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Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina
Centro parco "Il Fontanazzo"
Località Pieve di Trebbio Via Pieve di Trebbio 1287 Roccamalatina (Modena)
Tel. 059.795721 Fax 059.795044
parcosassi@database.it

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Non è un controsenso affermare che il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, seppure ubicato in un territorio a bassa antropizzazione (insistendo sui comuni di Guiglia e Panaro sul Panaro) rivela l´intervento e la cura dell´uomo nelle forme e nelle geometrie del paesaggio, accuratamente disegnato dai filari di ciliegi, dalle vigne e dai seminativi.

Istituito nel 1988 su di una superficie di 2000 ettari tra il fondovalle del Panaro e l´Appennino Modenese, il parco ha comunque un paesaggio estremamente variegato; le rocce dei dirupi, la fitta boscaglia, i prati, i castagneti, la vegetazione lacustre sulle rive del fiume, le piccole valli popolate di querce roverelle ed ontani, vengono attraversate dai ramificati corsi d´acqua.

Un simile paesaggio collinare fa da cornice alla spettacolarità dei Sassi, ovvero l'insieme di rupi, guglie e calanchi del modenese che grazie ad una peculiare orogenesi svettano sul territorio circostante resistendo all´erosione. Il paesaggio, sul quale si ergono anche pievi romaniche, case torri e borghi medievali, ha molteplici aspetti che vanno dalla fitta boscaglia alla vegetazione lacustre, che ospita e favorisce bene la presenza del gambero di fiume e del geotritone. Una fauna dunque ricca di diversità caratterizza questo territorio, dove è frequente trovare volpi, faine e donnole, nonché tassi, ghiri, scoiattoli e numerose altre specie di roditori; inoltre la conformazione rocciosa dei Sassi apre la strada ad una grande molteplicità di specie aviarie, tra cui rapaci come il falco pellegrino, la poiana e lo sparviero.

Nelle zone collinari la frutticoltura la fa da protagonista: sui fianchi delle colline, dove il microclima è particolarmente favorevole, si coltivano le albicocche. Lungo le rive del panaro si coltivano invece le susine e le mele. Nella parte pedemontana del parco invece è presente il castagno, che tanta importanza ha avuto in passato per il sostentamento delle popolazioni montane ed oggi occupa una consistente fetta di mercato.
Sia la castagna che il marrone sono usati in pasticceria, mentre con la farina si preparano le tradizionali mistocche, dolcetti affusolati a forma di panino, cotti nel forno.


Iole Piscolla