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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Il Titanic danzante e festoso delle rese, delle riforme e delle norme del settore vitivinicolo !

"Il mondo dell'enologia - dichiara Carlo Ricagni, vice presidente della CIA - Confederazione italiana agricoltori della provincia di Alessandria - sta per essere rivoluzionato profondamente dal Commissario Europeo Mariann Fischer Boel con la prossima approvazione della nuova OCM vino 2007-2013. La riforma prevede una fase di aiuto verso le aziende del settore per aumentare la competitività, ristrutturare le aziende in modo strutturale e diminuire progressivamente il sostegno diretto al comparto".
"L'applicazione della "rivoluzione" - prosegue Ricagni -, come è stata definita da molti addetti ai lavori, consisterà in una prima grande inversione di tendenza riguardo le misure di regolazione del mercato come l'aiuto per la distillazione dei sottoprodotti, l'aiuto per il magazzinaggio privato e l'aiuto per l'uso del mosto. La distillazione di crisi sarebbe abolita o sostituita da una sorta di rete di sicurezza alternativa gestita direttamente da ogni stato membro".

Questa serie di modifiche che avranno effetto da subito si dovrebbero compensare con l'estirpo dei vigneti (circa 400.000 Ha) che creano tutti gli anni un eccedenza del 4-5 % dell'intera produzione.
"Chi ha fatto un giro nelle vigne - sottolinea Daniele Ravetta, tecnico della CIA della Zona di Acqui Terme - sa bene che quel 4-5% non è dovuto ad un eccesso di vigneti, piuttosto ad un eccesso di produzione, per di più di scarsa qualità, presente in molti vigneti che, unita al fatto che l'Italia è l'unico paese dell'UE che non possiede un catasto vitivinicolo certo e aggiornato rende la situazione ancor più grave e difficilmente gestibile".

Da una serie di sopraluoghi effettuati in diversi comuni del Basso Monferrato si sono ricavati alcuni dati estremamente preoccupanti, che Daniele Ravetta ci evidenzia.
"In base ad alcuni rilevamenti in campo si è notato che, nè le basse temperature nè la siccità hanno influito significativamente sulla cascola fisiologica all'allegagione. La fertilità dei germogli è altresì molto elevata il che, in concomitanza con un grande numero di germogli "doppi" non sempre eliminati durante le operazioni di spollonatura e scacchiatura, da mediamente produzioni ipotetiche piuttosto elevate".
"Dai risultati emersi - evidenzia Carlo Ricagni -, ammesso che trovassero conferma, rischieremmo il colpo di grazia ad un settore fortemente in crisi quale quello del vino e, visto l'impossibilità di accedere ad interventi di crisi eliminati dalla riforma, porterebbero ad un crak senza precedenti dell'intero sistema, comprese cooperative aziende agricole e industriali".

"L'unico modo - afferma Ravetta - per contenere l'eccesso di produzione, ad annata iniziata, è un forte diradamento da effettuare entro la prima decade di agosto, di un entità compresa tra il 50 e il 60% dei grappoli tenendo presente che dopo il diradamento c'è comunque un recupero di circa il 20% del peso dovuto al miglior accumulo di zuccheri e al maggior accrescimento degli acini. Nel medio periodo, invece, si deve lavorare su altri fattori che limitano la vigoria come le concimazioni da diminuire drasticamente e in certi casi eliminare, la potatura, l'inerbimento e, nei nuovi impianti, la scelta di portainnesti adatti al tipo di terreno e di cloni poco produttivi e con un peso medio del grappolo basso".
In questo contesto, è inutile cercare colpe o capri espiatori.

Visto però le dimensioni del sistema vino in Italia, è calzante l'esempio di una grande nave (che casualmente potremmo chiamare Titanic) a cui hanno appena tolto le scialuppe di salvataggio e che ospita un gran numero di persone ricche che danzano e mangiano totalmente incapaci di auto-regolamentarsi e altrettante persone più povere che hanno già fatto un gran sacrificio per salire e che ripongono la loro fiducia nelle prime che tutte assieme corrono verso il nuovo libero mercato; a chi legge la scelta di come far finire la storia.