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Parco Oglio Sud Piazza Donatore del Sangue 2 26030 Calvatone (CR) Tel. 0375.97254 Fa x0375.97507 Web: www.ogliosud.it E-mail: info@ogliosud.it - parco.ogliosud@virgilio.it ![]() Con questo Parco abbandoniamo per un attimo vette, vallate o doline di vario genere, per dedicarci alle verdi terre d'acqua dove si incontrano la provincia di Cremona e quella di Mantova. Il Parco di cui ci occupiamo, infatti, tutela il basso tratto planiziale del fiume Oglio, tratto che va dal confine con il Parco Oglio Nord alla confluenza con il fiume Po, laddove appunto convergono le due amministrazioni provinciali. In questo areale il salice, che si insedia ovunque il terreno sia umido e fertile, la fa da padrone, essendo l'albero più rappresentativo delle rive del fiume. Infatti, dopo il Ponte di Barche di Torre d'Oglio, in riva destra verso Cizzolo, al limite in cui il Po e l'Oglio si contendono il letto fluviale (dove il territorio pianeggiante è costituito da terrazzi alluvionali e piane inondabili che durante le piene vengono appunto raggiunte dal fiume) si trova il bosco golenale a salice bianco più vasto in tutto il territorio del Parco, sopravvissuto alla quasi totale conversione dei terreni alle coltivazioni del pioppo. Il terreno compreso fra gli argini del fiume, detto appunto "golena", che viene invaso dall'acqua nei periodi di piena, garantisce il mantenimento di un habitat naturale per vari animali, in particolare quegli uccelli che prediligono questa tipologia di ambienti e che popolano i "sabbioni" che caratterizzano la foce, tra i quali, si sa, non è raro osservare il cavaliere d'Italia. Nonostante gli insidiosi vortici il fiume è navigabile in canoa da Isola Dovarese, a valle di un doppio salto artificiale, fino al ponte di barche di Torre d'Oglio, uno dei pochi ponti in chiatte rimasti nel Nord Italia. Nel Parco è costituita una rete Natura 2000, prevista secondo i dettami della Direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla "Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche", comunemente denominata Direttiva "Habitat" (il recepimento della quale è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 modificato ed integrato dal Mappa del D.P.R. 120 del 12 marzo 2003). Fra i SIC (Siti di Importanza Comunitaria) vi sono "Le Bine", il "Bosco di Foce Oglio", la "Cascina di S.Alberto", le "Lanche di Gerra Gavazzi e Runate", "Le Torbiere di Marcaria" e "Le Valli di Mosio". Fra quelli di maggior interesse per una escursione a piedi, vi è la rete di sentieri della zona denominata Foce Gambara, rete ben percorribile fra i dossi, da cui si aprono diversi punti panoramici e che comprende i tratti terminali degli affluenti di sinistra del fiume, ovvero Gambara e Molina in provincia di Cremona, e ovviamente l'area che insiste fra di essi. Una delle zone di maggior pregio naturalistico è la riserva naturale orientata "Le Bine", che prende il nome dalla cascina "Le Bine", che sta ad indicare un riparo, una palafitta, una chiusa. Questa zona, nata come OASI Faunistica W.W.F., è diventata nel 1973 Riserva Naturale Regionale, inserita nell'area del Parco all'atto della istituzione di quest'ultimo nel 1988 (la riserva è gestita dal Parco in convenzione con il WWF Lombardia). Posta in prossimità della riva destra del fiume Oglio, tra i comuni di Calvatone, in provincia di Cremona e Acquanegra sul Chiese, in provincia di Mantova, ha una superficie di circa 21 ettari ed è quanto rimane di un antico meandro fluviale che negli anni tra il 1751 e il 1759 fu rettificato e quindi abbandonato dal fiume. Il cambiamento del corso del fiume ha determinato la formazione di una zona umida alimentata da alcune risorgive sotterranee, interrotta da campi coltivati a pioppeti. Questa zona è oggetto di un importante progetto di "rinaturazione" del terreno agricolo, volto ad aumentare l'estensione e la diversificazione dell'ambiente naturale della riserva e, al tempo stesso, migliorare la capacità di contenimento delle piene come previsto dalla Legge per la difesa del suolo e dal Piano Stralcio delle Fasce Fluviali. Fra le zone di maggior pregio si segnala anche la riserva Torbiere di Marcaria, che è situata vicino l'abitato di Marcaria e che si presenta come una vera e propria depressione rispetto alle aree circostanti, dalla quale fino a non molti anni fa si ricavava la torba. Lo scavo della torba ha creato vasti laghetti e canali, intorno ai quali si è sviluppata una folta vegetazione acquatica e ripariale. Questa è sicuramente la zona umida più estesa e significativa della Valle dell'Oglio e una delle più importanti d'Italia. Iole Piscolla |