi viene indicato il mio tavolo, appoggio sul tavolo le chiavi dell'auto e vado in bagno per lavarmi le mani. Torno e scopro il mio tavolo occupato da due signori.
Faccio presente che il tavolo era occupato, e che c'erano le mie chiavi dell'auto. Uno dei due dichiara: "Pensavo le avesse dimenticate qualcuno, ma il camerire mi ha indicato questo tavolo". Chiamo il proprietario, che si scusa e mi dirotta verso un altro tavolino. Chiedo il menu al cameriere (un ragazzo giovane, con atteggiamento piuttosto distratto). Piatti tipici della cultura romana (quindi interiora quasi ovunque).
Chiedo anche la carta dei vini, ed il cameriere mi dice "la carta dei vini so' io!" "Quali vini avete?" domando. "Bianchi e rossi", risponde il cameriere .... divertente! :( "Quali rossi?" "Castelli Romani e Chianti" "Quale chianti?" "Un chianti, un chianti", mi risponde piuttosto scocciato.
Vabbe! Stasera va cosi'! "Scelgo" un chianti, si il chianti, che mi viene consegnato quasi subito ... Chianti Ruffino .. da supermercato!
Da Dimenticare.
Dal menu opto per
Primo piatto: spaghetti all'amatriciana: pasta scotta e amatriciana poco decisa, giudizio negativo
Secondo piatto: rognone trifolato, buono, preparato con attenzione.
Ho saltato il dolce.
Prezzo: lire 40.000
Giudizio: locale discreto(meno) - cibo discreto(meno) - cantina non guidicabile (e come farei? dovrei giudicare il cameriere?)

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