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PESCE E OLIO D'OLIVA BIOLOGICI,
COL PROGETTO BIOLFISH I PRODUTTORI SI ALLEANO

Produzione, mercato, collettività: approvato un innovativo progetto europeo per un patto di collaborazione tra produttori di olio d'oliva e pesce biologici, nato sotto l'egida del Premio Biol. Capofila la Regione Puglia, con partner in Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, e associazioni croate e albanesi

BARI - Il nome sintetizza bene: BiolFish. Pesce bio, ma con una elle apparentemente di troppo. In realtà il richiamo è al Biol, concorso ormai storico che ogni anno vede in gara in Puglia i migliori oli extravergini biologici di tutto il mondo. Evento che già a fine aprile aveva lanciato in bozza il progetto BiolFish. Dunque, l'accoppiata è: pesce e olio biologici. Ma non basta. Perché il titolo per esteso del progetto è: "Programma per il miglioramento della qualità e la valorizzazione dell'olio di oliva e dei prodotti ittici provenienti da attività di pesca sostenibile e da agricoltura e allevamento biologici della costa adriatica". In particolare, pesce e olio provenienti dalle sponde e dalle terre costiere adriatiche di Italia, Croazia e Albania. Per racchiudere una grande tradizione ed un'antica cultura che ha sempre unito mare e terra.

BiolFish è un progetto europeo (INTERREG) appena approvato, promosso da una serie di partner tra i quali la regione Puglia (capofila) e le organizzazioni Aiab Veneto, Aiab Puglia, Icea, CIBi, Consorzio Puglia e Coispa. L'obiettivo è promuovere, insieme al miglioramento della qualità e la valorizzazione dell'olio di oliva, i prodotti ittici ottenuti con metodi biologici e rispettosi dei principi di sostenibilità ambientale. La presenza di Icea, ossia il maggior ente di controllo e certificazione nel biologico, non è casuale: l'Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale ha attivato di recente uno schema di certificazione volontaria (basato in particolare sui Basic Standard Ifoam), regolamentando gli allevamenti a terra e la maricoltura. Il disciplinare sull'acquacoltura biologica è stato anche il frutto di consultazioni con ricercatori, produttori e consumatori (info su www.icea.info/acquacoltura). Ma quando si può parlare di acquacoltura biologica? per poter essere certificati da Icea - evidenzia Pino Lembo, responsabile acquacoltura per l'Istituto bisogna rispondere a certi requisiti:'alimentazione dei pesci, ad esempio, prevede'uso di mangimi privi Ogm, garanzia del consumatore, ed equilibrati rapporti nutrizionali tutela benessere delle specie allevate. Particolare attenzione è poi posta alla qualità dell'acqua negli allevamenti, alle densità agli spazi disponibili ogni esemplare, in allevamenti terra o gabbie mare. Il grande interesse la'ambiente testimoniato, inoltre, dalle regole stabilite monitoraggio degli scarichi e, perfino, della velocità correnti sotto le>>.

C'è poi l'aspetto dell'olivicoltura bio, che apre il BiolFish a varie finalità: valorizzare le differenze legate alla varietà, al territorio ed ai metodi di coltivazione; favorire lo scambio e le innovazioni tecniche tra quanti si occupano di olivicoltura di qualità, acquacoltura e pesca sostenibile; rafforzare il rapporto fra agricoltura e sviluppo eco-compatibile; promuovere la sensibilità e la consapevolezza dei consumatori per i prodotti di qualità; favorire, infine, l'incontro tra i produttori, i principali compratori internazionali e gli enti, le istituzioni e le associazioni che promuovono e sostengono il metodo di agricoltura biologico.
I destinatari dell'iniziativa sono vari, dai produttori di olio di oliva e prodotti ittici biologici ai consumatori, dai buyer internazionali ai grandi gruppi di acquisto, alle istituzioni.

BiolFish nasce sulla scorta del successo del Premio Biol (www.premiobiol.it), la manifestazione che ogni anno tra Bari ed Andria mette a confronto i migliori oli extravergine d'oliva biologici certificati. Insomma, un progetto che si apre a più fronti: produzione, mercato, collettività. Nel primo senso, punta a favorire la diffusione del metodo di coltivazione e di allevamento biologico nel settore dell'olio di oliva e dell'acquacoltura; a promuovere attività di pesca sostenibile, realizzate con metodi selettivi e rispettosi dell'ambiente; a innescare meccanismi di miglioramento della qualità dei prodotti da agricoltura ed allevamento biologici; a promuovere manuali di buona prassi per la valorizzazione commerciale dei prodotti ottenuti da agricoltura ed allevamento biologici e da attività di pesca sostenibile.

Sul versante del mercato, il BiolFish nasce per favorire un approccio consapevole da parte dei consumatori verso la qualità dei prodotti tipici e biologici, promuovendo il consumo locale dei prodotti bio e puntando all'attenzione da parte dei buyer internazionali e della stampa verso i prodotti di qualità certificata, provenienti dalle regioni adriatiche.
Quanto ai benefici collettivi, sono legati al miglioramento del grado di identità delle popolazioni locali tramite la qualità delle produzioni tipiche e biologiche, potenziando l'immagine complessiva dei territori interessati, anche ai fini di una valorizzazione turistica eco-compatibile.
Ma non finisce qui. Le attività del progetto saranno supportate dalla costituzione di un network BiolFish, ovvero, di una rete diffusa di rapporti di partenariato basati sui principi dell'agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale. Attraverso tale rete saranno promossi programmi di valorizzazione, sviluppo e sensibilizzazione sulla qualità dei prodotti.
La costruzione della rete sarà attuata attraverso varie attività: di coordinamento istituzionale; costituzione di comitati e sportelli BiolFish; attività pubblicistica e promozionale; organizzazione di convegni; organizzazione del premio internazionale BiolFish.

Info: Dr. Pino Lembo, fish@icea.info; Dr.ssa Anna Neglia, info@biolfish.net


Scheda progetto BiolFish
BiolFish è un progetto europeo approvato nell'ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIA Transfrontaliero Adriatico (Asse 2 - Misura 2.2 - Azione 2.2.2 - "Potenziamento dei servizi alle imprese ittiche e agricole"). Il progetto è stato promosso da una serie di partner. Il capofila è la Regione Puglia, attraverso il suo assessorato alle Risorse agroalimentari, in stretta collaborazione con l'assessorato al Mediterraneo. Gli altri sono le organizzazioni italiane Icea, Aiab Veneto, Aiab Puglia, CiBi, Consorzio Puglia Natura e Coispa, quella croata Eko Liburnia, e l'Associazione agricoltura biologica albanese. Le risorse complessive del progetto ammonteranno a circa 490mila euro, di cui 390mila finanziati dalle Regioni italiane e dall'Unione europea.


Uff. Stampa:
Fabio Nardulli, cell. 339.1307311, ufficio.stampa@icea.it
Luigi Valeri, Contesto srl, cell. 335.310655, valeri@contestoweb.com