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e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Nasce l'alleanza bio-vegetariana Icea e Associazione Vegetariana Italiana firmano un accordo per certificazione e controlli. Creato un nuovo disciplinare. E se il prodotto è anche bio, la certificazione è doppia. Il lancio al prossimo Sana Nasce l'alleanza bio-vegetariana. Certificata. Un connubio naturale, anche perché chi mangia vegetariano molto spesso cerca il biologico. Dunque, da oggi le aziende produttrici (ma anche di trasformazione, vendita, ristorazione) di cibi vegetariani potranno chiedere di essere certificate da Icea - Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale - il maggior organismo italiano di controllo nel biologico, per apporre il marchio col germoglio incorniciato dalla scritta Associazione Vegetariana Italiana. Inoltre, quando il prodotto vegetariano è anche bio, lo si troverà specificato sotto il marchio: per l'azienda, di fatto una doppia certificazione. Così come, trattandosi di alimenti per vegani, è aggiunta all'interno la dicitura "Vegan". Tutto ciò in base all'accordo siglato da Icea e Avi - Associazione Vegetariana Italiana, la più rappresentativa associazione del settore. Per "vegetariano" si intende quel prodotto che esclude in ogni fase della propria realizzazione l'impiego di prodotti di derivazione animale ottenuti con il sacrificio e/o il maltrattamento di animali, e "vegano" quel prodotto che esclude qualunque impiego di prodotti di derivazione animale (escluse le forme microbiche). In realtà a volte vengono spacciati per "vegetariani" prodotti che non lo sono. Perché spesso si ignora che alcuni tipi di pane, ad esempio, contengono strutto; o che la maggior parte del caglio utilizzato per i formaggi è di origine animale (proviene dallo stomaco dei vitelli); o che nella lavorazione dello zucchero, nell'imbottigliamento dell'acqua o del vino vengono usati i cosiddetti coadiuvanti tecnologici, provenienti da cadaveri di animali. Il marchio Avi, che fino a oggi è stato rilasciato dall'Avi stessa in base alle proprie linee guida, identifica 153 locali in cui è possibile mangiare vegetariano ed è già visibile su oltre 170 prodotti (anche di grandi società come Autogrill, Biorigin, Conbio, Hedera Natur, Mauer, Noberasco, Nuova Terra, Soster). Dunque un marchio che i circa sei milioni di vegetariani italiani (dati Eurispes 2006) hanno già cominciato a conoscere. C'era la necessità - sottolinea Carmen Somaschi, presidente dell'Avi - di rendere la procedura più strutturata e garantita da un organismo di controllo terzo, indipendente. Da qui la partnership con Icea, per un accordo che avesse lo scopo di definire un vero e proprio disciplinare con procedure, controlli e modalità di utilizzo del marchio. Con l'obiettivo generale di garantire e incrementare la riconoscibilità e l'identificazione del prodotto vegetariano da parte di tutti: consumatori, organizzazioni della distribuzione, produttori, catering, mense, ristoranti. In base alle linee guida Avi, Icea ha infatti sviluppato uno schema di certificazione di prodotto/processo conforme ai requisiti della norma UNI EN 45011, da estendere gradualmente a tutti gli operatori coinvolti. Secondo un piano di controllo concordato con Avi, l'Istituto svolgerà gli audit, poi valutati da uno specifico comitato tecnico (CoCerVeg), e curerà la susseguente attività di certificazione e concessione di utilizzo del marchio, riproducibile nell'etichettatura o nella pubblicità del prodotto. Stabilito anche il tariffario, scaricabile da www.icea.info e www.vegetariani.it. La certificazione riguarda anche le aziende di trasformazione e di ristorazione, mentre sui tanti ristoranti vegetariani si procederà con attività di controllo a campione. L'accordo con l'Avi - commenta il presidente Icea, Nino Paparella - conferma il nostro lavoro per una crescita ambientale sostenibile che passa anche attraverso il mondo animale. L'iniziativa è legata da un filo rosso a un'altra nostra attività avviata di recente in collaborazione con la Lav, la Lega Anti Vivisezione, ossia la certificazione di cosmetici Cruelty Free, non testati su animali. A riprova di come nella mission di Icea rientri anche il porsi come strumento tecnico a disposizione dell'associazionismo di settore. L'accordo tra Avi e Icea sarà presentato ufficialmente in un convegno al prossimo Sana, in programma a Bologna dal 7 al 10 settembre. |