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e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() La prima degustazione di Cimixa Sabato 7 ottobre in occasione della manifestazione Pesto e dintorni si è tenuta la prima degustazione guidata aperta al pubblico di vino Çimixâ Sabato scorso (7 ottobre 2006) si è tenuta presso Villa Rocca a Chiavari, nella saletta laboratori di Pesto e dintorni - Rassegna & Esposizione di Pesto e …dintorni- la prima degustazione di vino Çimixâ a cura della Provincia di Genova, Assessorato all'Agricoltura. L'evento, seguito da un pubblico di appassionati e da operatori professionali, ha realizzato un progetto previsto fin dall'edizione 2005 di Pesto e dintorni, che ha visto un convegno teorico sull'antico vitigno genovese durante il quale si rinviava alla degustazione nel 2006. Per entrare nel dettaglio del progetto legato al vino Çimixâ abbiamo chiesto al dott. Gian Carlo Stellini (responsabile del progetto della Provincia di Genova) un dettaglio sull'iter seguito per il rilancio del vitigno. Çimixâ: un progetto per la viticoltura del Genovesato La Provincia di Genova ha avviato nel 2004, un piccolo progetto di salvaguardia e rilancio produttivo della Çimixâ (leggi Simijâ) o Scimisciâ. La differenza di grafia è dovuta al fatto che, nel primo caso, usiamo il Genovese alto, mentre nel secondo, il dialetto genovese parlato nel Levante (Chiavarese, Fontanabuona). Il significato del nome, comunque lo si scriva, è "cimiciata", in quanto compaiono sull'acino delle curiose punteggiature, simili alle punture delle cimici (Nezara viridula). Dal 1998, grazie alla ricerca della Dott.sa Silvia Dellepiane e del Dott. Lorenzo Corino, la Çimixâ è stata oggetto di attenzioni e cure e, grazie anche all'impegno della Comunità Montana Fontanabuona, è stato ripristinato il vecchio vigneto abbandonato di Cassottana, che ha svolto, fino ad oggi, la funzione di vigneto sperimentale. Il lavoro della Dott.sa Dellepiane e del Dott. Corino, ha avuto l'esito di iscrivere il vitigno Çimixâ al Registro nazionale delle varietà di vite (G.U. 241 del 16/10/2003). A questo punto, su invito della Comunità Montana Fontanabuona, la Provincia di Genova ha iniziato ad occuparsi dell'iniziativa e, considerato che gran parte del lavoro di ricerca era stato svolto, si è posta l'obiettivo dell'inizio della commercializzazione di un vino col nome di Çimixâ. Il primo passo, anche in funzione della commercializzazione, era la certezza, raggiunta con i mezzi scientifici disponibili, che l'uva Çimixâ fosse una varietà unica, che non fosse cioè un altro modo per chiamare un vitigno già conosciuto con altro nome. L'iscrizione al Registro nazionale prevede la caratterizzazione per mezzo dell'analisi isoenzimatica, ma è noto che questa tecnica non è sufficiente per individuare differenze e affinità oltre un certo livello. Il primo investimento quindi è stato quello di commissionare all'Istituto di Fruttiviticoltura della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza, una accurata analisi del DNA della Çimixâ, al fine di avere una parola definitiva in merito a parentele e affinità del nostro vitigno. Le analisi, svolte, presso l'Istituto di San Michele all'Adige, dalla Dott.sa Silvia Vezzulli, hanno ottenuto risultati davvero interessanti, confermando l'ipotesi di un'assoluta alterità della Çimixâ, rispetto agli altri vitigni locali (Vermentino, Bianchetta, Rollo). Il secondo passo è stato un piccolo piano di investimenti in modo che la Provincia potesse sostenere i costi della vinificazione della vendemmia 2005 e l'imbottigliamento. Il 21 Aprile 2005, nella sala del Consiglio Provinciale, è stato presentato il lavoro che è stato fatto e quello da fare, la ricerca genetica svolta dalla Dott.sa Vezzulli e il progetto di lavoro, per sommi capi, riassunto sopra. Si è costruito un comitato, COREVI, che ha raccolto tutte le forze disposte a lavorare e investire per il recupero, non solo della Çimixâ, ma di tutti i vitigni locali, a rischio di estinzione e oblio, a patto, naturalmente, che mantengano una valenza produttiva e un ruolo utile alla viticoltura del Genovesato. Il COREVI è stato fondato da 6 soci (Provincia di Genova, Comunità Montana Fontanabuona, Cooperativa di San Colombano, Agriturismo "Valle Chiappella", Azienda Agricola