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Parco Regionale del Monte Cucco Via Matteotti 52 Sigillo (PG) Tel. e Fax. 0759179025 Web : / E-mail : parco.montecucco@libero.it ![]() Svetta su un territorio particolarissimo e non troppo conosciuto il Monte Cucco, e dall´alto dei suoi 1566 metri domina il Parco omonimo, negli Appennini umbri a nord-est, precisamente tra il percorso storico della Via Flaminia ed i Fiumi Sentino e Chiascio, a cavallo tra Gubbio e Gualdo Tadino. Questa collocazione strategica gli è valso l'appellativo di "ventre degli Appennini", che rimanda al variegato sistema di grotte che lo caratterizzano, di acque sotterranee, di emergenze geologiche, di fenomeni carsici e sorgenti che alimentano acquedotti civili e fonti minerali. Il rilievo naturalistico di questa zona permea i numerosi sentieri che si snodano negli ambienti sotto tutela, improntati tutti dalla presenza di una vegetazione rigogliosa e lussuregiante fatta di boschi di faggi, praterie mantenute a pascolo o "cacuminali", sorgive e tranquilli ruscelli, talvolta sotterranei, dalle acque pure e limpide, e fenomeni carsici fra i più ampi e profondi d'Italia, la cui forza estetica è anticipata dalle denominazioni stesse che li contraddistinguono: Forra di Rio Freddo, Orrido del Balzo dell´Aquila, Muraglia delle Liscarelle, delle Lecce, del Corno di Catria, Piano delle Macinare, Valle delle Prigioni, e Grotta di Monte Cucco. Nell'areale montano, grazie anche al limitarsi della presenza umana alla gestione di boschi e pascoli, si ritrova un´ampia varietà faunistica che va dal lupo all´aquila reale, dal gatto selvatico al falco; ed ancora si possono osservare daini, cinghiali, istrici, martore, nonché esemplari di gufo reale e di martin pescatore, che si ritrovano poi come oggetto di educazione ambientale e attività museale presso i centri visita. Le peculiarità del Parco favoriscono inoltre attività sportive di vario genere, come il volo libero dal Monte Cucco (dove tra l´altro si sono disputati i campionati mondiali di deltaplano) il torrentismo, l´attività speleologica, lo sci di fondo, la pesca sportiva, oltre ovviamente ail trekking lungo i 120 chilometri di sentieri segnalati, per non parlare del consueto escursionismo a cavallo e in mountain bike. Gli itinerari gastronomici, poi, intorno alla cicina tipica (maiale in porchetta, piccione in salmì, saporitissimi intingoli, zuppe di farro e di legumi, nonché il tartufo nero che qui è di casa) spaziano dunque tra caseifici, norcinerie e centri di vendita di prodotti biologici. Anche la tradizione legata alla produzione di vino ed olio, in queste zone, è antichissima, con vitigni quali Grechetto, Sangiovese e Trebbiano Toscano. Iole Piscolla |