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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Meno rifiuti in città, più qualità in campagna Fare Verde e Mipaf presentano a Napoli la 6° edizione di "meno rifiuti in città, più qualità in campagna" Il 3 novembre 2005, presso la sala stampa della Provincia di Napoli, alla presenza dell'Assessore all'Ambiente Giuliana Di Fiore e del Consigliere del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Rosario Lopa, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della campagna di Fare Verde "Meno rifiuti in città più qualità in campagna" per promuovere la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, il compostaggio domestico e l'uso del compost in agricoltura. "Siamo giunti alla sesta edizione della nostra annuale campagna per il compost - evidenzia Giuseppe Solla, (presidente regionale di Fare Verde) - la seconda sostenuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Una collaborazione strategica, quella con il Ministero delle Politiche Agricole, grazie alla quale è stata realizzata già nel 2004 una campagna citata come esempio in Europa. - La novità della campagna condotta da Fare Verde per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e il compostaggio sta proprio nel proporre un forte legame tra i centri urbani, dove si producono i rifiuti biodegradabili, e il mondo agricolo, dove tali rifiuti possono trovare impiego dopo un adeguato processo che li trasformi in compost di qualità. " "L'associazione - chiarisce il responsabile della Provincia di Napoli di FARE VERDE, Antonio Alfieri- ha subito nel tempo, in particolar modo in provincia di Napoli, una lenta e graduale riorganizzazione oltre che ricostruzione, oggi FARE VERDE - Napoli, mira soprattutto a portare all'attenzione, di quanti ancora abbiano voglia di ascoltare, un progetto di vivibilità! Per noi, in particolar modo, la campagna sul compost è spunto per porre in evidenza un problema assai serio, si parla, come è giusto che sia, di compost per l'agricoltura, ma quale? Quali aree abbiamo lasciato a tale pratica e quale suolo abbiamo lasciato libero da sversamenti abusivi e/o speculazioni edilizie. Forse proprio la campagna sul compostaggio domestico dovrebbe essere un modo per far riflettere i nostri amministratori, Su come stanno devastando la nostra terra." Mentre l'Assessore Giuliana Di Fiore ha sottolineato l'importanza della promozione dell'iniziativa "ritengo importante - evidenzia l'Assessore- promuovere il compostaggio domestico in particolare in quei territori della provincia di Napoli che per conformazione geografica e/o per vocazione agricola potrebbero trovare in questa tecnica di smaltimento una valida alternativa alla raccolta tradizionale. Del resto, sto improntando la mia attività alla promozione delle filiere differenziate di raccolta e smaltimento dei rifiuti, fra cui il compostaggio appunto, ed in tal senso ho attivato il bando, i cui esiti saranno pubblicati nei prossimi giorni, per il cofinanziamento di progetti che, implementando la raccolta differenziata, privilegino la chiusura di un ciclo completo della stessa." "Abbiamo accettato con gioia di sponsorizzare questo progetto" ha dichiarato il Consigliere Campano del Ministro Alemanno alla conferenza stampa di presentazione della campagna. Lopa ha fatto cenno ai due motivi principali che hanno motivato questa scelta. La prima è legata alla grande importanza che riveste l'emergenza rifiuti nel nostro Paese e la seconda richiama il concetto di multifunzionalità che ha una stretta connessione con l'ambiente e la qualità alimentare. "La sinergia tra l' emergenza rifiuti e il campo agricolo- prosegue il consigliere del Mipaf - rientra perfettamente in questo modello". E Alemanno ha più volte sottolineato il legame profondo che esiste tra il problema ambientale delle città e la realtà del mondo agricolo e della campagna. Anche nella nuova Pac riformata, a cui si stanno apportando gli ultimi ritocchi normativi, un posto di primo piano spetta ai temi dell'ecocondizionalità, nel cui spazio operativo possono rientrare perfettamente, sottolinea Lopa , iniziative come quelle portate avanti da Fare Verde. Alemanno ha invitato- ribadisce il Consulente del Mipaf - ad un nuovo incontro per febbraio prossimo con tutte le categorie di operatori interessati al problema per ragionare di agricoltura no-food e di riutilizzo di rifiuti allargando il discorso anche alle cosiddette biomasse. Attenzione però dice Lopa a distinguere quelle che derivano dai rifiuti e quelle di origine esclusivamente agricola. Un concetto importante che deve entrare nella complessità del discorso economico in funzione dello sviluppo sostenibile. L'attività agricola non è più legata ad un