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Parco Nazionale del Pollino
Via delle Frecce Tricolori 6 85048 Rotonda (PZ)
Tel. 0973.669311 Fax 0973.667802
Web : www.parcopollino.it
E-mail : direttore@parcopollino.it

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Con i suoi 192.565 ettari e una popolazione complessiva di poco più di 170 mila abitanti, quella intorno al Massiccio del Pollino è l'area protetta più estesa d'Italia ed ospita vette tra le più alte del Mezzogiorno. Il Parco Nazionale del Pollino tutela dall'anno della sua nascita (1988) l'esteso sistema montuoso dell'Appennino calabro-lucano a cavallo fra Basilicata e Calabria, ricadendo nei tre territori provinciali di Cosenza, Matera e Potenza. Grazie alla sua ampiezza interessa 24 Comuni in Basilicata e ben 32 in Calabria, ovvero cittadeine e borghi incastonati nell'ambito di un ecosistema delicatissimo ed eccezionale, caratterizzato da rocce, suoli, piante, animali, climi, attività umane, case e paesi che mutano ad ogni curva, da valle a valle, da stagione a stagione.

Le "porte" per accedere a questi territori sono principalmente le località di Terranova di Pollino, a 152 Km da Potenza (accesso alla Serra di Crispo e al Bosco Rubbio), San Lorenzo Bellizzi, a 98 Km da Cosenza (accesso alle Gole del Raganello), Mormanno, a 97 Km da Cosenza (accesso alle Riserve naturali del fiume Lao e del fiume Argentino) e Rotonda a 141 Km da Potenza (accesso al Piano del Pollino, alla Serra del Prete e al Monte Pollino). La parte più impervia di queste alture è fatta di rocce dolomitiche, bastioni calcarei, dirupi, grotte carsiche, gole profondissime, inghiottitoi, prati e pascoli.
Il Massiccio del Pollino, poi, situato proprio al confine fra la Basilicata e la Calabria ed alto 2267 m. (altezza massima sulla vetta della Serra Dolcedorme), mostra due diversi aspetti, quello dolce e boscoso della Lucania e quello orograficamente più accidentato della Calabria.
Per la tutela di questo grande areale l'Ente Parco sta svolgendo progetti di salvaguardia del pino loricato (l'albero originario della penisola balcanica e diventato con il tempo simbolo del Parco), del lupo appenninico, dell'aquila reale, del capriolo autoctono di Orsomarso, della lontra, ma anche di iniziative legate alla valorizzazione dei piccolissimi centri dove si conservano davvero antiche tradizioni e costumi.

Per viaggiare con la sicurezza di essere ben guidati in questi luoghi sono pronti o in fase di allestimento i Centri visita di Chiaromonte (Pz), Civita (Pz), Francavilla sul Sinni (Pz), Morano Calabro (Cs), Mormanno (Cs), Orsomarso (Cs), Rotonda (Pz), San Paolo Albanese (Pz), Frascineto (Cs), San Severino Lucano (Pz), San Donato di Ninea (Cs), Terranova di Pollino (Pz) e Viggianello (Pz).
Da qui vale la pena andare alla ricerca delle aziende agroalimentari specializzate nella produzione di alimenti, vini, liquori e oli tipici dell'area protetta; in particolare della salsiccia dolce e piccante e della soppressata a Latronico e Viggianello, del Pecorino di Morano e Caciocavallo a Morano Calabro e Campotenese, della caciotta del Pollino a San Paolo Albanese, della Melanzana rossa a Rotonda, del Peperone a Senise, dei Mostaccioli e del Mandorlato a Laino Borgo, ed infine del Moscato a Saracena, il vino dolce da dessert, dalla così detta "Uva Muscatiddr", da degustare con i tipici dolci Cannariculi e Zuccaridr.

Il Moscato di Saracena nasce quindi in uno dei comprensori meno battuti di tutta Italia, ma non per questo meno ricchi di fascino. Saracena è infatti un piccolo paese montano collocato ad una altitudine di 650 metri sul livello del mare, con una estensione del proprio areale per oltre 111 Km quadrati.
Il territorio che la caratterizza si suddivide principalmente in due aree, quella a monte e quella a valle. La prima è costituita principalmente da boschi di pini. Se poi si prosegue verso la montagna la flora assume forme diverse e variopinte passando dai castagneti alle faggete. Inoltre la montagna è caratterizzata da una serie di altopiani quali quello di Novacco, dove sono presenti la maggior parte delle strutture ricettive. Le principali vette di questo comprensorio sono il Monte Caramolo e il Monte Cifariello che superano i 1800 metri di altitudine dal livello del mare. Nella fascia a valle del paese sono invece presenti i vigneti, gli uliveti e i vari frutteti di arance, mandarini e novelline.


Iole Piscolla