Slow Food incorona l'Olio Extravergine del Lazio
La “Guida agli Extravergini 2008” premia la regione Lazio come il territorio di produzione oleica migliore d’Italia. Il Lazio sale sul podio e conquista il primo posto con sette etichette regionali che hanno ottenuto le ambite “Tre Olive”. Tre provenienti dalla provincia di Latina, due di Roma, una di Rieti ed una di Viterbo. A conferma di una terra altamente vocata. Seguono nella classifica, la Sicilia con sei riconoscimenti e, al terzo posto, con 4 etichette, ci sono la Campania, la Toscana e la Liguria. “Slow Food – sottolinea l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Daniela Valentini - ha posto estrema attenzione ed impegno nel salvaguardare e rappresentare i migliori esempi di extravergine presenti in Italia, attraverso numerose attività dedicate e la “Guida agli Extravergini” rappresenta il compendio più autorevole per conoscere il panorama oleario di qualità a livello nazionale. Siamo orgogliosi dei premi ricevuti dalla nostra regione che si attesta sempre più come leader di un comparto in crescita sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo”.
L’olio extravergine di oliva – afferma il Commissario straordinario ARSIAL, Fabio Massimo Pallottini – rappresenta, senza alcun dubbio, una delle più antiche ed eccellenti produzioni della nostra regione, vantando un legame naturale e millenario con l’ambiente, la cultura e la tradizione enogastronomica”. La Guida è frutto di un lavoro di équipe che vede impegnati i degustatori di Slow Food in una attenta ricerca territoriale votata alla qualità. Le diverse aree di produzione dell’extravergine sono passate al setaccio dai collaboratori Slow Food, che prima raccolgono i campioni (di circa 2000 aziende), quindi li degustano, li valutano in “Olive” – da zero a tre, in progressione qualitativa – e infine li raccontano. Nel Lazio la Superficie Agricola Utilizzata destinata a oliveto è pari a 88634 ettari, circa l’8% della superficie nazionale. A livello provinciale si registra una notevole differenza, con due province, Roma e Viterbo più coinvolte, con un’incidenza percentuale rispettivamente del 28% e del 24% sul totale regionale, seguite da Frosinone, Latina e Rieti, con rispettivamente il 20%, il 15% e il 14%. Sono 400 i frantoi nella regione e 3 gli oli a denominazione di origine protetta riconosciuti dall’Ue: Canino Dop, Sabina Dop e Tuscia Dop.