aumento senza controllo delle produzioni ma sempre più significa infatti qualità e sicurezza degli alimenti e rispetto dell'ambiente, connotandosi per la sua multifunzionalità. Proprio a questo proposito bisogna sottolineare quanto sia aumentata la coscienza degli agricoltori sul problema ." Anche gli agricoltori fanno parte della base sociale che manifesta e nega, vedi il caso di Scanzano" o di Acerra. Tuttavia ha aggiunto "oggi ci sono i presupposti per passare dal movimento del rifiuto, dal fronte del no al fronte del si". Si è in grado di indirizzare le scelte, ha proseguito il ministro, esaltando il collegamento tra agricoltura e ambiente, anzi valorizzando il patrimonio del territorio attraverso il "distretto agroalimentare" che consentirà ancora meglio di fare scelte produttive coerenti con le specifiche realtà ambientali."L'agricoltura è credibile, anche in funzione degli aiuti Pac, se la compatibilità ambientale cresce di anno in anno". "L'importanza della raccolta differenziata della frazione organica - ha precisato Lopa - non risiede solo nella riduzione dei rifiuti, ma soprattutto nella restituzione ai terreni agricoli di sostanze ed elementi nutritivi essenziali per il loro recupero e valorizzazione". Un passo fondamentale è dunque quello di studiare meccanismi per l'incentivo del compostaggio e investire per diffondere la nascita di impianti per la produzione di compost. "Se questo tipo di sperimentazione darà gli effetti sperati - ha aggiunto Lopa - si potrà fare uno sforzo perché questo meccanismo entri nei processi di ecocondizionabilità dell'ambiente. Ci è richiesto di andare a ridefinire il rapporto agricoltura, ambiente e la Pac che oggi valuta la possibilità di reintegrare tutto quello che è prodotto con la possibilità di riciclare". La produzione attuale di compost in Italia, è di circa 900 mila tonnellate che trovano sbocchi sia nel florovivaismo, sia nell'agricoltura con vendita diretta alle aziende agricole che l'utilizzano come ammendante per ripristinare la fertilità dei campi. Dal 1994, esiste anche in Italia un sistema di certificazione volontaria promosso dal Consorzio italiano compostatori, che assegna un marchio di qualità. Sono 12 le aziende certificate in Italia che producono 250 mila tonnellate di ammendante certificato. Ma le potenzialità del settore sono più ampie. La frazione organica infatti incide per il 30-35% sul totale dei rifiuti urbani. Su 30 milioni di tonnellate annue di rifiuti prodotti in Italia, circa 10 milioni di tonnellate sono di rifiuti organici. Ipotizzando un'intercettazione con la raccolta differenziata del 70-80%, potrebbero essere raccolte 7-8 milioni di tonnellate di rifiuti da cui ricavare (calcolando una resa del 40%) circa 3 milioni di tonnellate annue di compost. Il triplo della produzione attuale. Potrebbero fertilizzare in maniera sostenibile 300 mila ettari ovvero la metà della superficie agricola italiana. La raccolta differenziata della frazione organica è ancora poco sostenuta: in Italia viene realizzata da solo 1.500 comuni su 8.000. Ad oggi, solo le regioni Emilia Romagna e Toscana prevedono incentivi agli agricoltori che utilizzano il compost come fertilizzante. La tutela dell'ambiente è un tema di straordinaria importanza- conclude Lopa- e di estrema attenzione, richiede politiche mirate capaci di mitigare gli impatti negativi delle attività umane sull'ambiente. Da sempre il nostro paese sostiene questi temi in sede nazionale, in sede europea e nel Wto, proponendo misure agroambientali coerenti con l'obiettivo d'incentivare l'adozione di pratiche agricole più rispettose dell'ambiente e la conservazione di elementi naturali e di pregio ambientale. Partendo da un corretto rapporto uomo natura, la sfida è quella di sviluppare una nuova visione dell'ambiente, centrata su un'amministrazione integrata del territorio, dove le esigenze economiche, di sviluppo e progresso sono in sintonia con la salvaguardia degli habitat e la gestione sostenibile delle risorse. Dobbiamo ricordarci, infatti, che ci sono i diritti dei popoli, delle comunità, delle produzioni, delle biodiversità. Sono elementi decisivi e importanti. Dobbiamo insistere. Sono cose che l'Italia sente profondamente. Non dobbiamo perdere mai la grande dimensione culturale di questa sfida. Infine, dobbiamo legare sempre di più la corresponsione degli aiuti agricoli della Pac, alla tutela e alla valorizzazione dell'ambiente, per costruire un'etica ambientale diffusa nel mondo agricolo e mirata ad affermare un solido e positivo equilibrio tra uomo e ambiente. Perché l'agricoltura, che da sempre accomuna i popoli, sappia essere scuola di vita per una nuova gestione delle risorse del Pianeta. Ministero delle Politiche Agricole e Forestali |