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Iniziative enogastronomiche



A PALATIUM L'ORO DELLA SABINA
Dal 22 al 27 maggio l'Enoteca Regionale Palatium ospiterà numerose attività di valorizzazione e promozione dell'Olio della Sabina attraverso i prodotti delle aziende olivicole aderenti alla Strada dell'Olio della Sabina.

L'olivicoltura rappresenta la produzione più diffusa sul territorio regionale ed anche a livello aziendale, trovandosi in tutte e 5 le province con specifiche cultivar di riferimento (Carboncella a Rieti, Canino a Viterbo, Itrana a Latina). L'importanza del comparto è, inoltre, anche testimoniata dall'elevato numero di frantoi che operano nella regione. I frantoi attivi sono 372, con una produzione media per frantoio di circa 60 tonnellate di olive lavorate. La superficie agricola interessata è di circa 87 mila ettari, pari a poco meno del 12% della Superficie agricola utirizzata. Il settore interessa circa 128 mila aziende, il 25% delle quali trae la maggior quota di reddito proprio dall'olivicoltura.

L'importanza della produzione olearia laziale, grazie anche alla presenza di 372 frantoi, è determinata prima ancora che in termini quantitativi, dal suo stretto legame con il territorio; ne sono esempi i tre oli a Denominazione di Origine Protetta già riconosciuti dall'Unione Europea: Canino DOP, Sabina DOP e Tuscia DOP. Oltre a questi, sono in attesa di riconoscimento DOP dall'UE altre cinque denominazioni: Colline Pontine, Soratte, Terre Tiburtine, Castelli Romani e Ciociaria.

Il valore commerciale della DOP Sabina si aggira intorno ad 1 milione e 800 mila euro e la produzione di olio della zona (anche non Dop) ha raggiunto, nella campagna 2005, 50.191 quintali nella provincia di Roma, 30.906 in quella di Rieti. Per quanto riguarda la commercializzazione, invece, l'olio Dop della Sabina si aggira intorno 2,3 tonnellate di prodotto, il 10% dei quali destinati al mercato estero in particolare Germania, Giappone, Taiwan e Stati Uniti.

L'iniziativa promossa da Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio), in collaborazione con l'Associazione per la gestione della Strada dell'olio della Sabina e si integra perfettamente con la nuova impostazione dell'Enoteca Regionale che si propone come un progetto di valorizzazione territoriale che trova un punto di riferimento importante nel locale di via Frattina. Vetrina unica di promozione e diffusione dell'enogastronomia laziale e sempre più un punto di riferimento per i produttori agricoli della nostra regione. Oltre 50.000 persone hanno visitato l'Enoteca nell'ultimo anno ed oltre 100 eventi di carattere divulgativo sono stati realizzati negli ultimi sei mesi. Palatium è sempre più un marchio ed un riferimento che va oltre il luogo fisico di Via Frattina, ma vive e accompagna eventi e iniziative promossi dalla Regione Lazio.

Numerosi gli eventi di degustazione che caratterizzeranno questa settima: martedì 23, venerdì 26 e sabato 27 alle 18,00 saranno organizzati degli incontri di sensibilizzazione alla qualità dell'olio della durata di 50' su prenotazione con degustazione guidata finale. Nei giorni degli incontri donne in costume tradizionale della Sabina offriranno con vassoio a braccio pane ed olio ai passanti.

Tutti i giorni dalle 16,00 alle 18,00 happy hour con bruschetta condita con l'olio della Sabina e all'interno dell'Enoteca verrà allestimento dell'angolo "inventa la tua bruschetta" con pane bruscato a disposizione dei clienti che potranno condirlo con i diversi oli delle aziende aderenti alla Strada posizionati su appositi carrelli. Le diverse tipologie di olio della Sabina saranno valorizzate anche attraverso la creazione di un menù ideato per esaltare le qualità organolettiche degli oli presentati. Saranno, inoltre, presentate le proposte turistiche di fruizione della Strada dell'olio attraverso materiale divulgativo e promozionale.

"Consideriamo le certificazioni di qualità e i marchi di origine risorse importanti su cui puntare per la nostra politica di valorizzazione e promozione delle vocazioni territoriali". Lo afferma Daniela Valentini, Assessore all'Agricoltura della Regione Lazio. "Per questo - continua la Valentini - abbiamo pensato ad una settimana che valorizzi la produzione oleica del nostro territorio, finalizzata all'avvicinamento dei consumatori ad una qualità autentica che affonda le sue radici nella tradizione della nostra terra". "Sono iniziative mirate come questa che permettono il consolidamento ed il rafforzamento del comparto agroalimentare del Lazio, quale motore fondamentale per lo sviluppo dell'intera regione. L'Enoteca - conclude la Valentini - per la prima volta assolve il ruolo fondamentale di sostegno alla commercializzazione e alla valorizzazione territoriale e non un ruolo generico di ristorazione".

