'
'
Tigullio Vino Homepage Home TigullioVino.it Blog Blog Vinix

> Operatori
» Registrazione operatori
» Operatori già registrati
» Club
» Pubblicità
» Newsletter
» Annunci vino-cibo
» Aggiungi ai Preferiti

> News e iniziative
» News ed eventi di rilievo
» Eventi locali, degustazioni
» Terroir Vino

> Contenuti e risorse
» Naviga per regione
» Vino & Olio
» Aziende testate
» Rubriche
» Tgv Blog
» Doc e Docg
» Recensioni Ristoranti
» Esperti
» Strade del Vino
» Parchi italiani
» Viaggi
» Video
» Contatti
» Faq

> Interagire col sito
»
Invia campionatura vino
»
Invia campionatura olio
» Segnala eventi
» Invia comunicati stampa
» Associati al Club
» Recensioni ristoranti
» Invia ricette


> Iscrizione newsletter
Iscriviti alla newsletter di TigullioVino.it per ricevere settimanalmente gli aggiornamenti via e-mail con le degustazioni, le news e gli approfondimenti della Redazione.
La tua e-mail :



> Pubblicità

> Siti e blog del Network
TigullioVino (Magazine)
Vinix (Social Network)
VinoClic (Pubblicità)


Aggiungi alla barra di Google
Il Blog Network di TigullioVino.it
VinoPigro
A Modest Proposal, di Riccardo Modesti
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0

TigullioVino.it ©
E' vietata la copia, anche parziale, senza esplicita autorizzazione della Redazione.
Mappa del sito
Chi siamo / curiosità
Links
Privacy
Contatti







          
                      
Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

Archivio ultimi comunicati stampa
Invia un comunicato
Iniziative enogastronomiche



Biologico, l'esperienza italiana protagonista all'estero
Tra i principali artefici Icea, il maggior ente di controllo della penisola, presente al Biofach di Norimberga dal 16 al 19 febbraio

L'esperienza del biologico italiano guadagna sempre più spazi all'estero. Tra gli organismi più attivi, in questo senso, c'è sicuramente Icea - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, il maggior ente di controllo della penisola, protagonista di vari progetti e attività internazionali, certificazioni dirette alle aziende, apertura di nuove sedi all'estero. Non solo in Europa, ma un po' in tutto il mondo. Non a caso Icea, come da tradizione in tandem con Aiab, sarà presente al Biofach di Norimberga, dal 16 al 19 febbraio.

"Da sempre Icea lavora dando un respiro internazionale alle sua attività - sottolinea il presidente Nino Paparella - tanto da creare fin dal suo nascere un proprio Ufficio Relazioni Internazionali, tra l'altro affidato ad un componente del consiglio direttivo dell'Ifoam, Antonio Compagnoni. Grande attenzione all'estero per vari motivi. In primo luogo per garantire visibilità e accesso a produttori italiani certificati Icea sui mercati esteri; si pensi ad esempio alle 150 aziende - e in realtà altrettante filiere - certificate nel solo 2005 per il Nop Usa. Del resto, a parte l'arricchimento morale, culturale e professionale che ne ricaviamo, le dinamiche globali portano nuovi stimoli a quelle nazionali. C'è poi la nostra naturale vocazione, orientata alla cooperazione e allo sviluppo sostenibile. L'Italia è tra i leader mondiali nel bio: è giusto che condivida il know how con i Paesi terzi. Qui Icea vanta una peculiarità: il nostro modello è improntato al massimo riconoscimento e alla valorizzazione delle risorse locali. Così come su scala nazionale siamo organizzati in Sot regionali ad ampia autonomia, lo stesso accade all'estero, grazie ad accordi con organizzazioni locali che in questo modo hanno accesso a opportunità altrimenti irraggiungibili". Nel biennio 2005-2006 l'Istituto sta partecipando a una lunga serie di progetti:

Croazia - Terminato nel 2005 il progetto di formazione rivolto a tecnici del settore e a funzionari pubblici sui sistemi di certificazione in agricoltura biologica, per il 2006 si rinnova l'attività di controllo e certificazione all'estero dell'azienda che ha promosso il progetto stesso.

