Viaggio in Borgogna, tecnici Iasma "a scuola" di Pinot nero e Chardonnay
I tecnici viticoli dell’Istituto Agrario sono rientrati da un viaggio di studio in Francia. L’iniziativa rientra in un programma di formazione permanente che si realizza tramite stages e viaggi studio.
Per aggiornare i viticoltori sulle moderne tecniche di allevamento e di vinificazione di alcuni vitigni coltivati in Trentino e informarli dei progressi francesi nella lotta alle malattie che colpiscono la vite, un gruppo di tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige si è recato, nei giorni scorsi, in Borgogna. Nella celebre regione francese, regno indiscusso del Pinot nero e dello Chardonnay, due varietà che rivestono una grande importanza anche nel paronama enologico trentino, i consulenti del Centro per l’Assistenza Tecnica hanno visitato vigneti, prestigiose cantine e centri tecnici. Il viaggio di studio si inserisce all’interno di un programma di formazione permanente che si realizza tramite il Centro scolastico e stages di formazione in Italia ed all’estero, viaggi di studio ed istruzione, seminari interni.
Lo scorso anno il gruppo dei tecnici viticoli ha visitato la Spagna e lo Champagne, mentre negli anni precedenti le mete dei viaggi di studio sono state le realtà viticole della Sicilia, delle Marche, dell’Abruzzo e della Toscana. Il viaggio di studio ha interessato la zona viticola della Còte d’Or, patria dei famosissimi Grands Crus, ma anche lo Chablis e il Màconnais, due importanti realtà della Borgogna che producono vini ottenuti solo con uve Chardonnay e che stanno vivendo un momento di grande dinamismo sugli stessi mercati dove è molto presente anche il Trentino: Stati Uniti e Gran Bretagna. Le visite hanno riguardato anche alcune aziende, dove i motivi di preoccupazione sono da ricercarsi nella diffusione delle malattie del legno, in particolare il mal dell’esca che falcidia i vecchi vigneti, ma anche nel cambiamento climatico che potrà comportare una mutazione delle caratteristiche dei loro consolidati terrois.
Il viaggio di studio ha fatto tappa anche presso gli enti istituzionali che si occupano di viticoltura, in particolare il Servizio di protezione dei vegetali di Beaune, dove i tecnici di San Michele hanno appreso i progressi di questa regione francese nella lotta alla peronospora e all’oidio. “La Borgogna, vera terra promessa per gli appassionati di vino, mantiene un carattere molto tradizionale, una consolidata struttura contadina fatta di molte piccole aziende, con una forte identificazione con il suo territorio –spiega il tecnico Luciano Groff-. Mille motivi per conoscere da vicino questa realtà, dalla quale ricavare stimolo per valorizzare la qualità dei nostri prodotti e veder realizzato un sistema viticolo virtuoso che fa scuola a tutto il mondo”.