di Fabio Nervo, Agriturismo "Da u Cantin"). Base produttiva di partenza era il vigneto di Cassottana (circa 6.000 mq). Già alla prima Assemblea Generale del 18/05/2005, sono entrati a far parte del COREVI, come socio, l'Associazione "Val Graveglia a Tavola", e come soci esperti, Virgilio Pronzati, giornalista, e Nello Capris, Enologo. Con la base produttiva consistente nella sola Cassottana, la produzione di vino della vendemmia 2005 è stata di L 80 di Çimixâ passito e di L 175 di Çimixâ secco, imbottigliati in bottiglie da mezzo litro, il passito(160 bottiglie) e da litro, il secco (175 bottiglie). Le bottiglie non sono vendibili, a causa delle note vicissitudini con la Comunità Montana Fontanabuona, che non ha regolarizzato il rapporto con la Cooperativa di San Colombano, in tempo utile perchè quest'ultima potesse farsi legalmente carico della vinificazione. Le bottiglie verranno quindi offerte ad alcuni ristoranti della Val Graveglia e Fontanabuona, in cambio di un contributo al COREVI. Con l'Assemblea Generale del 2/03/2006 viene ammesso il nuovo socio Dott. Mauro Chiappe, che avendo a disposizione alcuni terreni sopra Carasco, dotati di diritti d'impianto, può contribuire ad allargare la base produttiva del COREVI. Nell'Assemblea Generale del 19/05/2006 vengono ammessi tre nuovi soci agricoltori: Giancarlo Aveggio, Federico Rivara e Danilo Fenocchietto. Ad oggi, quindi, a poco più di un anno dalla sua fondazione, il COREVI ha visto raddoppiare il numero degli agricoltori soci e, già dalla vendemmia 2006, la base produttiva di Cassottana verrà affiancata da una delle vigne dell'Agriturismo "Da u Cantin", che entrerà in produzione. Naturalmente, eventi atmosferici permettendo, la produzione 2006 sarà paragonabile a quella 2005 (si possono ipotizzare 500 bottiglie da tre quarti di secco), ma il trend è di crescita e, con la vendemmia 2007, dovrebbero entrare in produzione anche i vigneti dell'Agriturismo "Valle Chiappella". Il problema centrale rimane l'allargamento della base produttiva e quindi risorse finanziarie per la produzione di barbatelle e comunicazione per convincere giovani agricoltori ad aderire al progetto. L'Assemblea Generale del 19/05/2006 ha deciso anche che il COREVI assuma una veste giuridica più definita, acquisisca la partita IVA e sia in grado di gestire in prima persona la vinificazione e l'imbottigliamento dello Çimixâ. Come giustamente compreso dai soci fondatori del COREVI, e dagli agricoltori entrati in seguito a far parte del Comitato, il vero salto di qualità è l'ingresso nel mercato e la fine del lungo periodo di sperimentazione. Per fare questo era necessaria la nascita di un soggetto economico in grado di gestire le operazioni di vendemmia, acquisizione delle uve, conferimento ad una cantina per la vinificazione, commercializzazione. La Provincia di Genova ha fornito consulenze sulla forma societaria più adatta al progetto e, dopo un lungo confronto con i soci, si è scelta la forma di cooperativa agraria fra viticoltori. Il primo Settembre '06, davanti al Notaio Bechini, in Genova, è stata fondata la "Cantina Çimixâ - Cooperativa Agraria fra Viticoltori". Fra i soci fondatori, solo uno, Federico Rivara del vigneto di Cassottana, potrà conferire, nel 2006, una quantità significativa di uve (poco più di quattro quintali), mentre gli altri soci hanno impegnato tempo e risorse economiche proprie per garantire l'impianto e la manutenzione dei vigneti che entreranno in produzione fra due anni. La Provincia di Genova, proseguendo il sostegno al progetto da lei stessa avviato, ha intenzione di contribuire, con interventi in conto capitale, all'acquisto di macchinari agricoli dedicati, al fine di superare un limite storico della viticoltura locale: l'arretratezza tecnologica. Macchinari leggeri (polverizzatori, carriole meccaniche, falciatrici meccaniche interfilare e interceppo, ecc) dovranno essere usati dagli agricoltori che hanno aderito al progetto, al fine di ottenere il duplice scopo dell'aumento della qualità delle uve e della diminuzione della fatica atavica, croce dei contadini di Liguria. Segnaliamo che nell'edizione 2007 di Pesto e dintorni saranno presentate altre novità legate allo Çimixâ. Per informazioni segreteria organizzativa: Tel. 019 6898607-8 Fax 019 5293112 info@pestoedintorni.org |