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Unione Italiana Vini sulla Riforma Ocm Vino
Sartori: "Riforma Ocm vino un'occasione persa"
"La riforma dell'Ocm vino lascia per strada pezzi importanti dell'originaria
proposta del commissario Fischer Boel fortemente improntata a un rilancio
dei vini europei in ambito internazionale e ha il sapore quindi di un'occasione
perduta". Così il presidente dell'Unione Italiana Vini, Andrea Sartori,
commenta la conclusione del negoziato comunitario sulla riforma dell'Organizzazione
di mercato del vino iniziato nel giugno 2006.
"Viene riconfermato - afferma Sartori - l'utilizzo del saccarosio nella
pratica di arricchimento dei vini nei Paesi del Nord Europa, ma senza
una contropartita finanziaria sufficiente a coprire il maggior costo che
i produttori dell'area mediterranea dovranno sostenere per l'utilizzo
del mosto concentrato, che ha un costo superiore rispetto allo zucchero.
Riconfermata anche la distillazione dei vini, che assorbirà una fetta
importante del budget finanziario dell'envelope nazionale.
Di fatto, si sono mantenute delle misure già dimostratesi nel tempo distorsive
del mercato anziché incentivare le produzioni di qualità". "Partita persa
- aggiunge il presidente dell'Uiv - per i viticoltori italiani e per i
consumatori europei anche riguardo al tema dell'etichettatura dei vini
da tavola senza indicazione geografica, per i quali viene data la possibilità
di indicare il nome di vitigno e l'annata di produzione, pur con deroghe
restrittive per i singoli Paesi".
"Fra le note positive - conclude Sartori - si evidenziano la riduzione
del livello di arricchimento dei vini, che scende sensibilmente in tutte
le aree viticole della Comunità europea, la diminuzione delle superfici
da estirpare, il reinserimento della distillazione dei sottoprodotti,
fortemente voluta dall'Italia, oltre all'integrazione, grazie all'impegno
del ministro Paolo De Castro e del suo staff, della dotazione nazionale
di circa 50 milioni di euro a regime".
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