Cipro - I progetti hanno interessato il settore olivicolo (anche con riferimento a degustazioni e marketing), nonché il finanziamento del controllo e certificazione di produttori locali (13 operatori; ma si lavora per l'ingresso nel sistema di controllo Icea di 30 nuovi operatori agricoli nel 2006). Progetti in corso anche per altri settori, come bioagriturismo e biocosmesi. Il tutto nell'ambito di una collaborazione con Undp e Ifoam avviata nel 2004.
Bosnia Erzegovina - Formazione e aggiornamento di tecnici ispettori biologici locali grazie alla collaborazione con Cefa (e l'OdC locale Organska Kontrola) nata dalle sinergie del Tavolo Bio&Equo. Icea parteciperà anche al Congresso Ifoam sui prodotti da raccolta selvatica organizzato da Grolink per maggio a Sarajevo, organizzando un workshop sulle procedure di ispezione e certificazione per i prodotti da raccolta.

Palestina - Nell'autunno 2005, sempre nell'ambito del Tavolo Bio&Equo, è iniziato un progetto per lo sviluppo della certificazione bio e del microcredito. Icea - insieme ad Aiab federale e Aiab Emilia Romagna - è coinvolta nella formazione di tecnici ispettori locali e nel supporto alla definizione di standard di certificazione nazionali e regionali. Il tutto in collaborazione con ACS (Ong per la cooperazione internazionale della rete Etimos/Banca Etica) e con Overseas di Spilamberto.

Brasile - In collaborazione con la Ong locale Rede Ecovida, sono in corso attività di scambio esperienze tra sistema di certificazione Icea e sistema partecipativo Ecovida, finalizzato al riconoscimento regolamentare. Il progetto è finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero brasiliano.

Sud Pacifico - Su input dell'Ifad (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, agenzia dell'Onu che si occupa di combattere la povertà rurale), Icea ha collaborato a disegnare e sviluppare il progetto biennale "Building Capacities on Certification of Organic Agricolture", teso a promuovere la bioagricoltura nell'area del Sud Pacifico, coinvolgendo direttamente Ifoam. Obiettivi: permettere ai produttori di ottenere la certificazione dei loro prodotti a un prezzo ridotto ed equo; sviluppare il sistema di certificazione a livello privato e governativo; contribuire a sviluppare standard regionali; analizzare la situazione dell'agricoltura biologica e del commercio equo. Il progetto coinvolge vari Stati: Fiji, Samoa, Papua Nuova Guinea, Kiribati, Timor Est (e altri se ne aggiungeranno); durante l'ultima assemblea Ifoam di Adelaide è stato presentato a una trentina di possibili stakeholders (Ong, produttori, operatori del settore), riscuotendo notevole interesse.

Varie anche le attività internazionali. Si pensi all'accordo quadro firmato tra Icea e Famer (Fundacion de Apoyo a la Microempresa Rural de America Latina y del Caribe), fondazione internazionale nata da un programma dell'Ifad per sostenere la crescita di microimprese rurali dell'America latina e del Caribe. Famer ha realizzato un progetto pilota, Microitalia, incentrato sui temi della bioagricoltura e del commercio equo per favorire la creazione di contatti commerciali e non tra realtà latinoamericane e italiane. Esempi di attività previste dall'accordo con Icea: formazione, assistenza tecnica, certificazione di produttori latinoamericani, partecipazione a fiere ed altri eventi commerciali, organizzazione e supporto logistico a delegazioni di tecnici e produttori latinoamericani. E dunque, tra le iniziative realizzate nel 2005: giornate di formazione per produttori e tecnici di paesi latinoamericani; assistenza logistica per allestimento stand Famer-Microitalia e supporto per attività di contatti commerciali a Sana 2005; organizzazione visite commerciali per delegazioni di produttori latinoamericani; uno studio di mercato per prodotti biologici in Italia.

