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enogastronomiche Crescita record per l’agricoltura capitolina (+15%) Veltroni incontra gli operatori dell’agriturismo, settore strategico che rafforza l’offerta turistica della Capitale. Dal Colosseo ai prodotti tipici, dall’opera ai corsi di cucina, dagli itinerari barocchi alle degustazioni: sono le vacanza nell’«agropoli», la città agricola più grande d’Europa Roma, 9 marzo 2006. L’agricoltura romana cresce con numeri da new economy. Lo scorso anno la produzione agricola è cresciuta del 15per cento, a una velocità quasi quattro volte maggiore del Pil della città di Roma (+4per cento). E nel comune che conta anche il maggior numero di aree protette, l’agriturismo si dimostra tra i settori più dinamici dell’economia capitolina: 25 aziende nel territorio comunale, 64 in provincia di Roma, 345 nel Lazio, con un tasso di crescita del numero delle aziende superiore al 150per cento nel quinquennio 1998-2003 (fonte: Istat 2005). Numeri che mostrano il fermento di un comparto che si prepara adesso a un nuovo salto di qualità. Secondo le stime dell’Azienda Romana Mercati – CCIAA di Roma, sarebbero oltre 100 le aziende agricole romane in possesso dei requisiti per poter iniziare entro breve l’attività agrituristica. E chi vuole intraprendere un’attività agrituristica si può oggi rivolgere allo Sportello unico per l’agriturismo, istituito dal comune di Roma per facilitare l’ottenimento delle licenze. Non solo. La nuova legge regionale sull’agriturismo, attualmente all’esame della Commissione agricoltura, promette di rendere ancora più facile e conveniente l’apertura di un agriturismo, oltre ad introdurre la categoria di «turismo rurale» per quelle strutture che non rientrano nei parametri. Per fare il punto su un settore strategico per l’economia turistica della città, capace di diversificare e rafforzare l’offerta complessiva, il sindaco di Roma Walter Veltroni incontrerà, il prossimo 9 marzo alle 11, gli operatori dell’agriturismo romano presso il Casale Trigoria (via Grotte Penseroni 14, ore 11), l’ultima azienda nata grazie alla corsia preferenziale predisposta dallo Sportello unico. Un agriturismo con 35 ettari di terreno all’interno della riserva naturale Decima-Malafede, che guarda in particolare alla clientela straniera e al turismo culturale. Ad oggi gli stranieri rappresentano infatti circa il 40per cento delle presenze negli agriturismi romani, contro una media nazionale che non supera il 25per cento. «Si potrebbe fare anche meglio, quando verranno favorite soluzioni logistiche e di trasporto che possano mettere in comunicazione città e campagna» dice Toni De Amicis, presidente dell’Azienda Romana Mercati. L’agriturismo punta infatti a proporsi come alternativa agli alberghi del centro, sfruttando tutti i vantaggi dell’«agropoli» romana, che permette di diversificare la vacanza con un mix di cultura e natura. Itinerari archeologici, corsi di degustazione, visite guidate alla città barocca, percorsi agro-educativi e fattorie didattiche. Queste ultime sono proposte dal 50per cento delle aziende agrituristiche e sono sempre più richieste dalla scuole della Capitale come momento formativo sui temi della natura e dell’alimentazione. Nato come attività laterale per integrare il reddito dei coltivatori, l’agriturismo romano interpreta il suo ruolo andando oltre l’esclusiva pratica agricola. A cominciare dalla funzione di conservazione e recupero dell’architettura rurale, attraverso il ripristino di casali e borghi abbandonati, e la rimessa in funzione di vecchi strumenti dell’economia rurale. Ancora più importante la funzione trainante che il settore svolge nell’economia comunità rurali, attraverso la possibilità di effettuare vendita diretta di prodotti enogastronomici e artigianali del territorio, ma soprattutto divulgando e promovendo presso gli ospiti i saperi e i sapori dell’agro romano. Un valore culturale in linea con gli obiettivi di sviluppo espressi dalla nuova Politica agricola comune, che favorisce la multifunzionalità e lo sviluppo rurale. Per informazioni: Toni De Amicis direttore Coldiretti Lazio e-mail toni.deamicis@coldiretti.it |