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Parco Regionale dei Monti Lucretili
Piazza Vittorio Veneto 12 00018 Palombara Sabina (RM)
Tel. 0774637027 Fax. 0774637060
Web : www.parcolucretili.it
E-mail: info@parcolucretili.it

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La catena dei Lucretili, nota comunemente come "Gruppo del Monte Gennaro", ha come vetta più alta il Monte Pellecchia (m.1.368) e come importanti cime secondarie il Monte Gennaro (m. 1.271), il Monte La Guardia (m. 1.185) e il Monte Follettoso (m. 1.040), formato da spesse coltri carbonatiche con calcari, calcari marnosi e marne di età mesozoica e cenozoica. E' il cuore del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, baricentro di un'area altamente eterogenea. La varietà di condizioni climatiche di questo territorio a una quarantina di chilometri dalla capitale (18000 ettari di primo Appennino verso il bassopiano tirrenico) rispecchia la ricchezza delle differenti situazioni vegetazionali. Sul versante occidentale, al di sopra del limite degli oliveti, si estende la vegetazione mediterranea con elementi come l'albero di Giuda, lo storace, il carpino orientale, e la marruca; ma anche il leccio, l'orniello ed il terebinto, specie tipica della macchia su suoli rocciosi.

La catena dei Lucretili si pone complessivamente in un territorio particolarmente interessante per il patrimonio naturalistico e architettonico dei centri storici del Parco, dove rimangono a testimonianza del passato le chiese, i romitori, i conventi e le fortificazioni, in particolare le cisterne e le opere idrauliche della Villa di Orazio presso Licenza, le fortezze di Castiglione, distrutta nel Tredicesimo secolo, il Palazzo Orsini-Borghese di Licenza, il borgo medievale fortificato di Percile, il castello di Roccagiovine, il castello Malvezzi, le chiese e le case rinascimentali di Orvinio, nonchè, di Vicovaro, la Chiesa di San Giacomo, il tempio ottagono, il palazzotto baronale Cenci-Bolognetti.

Cinquantatre i sentieri ufficiali del Parco, per una lunghezza di oltre 230 Km, di cui si consigliano per una visita quello riferito alla "Villa di Orazio, Colle Rotondo, Colle Corazzi", l'itinerario di "San Nicola, Castiglione, Palombara Sabina", l'itinerario di "San Nicola, Monte Gennaro", l'itinerario di "Vallebuona, Monte Castellano, Coma Casarena", i "Lagustelli di Percile", la "Dorsale del Monte Pellecchia", l'itinerario "Valle Cavalera, Pratone, Poggio Runci", l'itinerario "Sacandriglia, Monte Serrapopolo: la dorsale sabina". Vari quindi i centri visita del Parco da cui partire per percorsi e camminamenti.
Nell'ambito di questi itinerari l'Ente Parco vede la partecipazione dei comuni di Monteflavio, Montorio Romano, Moricone, Palombara Sabina, Marcellina, San Polo dei Cavalieri, Vicovaro, Roccagiovine, Licenza e Percile in provincia di Roma, e i comuni di Orvinio, Poggio Romano e Scandriglia in provincia di Rieti, oltre ovviamente quella delle due Comunità Montane.

Questo territorio piuttosto eterogeneo esprime la sua eccellenza in alcune produzioni tipiche riconosciute a livello comunitario su cui spicca, fra tutte, l'olio extravergine DOP Sabina, con basso grado d'acidità, eleganza degli aromi, profumi netti e fruttati inconfondibili, che è possibile trovare nei frantoi aziendali e sociali e nelle centinaia di aziende olivicole disseminate nei 44 comuni autorizzati a produrre la Denominazione d'origine. L'itinerario principale non può escludere la vite e il vino, altra produzione di pregio riconosciuta con la Denominazione di Origine Controllata "Colli di Sabina". Vini rossi che hanno come protagonisti i vitigni Sangiovese e Montepulciano. Amato particolarmente dai Romani il pane di Vicovaro, tipico pane fatto lievitare (in modo indiretto, ovvero con doppia lievitazione) alcune ore, cotto a fuoco con solo legno di ginestra, prodotto in pani tondi e alti. Oggi, di questa tradizione di Vicovaro che alimentava i forni di Roma, sono rimaste poche testimonianze e solo un paio di forni, con lungimirante saggezza, mantengono il legame antico con le tradizioni alimentari del posto.


Iole Piscolla