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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Giovani studenti di Pinerolo vincono Bere il Territorio
Allievi dell'Istituto Professionale "Prever" si aggiudicano il premio riservato agli istituti alberghieri

Si è svolta ad Alba (CN) sabato 1 aprile la cerimonia di premiazione del Concorso Letterario Nazionale "Bere il Territorio", promosso dall'Associazione Go Wine e giunto alla quinta edizione.
Con un racconto scritto a sei mani, Luca Rolfo, Mirko Rotondo e Stefano Torrero, in collaborazione con la classe 2 H dell'Istituto Professionale "Arturo Prever" di Pinerolo, coordinati dall'insegnante di lettere, Federica Viscusi, si sono aggiudicati il Premio speciale riservato agli studenti degli istituti alberghieri. Soddisfazione è stata espressa dai docenti e dal dirigente scolastico dell'istituto, Rinaldo Merlone, il quale ha sottolineato l'importanza di iniziative utili ad avvicinare i giovani al mondo della scrittura. I ragazzi del Prever, attraverso un ambito a loro professionalmente vicino, come quello dell'enologia, hanno dimostrato che è ancora possibile imparare, ma anche insegnare, a tradurre con le parole le emozioni e le sensazioni che derivano dalla conoscenza di un buon vino.

Vincitori della sezione generale del Concorso sono Chiara Valerio di Scauri (Latina), con il racconto dal titolo "Degustazioni", e Alessia Todeschini di Milano con "Sembianze". Ad un giovane autore albese va il premio per la sezione speciale degli istituti agrari: si tratta di Edoardo Porro, studente presso l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I". Entrambi gli autori della sezione generale hanno ricevuto un premio di 1.000,00 euro, ai vincitori delle sezioni speciali un riconoscimento di 750,00 euro. Valentina Manella, autrice del racconto "Vino magico" e Luca Carrel, autore di "Tecnologia, fatica&vino buono",entrambi di Chatillon, si aggiudicano il premio messo a disposizione dal Cervim (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna, con sede ad Aosta), consistente in una Cantina di 100 selezionate bottiglie di vino, provenienti dalle varie aree della penisola in cui si pratica questo genere di viticoltura. I premi sono stati consegnati alla presenza della prestigiosa Giuria del Concorso. Nel corso della cerimonia è stato altresì consegnato il riconoscimento de "Il Maestro di Bere il Territorio" allo scrittore triestino Claudio Magris; nel corso della cerimonia l'autore ha incontrato i giovani autori, dialogando con loro e consigliandoli.


La Giuria di Bere il Territorio:
Magda Antonioli Corigliano (Università Bocconi, Milano), Giorgio Barberi Squarotti (Università degli Studi, Torino), Gianluigi Beccaria (Presidente dell'Associazione Storici della Lingua Italiana), Gigi Brozzoni (Direttore Seminario Veronelli), Vanni Cornero (giornalista de La Stampa), Alessandro Ghini (Casa Editrice Le Monnier, Firenze), Paolo Marchi (giornalista de Il Giornale), Luigi Moio (Docente di Enologia - Università degli Studi, Foggia), Giacomo Oddero (Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo), Anna Schneider (Università degli Studi, Torino), François Stevenin (Presidente Cervim), Massimo Corrado (Associazione Go Wine), Massimo Zanichelli (giornalista); segreteria del premio: Valter Boggione (Università degli Studi, Torino) e Bruno Quaranta (giornalista de La Stampa - Tuttolibri)


Alcuni estratti del brano vincitore
(…)La soffitta è grande e buia, e odora di polvere. Travi possenti, nere di vecchiaia, si levano ad intervalli regolari dal pavimento e s'incontrano più in alto con quelle del tetto, per perdersi da qualche parte nel buio.(…)
Rompe il silenzio il rumore di una chiave che gira nella grossa serratura, la porta si apre lenta e cigolante e, per un attimo, la soffitta è tagliata da una lama di luce. Nonno Tino scivola dentro, poi la porta si richiude con un rumore sordo.
Ma ecco che la pace sonnolenta del caldo pomeriggio estivo è rotta da un allegro vocio. Passi rapidi e leggeri risuonano sulle vecchie scale.
(…)Il suo viso è illuminato da un paio d'occhi azzurri e birichini, incorniciato da un gran ciuffo di capelli rossi che ricoprono la fronte. È sempre in movimento e curiosissimo. Abita in un anonimo condominio al centro di una grande città. Adora gli animali, ma il piccolo bilocale in cui vive può ospitare solo un gattone pigro che non fa nient'altro che mangiare e dormire.
(…) "Prepariamoci ora alla degustazione - dice il nonno - ricordati che il vino è come un organismo vivente, che cambia dalla giovinezza alla maturità, non è una soluzione stabile, che resta inalterata nel tempo e non fa provare sempre le stesse sensazioni. Perché ci sono la chimica e la fisica: entrambe lo rendono mutevole e capriccioso". Il bambino osserva attento il nonno scegliere una bottiglia, spolverarla con dolcezza, senza agitarla troppo. Poi, preso un bicchiere ben pulito, lo annusa soddisfatto. "Vedi - dice il nonno - anche il bicchiere deve essere giusto, perfettamente pulito e senza alcun odore. Anche noi - prosegue - dobbiamo essere molto attenti e concentrati, sforzarci di usare tutti i nostri sensi e i nostri ricordi, al meglio.".
(…)Avrebbe anche lui insegnato ai suoi nipotini - pensa in silenzio - come quel giorno il nonno ha fatto con lui- a sorseggiare il "Doux D'Henry" e, dalle sue vigne ai piedi del Monviso, avrebbe, orgoglioso, ricordato che le avventure più emozionanti, spesso, sono quelle che iniziano dal cuore.