Altro importante esempio, il Tavolo Equo&Bio. Icea è stata parte attiva per realizzare varie attività: dalle già viste attività di formazione collegate al tavolo in Bosnia alle partecipazioni al Biofach e, in collaborazione con Aiab Emilia Romagna, alla fiera del commercio equo "Tuttaunaltracosa" di Parma; dal master in commercio equo e bioagricoltura in collaborazione con l'Università di Bologna all'appoggio organizzativo e logistico a delegazioni estere (visite di tecnici e produttori da Bosnia, Lettonia, Norvegia, Albania, Finlandia).

Tra le tante partnership, anche quella con Fairtrade-Transfair Italia, il marchio di garanzia del commercio equo e solidale: Icea svolge gli audit dei licenziatari Italiani per conto di Fairtrade, con cui condivide alcuni progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo.
Da ricordare poi come Icea abbia anche sostenuto - in collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni - la candidatura di Aiab Emilia Romagna e Provincia di Modena per ospitare il Congresso Mondiale Ifoam 2008. Una attività di promozione sviluppata in varie tappe, dalla presentazione della candidatura al Biofach di Norimberga (febbraio 2005) agli stand del Congresso Mondiale Ifoam di Adelaide (settembre 2005).

Naturalmente, vi è poi l'attività di controllo e certificazione (per il quadro completo www.icea.info) condotta direttamente all'estero: oltre frontiera Icea certifica una cinquantina di produttori (in alcuni casi anche trasformatori) in 11 Paesi: i più attivi Cipro (16 produttori di seminativi e ortaggi, destinati al mercato locale), Turchia (11 aziende di frutta secca e olio, anche esportati in Germania) e Romania (8 aziende di seminativi destinati a Italia, Svizzera e Germania); altre aziende certificate - che tra l'altro esportano spesso in Italia e Usa - sono presenti anche in Libano (prodotti trasformati), Ucraina e Uzbekistan, (piccoli frutti), Vietnam (tè e oli essenziali), Cile ed Etiopia (ortaggi), Kazakhstan e Croazia (piccoli frutti). "Non si tratta certo di biocolonialismo - conclude Antonio Compagnoni, responsabile Relazioni internazionali Icea - o di favorire importazioni a scapito dei prodotti italiani: con mercati sempre più globali, le aziende estere verrebbero comunque certificate da altri enti di controllo, italiani o stranieri, e in ogni caso i loro prodotti arriverebbero da noi. Il modello del bio italiano, basato su un forte protagonismo delle produzioni locali e tipiche, si rafforza solo se condiviso a livello più ampio, cominciando ad esempio dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per Icea l'obiettivo finale è la creazione di un network mondiale della certificazione biologica, incentrato sui valori dello sviluppo locale sostenibile e della solidarietà. Un sistema contrapposto al prodotto anonimo, standardizzato, garantito dalle multinazionali".

In linea con tutto ciò, infine, la ramificazione territoriale, uno dei punti di forza dell'Istituto. Non solo in Italia, dove vanta ben 17 sedi regionali, ma anche all'estero, dove i suoi uffici sono arrivati a quota otto. E precisamente: Turchia e Romania, con società di proprietà Icea riconosciute dai governi locali (uffici rispettivamente a Izmir e Focsani); qui le ispezioni vengono condotte dal personale locale. In Siria e Libano, invece, l'Istituto finanzia uno sportello informativo (in Siria si lavora per avviare le prime ispezioni, già avviate in Libano). In Cile ha formato tecnici controllori locali che eseguono le ispezioni per conto di Icea; un ufficio locale fornisce assistenza agli operatori per la compilazione della modulistica. In Croazia e Grecia ispezioni e certificazione sono gestiti direttamente da Icea, in collaborazione con due OdC locali: Agri Bio Cert e Diò. Infine l'Albania, con apertura di un ufficio di rappresentanza a Tirana che fornisce supporto per modulistica e informazioni; anche qui ispezioni e certificazione gestite direttamente da Icea.


Riferimenti Icea:
Relazioni Internazionali - Antonio Compagnoni, international@icea.info;
Ufficio Estero - Responsabile servizi di controllo e certificazione: Michela Coli, fo@icea.info

Ufficio Stampa Icea:
Fabio Nardulli; ufficio.stampa@icea.info; 339 1307311