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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Iniziative enogastronomiche



Dolcetto & Dolcetto Seconda Edizione
Ampelion di Alba
6-7-8 Settembre 2006
La Vignaioli Piemontesi presenta la seconda edizione della degustazione di vini Dolcetto Doc rivolta alla stampa specializzata, che si terrà ad Alba presso la Sala Ampelion della Scuola Enologica di Alba - inaugurata in occasione di Nebbiolo Grapes - nei giorni 6-7-8 settembre 2006.

Le DOC del Dolcetto piemontese si presentano al mondo in una kermesse dalla formula collaudata il cui obiettivo, è quello di far conoscere e promuovere il prodotto ed il territorio attraverso di esso e attraverso attività collaterali alle degustazioni alla cieca. Un numeroso gruppo di giornalisti rappresentanti le più importanti guide e le maggiori testate giornalistiche del settore provenienti da Germania, Spagna, Polonia, Stati Uniti, Svizzera, Giappone, Belgio, Singapore, Croazia, Finlandia, oltre che dall'Italia, degusterà quasi 200 vini delle denominazioni Dolcetto d'Alba, Dolcetto d'Asti, Dolcetto di Dogliani, Dolcetto di Diano d'Alba, Dolcetto d'Acqui, Dolcetto delle Langhe Monregalesi, Dolcetto d'Ovada e Colli Tortonesi Dolcetto dell'annata 2005 o - se Superiore - dell'annata 2004.

Le degustazioni avverranno nella mattinata, concedendo così ai giornalisti accreditati la possibilità di visitare le aziende aderenti all'evento nel primo pomeriggio e di partecipare alle degustazioni pomeridiane e alle cene con i produttori appositamente organizzate a partire dal tardo pomeriggio.


C'è mercato e mercato, c'è Dolcetto e Dolcetto
Considerazioni della stampa estera sulla Prima Edizione 2005


Il 5 settembre si è tenuto ad Alba il convegno "Vino è…..Dolcetto - Le nuove prospettive commerciali del Dolcetto sul panorama internazionale", organizzato da UNAVini, Unione Nazionale fra Organizzazioni di Produttori Vinicoli.
Hanno contribuito alla discussioni alcuni dei giornalisti provenienti da ogni parte del mondo e partecipanti all'evento Dolcetto&Dolcetto, organizzato dalla Vignaioli Piemontesi che, seguendo il format della degustazione alla cieca riservata ai giornalisti degustatori, ha offerto una nuova possibilità di visibilità e valorizzazione del vitigno piemontese.
Riportiamo di seguito alcuni tra gli interventi più significativi, ridotti e tradotti, che offrono uno spaccato della visione e percezione del Dolcetto all'estero.

Alain Lalibertè - Crus et Saveurs - CANADA


Nel mondo del vino GLOBALIZZAZIONE può assumere un significato distorto per il produttore che decide di produrre a misura del gusto del consumatore, standardizzando i propri prodotti ai parametri di altri vini internazionali.
Il Dolcetto ha una propria identità che sta nel messaggio che si decide di divulgare e che dovrebbe condurre alla seguente catena causale: produco ciò che piace a me, cerco agenti a cui piaccia il mio vino, vendo il vino che piace a me. In pratica il produttore in questo modo dice NO alla STANDARDIZZAZIONE e NO alla BASTARDIZZAZIONE del proprio prodotto. Dà un'anima propria al vino che produce.
Il Dolcetto è il vino che, per le sue caratteristiche, si può consumare durante tutta la settimana: è poco alcolico, ha una buona acidità, si presenta con una freschezza unica.
In Quebec sta aumentando l'interesse per l'Italia, ma giornalisti, sommelier, operatori hanno bisogno di essere educati affinché anche il Dolcetto possa essere introdotto in modo importante sul mercato.

Luc Segal - BELGIO


In Belgio la situazione attuale si presenta con un mercato che non offre buoni Dolcetti.
In più i consumatori abituati alle grandi etichette dei grandi rossi piemontesi spesso si ritrovano dolcetti medi prodotti dai grandi nomi della regione, che rischiano di deludere perché non equivalgono la qualità degli altri prodotti per cui l'azienda è riconosciuta, e questo non incoraggia a consumare Dolcetto.
Eventi come Dolcetto&Dolcetto sono importanti per far conoscere il panorama completo del vitigno ed il suo territorio e per far parlare in modo corretto del Dolcetto, prodotto da medio piccoli produttori poco noti.

Tomolo Ebisawa - Vinothèque - GIAPPONE


La situazione del mercato giapponese del vino è la seguente:
- per il 50% si consuma vino locale
- il restante 50% è vino importato, di cui il 60% dalla Francia, il 20% dall'Italia, il 20% da paesi diversi.
Se si è fortunati al ristorante o in enoteca si trova un Dolcetto, ma la maggior parte delle volte non si è fortunati.
Il consumatore non chiede il Dolcetto perché non lo conosce: è il sommelier che lo suggerisce, ma spesso ha poche informazioni che lo supportano.
I produttori che esportano in Giappone i grandi rossi spesso obbligano l'importatore giapponese ad integrare l'ordine con del Dolcetto. L'importatore non è entusiasta di vendere un prodotto sotto obbligo e che non conosce.
Il Dolcetto potrà avere grande spazio sul mercato giapponese perché:
- ha un ottimo rapporto qualità/prezzo
- ben si abbina ai piatti giapponesi e al pesce
- dovrà uscire dall'ombra di vitigni quali nebbiolo e barbera

Petri Viglione - FINLANDIA (Monopolio)


Nel nord Europa si avverte una crisi generalizzata dei paesi storici produttori di vino (Francia e Italia). L'Italia ha perso il 40%, mentre il nuovo mondo incrementa le vendite: l'Argentina riporta un incremento pari all'800%.
Ci sono alcune cause strutturali che spiegano il fenomeno: principalmente perché il vino italiano medio è il più caro al mondo (persino i francesi hanno ridotto i costi).
Il Dolcetto per l'ottimo rapporto qualità/prezzo può essere la risposta. E' un vino che incontra il gusto internazionale per la morbidezza dei tannini, è il vino per eccellenza del Piemonte, con esso si promuove il territorio.
Ha però delle difficoltà oggettive:
- il nome (credono che sia dolce)….sarebbe meglio usare nomi di fantasia
- il monopolio è un ostacolo: chiede solo vini conosciuti.

Bonkowski Wojciech - POLONIA


Per il mercato Polacco ha un grande potenziale
1. grazie al suo profilo gustativo che incontra le aspettative del consumatore medio polacco, che gradiscono il fruttato intenso e l'acidità non molto alta (rispetto alla Barbera)
2. si presenta con un grande versatilità gastronomica. In Polonia i ristoratori rappresentano una buona fetta di mercato. In più, ci sono molti ristoranti italiani
3. ha un ottimo rapporto qualità/prezzo, tanto più che la Polonia è un mercato di prezzo
4. si registra attualmente una scarsissima disponibilità di Dolcetto in Polonia (meno di 12 etichette)


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