"Stiamo puntando - sottolinea il Commissario straordinario di ARSIAL, Fabio Massimo Pallottini - ad un potenziamento complessivo della produzione dell'olio extravergine d'oliva laziale. Vogliamo valorizzare la qualità dei nostri prodotti e la tradizione dei nostri territori, anima di un comparto, quale quello agricolo, dinamico ed in continua evoluzione". "Con questa iniziativa - continua Pallottini - ricca di incontri, finalizzati a favorire la conoscenza ed il consumo dell'olio della Sabina, intendiamo dunque far conoscere un patrimonio che non è solo prettamente agroalimentare ed economico, ma anche culturale e promotore di un'offerta turistica". "Abbiamo scelto inoltre l'Enoteca Regionale Palatium, - conclude il Commissario di ARSIAL - come vetrina degli appuntamenti in programma, per conferire maggiore risalto ad un pezzo fondamentale del progetto di comunicazione e sviluppo territoriale, messo a punto dell'Agenzia. Un luogo che diventa sempre più punto di riferimento per i produttori della nostra regione".

"Grande soddisfazione - dichiara il Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Lazio, Mario Perilli - dopo che il Presidente Marrazzo e l'Assessore Valentini hanno ufficializzato l'Enoteca Regionale di Farfa, inizia il lavoro della Strada dell'Olio della Sabina, uno strumento fondamentale di valorizzazione territoriale che si integra perfettamente con la nuova legge sui Distretti Rurali approvata dalla Regione Lazio".

"La sabina e l'olio, il suo prodotto d'eccellenza - dichiara il Presidente della Strada dell'Olio della Sabina, Fabio Refrigeri - per una settimana nel cuore della città di Roma nell'enoteca regionale, rappresentano una grande opportunità ed un momento straordinario di promozione per il territorio. La Sabina, le sue rocche, i suoi cibi, la sua storia si pongono all'attenzione della Città. La qualità dell'olio unità alle qualità della vita in sabina rappresentano il grande valore che intendiamo promuovere. Una identità culturale e territoriale forte, una proposta di qualità della quotidianità che sono il vero valore aggiunto della nostra terra. Un ringraziamento convinto a tutti coloro che ci hanno consentito di realizzare questa importante iniziativa. Mi riferisco ad Arsial, al commissario Pallottini che ha fortemente creduto in questa iniziativa, all'Assessore regionale all'Agricoltura Valentini e all'Azienda Romana Mercati, prezioso partner in questa avventura".

L'olio extravergine di oliva della Sabina è ottenuto esclusivamente dalle varietà Carboncella, Leccino, Raja, Frantoio, Moraiolo, Olivastrone, Salviana, Olivago, Rosciola per almeno il 75%. Possono, altresì, concorrere olive di altre varietà presenti negli oliveti, fino ad un massimo del 25%. L'olio presenta un colore giallo oro, che si arricchisce di sfumature tendenti al verde, quando è molto fresco. Possiede un odore fruttato e un sapore vellutato, aromatico, dolce e uniforme. E' più amaro quando è molto giovane. Ha un'acidità massima totale, espressa in acido oleico, dello 0,70%.

La coltivazione dell'olivo nell'area in esame risale a oltre 2000 anni fa. Qui, infatti, in località Canneto, al centro del territorio della Sabina, si trova, tutt'ora in piena vegetazione, l'olivo più antico d'Europa, il cui legno sottoposto all'esame con l'Isotopo C 14, conferma questa età. I semi di olivo, rinvenuti nell'antica città Sabina di Curas, confermano l 'origine pre-romana degli olivi della zona. Infine, autori come Catone, Orazio e Columella descrivono la Sabina come terra ricca di oliveti e parlano delle tecniche di coltivazione della pianta. Nel "Regesto Farnese", conservato presso l'Abbazia di Farfa in Sabina, si descrive, inoltre, la storia della coltura, gli inizi dell'espansione razionale dell'olivo e si delineano i momenti di espansione e declino della coltura, legati ai cambiamenti delle condizioni socio-economiche dell'area, collegati all'alternanza di invasioni e pace.