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Custodire e valorizzare l’immenso patrimonio agro-alimentare, culturale, storico ed economico sviluppatosi nel corso dei secoli intorno al maiale: è questa la prima missione del Museo del Maiale, un progetto ideato dall’agenzia milanese Locomia per il Comune di Carpineto Sinello, un piccolo borgo dell’entroterra vastese, in provincia di Chieti, un paese caratterizzato dalla presenza di numerose famiglie storicamente dedite all’allevamento e al commercio dei suini e oggi soprattutto alla sua trasformazione. Un omaggio a “Sua maestà il maiale”, un’idea che suscita immediatamente curiosità e simpatia per i tanti significati simbolici di questo animale all’interno delle diverse civiltà e per l’interesse sempre crescente verso le materie prime della gastronomia: il maiale è infatti universalmente riconosciuto come il “Re della tavola”. Solo in Italia, ad esempio, vengono prodotti ogni anno 30 milioni di prosciutti e 1 milione 162 tonnellate di salumi per un fatturato di circa 8 miliardi di euro (fonte ASSICA). Ben 28 salumi italiani hanno poi ottenuto dall’Unione Europea gli ambiti riconoscimenti di DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta) nell’ambito delle preparazioni a base di carne: sono numeri che fotografano un fenomeno economico rilevante, con una tradizione dai risvolti culturali, culinari ed artistici che il Museo intende conservare e far conoscere con linguaggi nuovi e vicini ai giovani. Nel cuore del “Distretto della Ventricina”, (il salame che sta diventando, dopo il Culatello, una delle eccellenze assolute dell’agroalimentare italiano), nasce dunque il luogo in cui si celebra il maiale in tutte le sue forme. Disposto su 3 livelli e con una superficie di circa 1000 mq, sarà organizzato attraverso 6 sezioni espositive. E’ qualcosa di più di un museo: un organismo “vivo”, legato ai sapori della terra e alle sue tipicità, un permanente Work in Progress, aperto al contributo e all’ “assaggio” di tutti. All’inizio della visita e poi immergendosi sempre di più in questo viaggio-omaggio, colpisce il contrasto forte, quasi stridente tra storia e multimedialità, tra la stalla abruzzese e l’arte di Andy Warhol. Lo scopo è proprio quello di emozionare, di proporre un’ immersione sensoriale ed esperienziale per apprezzare ancora di più sapori e profumi di produzioni d’eccellenza. Un vero e proprio “percorso dei sensi”, lungo una dimensione etnografica e una più di taglio agro-alimentare e gastronomico, all’interno di una location unica, caratterizzata da un raffinato recupero architettonico e incastonata ai piedi del Castello Ducale di Carpineto, nel contesto di un paesaggio collinare di notevole bellezza. Legato in una prima fase prevalentemente all’ambito locale abruzzese, il Museo del Maiale ha tuttavia l’ambizione di divenire un luogo di incontro, esposizione e studio delle testimonianze rurali e gastronomiche dell’arte salumaia provenienti da tutto il mondo. Un proposito su cui sta già lavorando l’Osservatorio e Centro di documentazione scientifica del Museo (inaugurato la scorsa estate) coordinato dalla Prof.ssa Lia Giancristofaro, antropologa dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti, che erogherà ogni anno borse di studio per sviluppare progetti di ricerca legati al territorio e alla “cultura del salame”, organizzando inoltre corsi di formazione professionale. Per l’inaugurazione è stata organizzata una Giornata/evento, una festa popolare abruzzese che inizierà alle 10,30 del mattino di Sabato 2 con un incontro di presentazione del Progetto “Museo del Maiale” presso la Sala polivalente del Comune di Carpineto. Ad introdurre i lavori i canti della Compagnia “Lu sole allavate”. Interverranno tra gli altri: il Sottosegretario alle Politiche Agricole Sen. Giovanni Mongiello, l’Assessore alla Cultura della Provincia di Chieti Panfilo Di Silvio, lo studioso Emiliano Giancristofaro, editore della Rivista Abruzzese. A seguire, il Taglio del nastro e l’apertura al pubblico delle sale del Museo e alle 12,30: “S’ho ‘ccise lu porce”, la seconda edizione di un itinerario gastronomico che si snoda attraverso alcuni borghi di Carpineto alla riscoperta dei piatti caratteristici del rito dell’uccisione del maiale: ciff e ciaff, scannatura, cotiche e faciule, orecchiette e lenticchie); un Menù che prevede chiaramente la degustazione delle eccellenze gastronomiche del territorio: porchetta, salsicce e ventricina. A conclusione della giornata (alle 18, 30 presso la Sala Polivalente del Comune), la Compagnia del Paradosso porterà in scena “Sciopero”, opera dedicata al mondo del lavoro e ambientata, con canti e musiche, nell’Abruzzo contadino. " “Con il Museo del Maiale - dichiara Giustino Bologna, Sindaco di Carpineto Sinello - vogliamo creare nuovo sviluppo nelle nostre aree interne, permettere ai giovani di investire sui nuovi mestieri che fioriscono su vecchie tradizioni, favorire un dinamismo delle famiglie nell’ambito di un artigianato di qualità sempre più richiesto in Italia e all’estero”.
sito: www.museodelmaiale.com |