> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
Notizie
e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Flauto magico, dai banchi di scuola la magia diventa realtà Scuola ed esperti del settore insieme per fare emergere nuove professionalità in grado di coniugare cultura ed enogastronomia L’istituto d’Istruzione Superiore “don Milani-Depero” riaccende il ‘700 di Rovereto. Sabato 4 marzo al caffè De Min e al bar Gambrinus la scuola ha dato il via al progetto “Flauto magico”, un’iniziativa nata dall’idea di coniugare passato e presente, rendendo la cultura appresa sui banchi di scuola un’esperienza viva, da “sorseggiare” e “mangiare” tra le vie di Rovereto che furono vitali e che ancora lo sono. Sabato mattina alle 10 ail caffè De Min di via Dante e alle 11 il bar Gambrinus di corso Rosmini di rovereto (tn) , gli studenti di IV e V H del corso turistico del “don Milani”, agghindati con parrucche e camicie con sbuffi, hanno offerto aperitivi a tema mettendo in scena brani di rappresentazioni teatrali in tema con l’epoca. Un progetto enogastronomico-culturale che, oltre a voler rimettere Rovereto al centro per ciò che è e per ciò che è stata, vuole essere un esperimento di come possa esistere un’altra scuola, fatta di cultura viva, in cui sia possibile anche ricostruire l’esperienza di quanto si apprende sui banchi. Del resto, risalendo alle radici della nostra terra, è facile comprendere come buon vino e buona cucina non siano necessariamente sinonimo di eccesso, ma in esse si possono ritrovare le radici popolari e non solo della nostra cultura. Dalla suggestione del Flauto magico di Mozart, che ci ricatapulta nelle atmosfere del XVIII secolo, di un Mozart che tredicenne proprio a Rovereto, nella chiesa di San Marco, ha dato prova di sé nel suo primo concerto italiano, gli studenti del “don Milani-Depero”, in collaborazione con i loro insegnanti e con la compartecipazione di quelli della scuola alberghiera, allestiranno una riproposizione dei caffè dei philosophes alla Cesare Beccarla e Pietro Verri e della Locanda nobilitata dalla commedia di Carlo Goldoni, in una mescita di vini, cibi e cultura. Al progetto hanno preso parte anche allievi dell’Istituto d’arte “Depero”, che si sono occupati della parte scenografica e creativa. Ad ognuno, dunque, la sua professionalità, con quello spirito di squadra che nasce da un’esperienza didattica di classe che insegna cosa significhi il lavoro di equipe. La tappa settecentesca verrà completata nelle settimane a seguire da altri due appuntamenti che, seguendo lo stesso filone, tenteranno di ricostruire la Rovereto futurista resa celebre da Fortunato Depero e termineranno con un itinerario ciclistico attraverso la città storica per ricordare i volti che hanno reso lustro alla loro origine. |