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enogastronomiche RICONOSCIUTO ALLA PASTA DI GRAGNANO IL VALORE DI PRODUZIONE DI QUALITA' 25 0TT0BRE BARCELLONA- GIONATA MONDIALE DELLA PASTA LOPA: CON IL MARCHIO IGP SI SOTTOLINEA IL LAVORO DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE PORTATO AVANTI IN QUETSI ANNI DA ALEMANNO PER I PRODOTTI CAMPANI Con il marchio IGP (indicazione geografica protetta ) si intende riconoscere il valore della produzione della pasta di qualità attraverso l'analisi dei parametri di efficienza economica e ricaduta sociale sui territori di appartenenza. Cosi interviene il Consigliere Campano del Mipaf, Rosario Lopa, a margine della giornata mondiale della pasta in svolgimento oggi a Barcellona. La pasta di Gragnano, con l'inizio della procedura di riconoscimento presso il Dipartimento della Qualità del Mipaf, grazie alla particolare attenzione data dal Ministro Alemanno, diventa la prima pasta in assoluto ad aver avviata l'istruttoria per l'attribuzione del marchio di qualità in sede comunitaria. Personalmente - prosegue il Consigliere di Alemanno - ho sollecitato, meno di un anno fa, la formulazione da parte del Consorzio di Gragnano del disciplinare di produzione come previsto dal regolamento CEE 2081/92 e la successiva formulazione da parte del Dipartimento retto dal neo Direttore Generale, Laura La Torre. Nel disciplinare di produzione sono stati inseriti gli elementi necessari previsti dalla circolare Mipaf n. 4 del 28 giugno 2000 dove si necessita da parte del consorzio proponente del nome del prodotto agricolo o alimentare che comprende la denominazione d'origine o l'indicazione geografica; la descrizione del prodotto agricolo o alimentare mediante indicazione delle materie prime, se del caso, e delle principali caratteristiche fisiche, chimiche, microbiologiche e/o organolettiche del prodotto agricolo o alimentare; la delimitazione della zona geografica e, se del caso, gli elementi che indicano il rispetto delle condizionidi cui all'art. 2, paragrafo 4; gli elementi che comprovano che il prodotto agricolo o alimentare e' originario della zona geografica ai sensi dell'art. 2, paragrafo 2, lettera a) o b), a seconda dei casi; la descrizione del metodo di ottenimento del prodotto e, se del caso, i metodi locali, leali e costanti; gli elementi che comprovano il legame con l'ambiente geografico o con l'origine geografica ai sensi dell'art. 2, paragrafo 2, lettera a) o b), a seconda dei casi; i riferimenti relativi alle strutture di controllo previste all'art. 10; gli elementi specifici dell'etichettatura connessi alla dicitura DOP o IGP, a seconda dei casi, o le diciture tradizionali nazionali equivalenti; le eventuali condizioni da rispettare in forza di disposizioni comunitarie e/o nazionali. Un plauso - sottolinea Lopa - va sicuramente al Presidente del consorzio, Giuseppe Di Martino, per l'impegno è la capacità, come sottolineato ieri dalla stesso Di Martino, di aver saputo coniugare l'innovazione tecnologica con la tradizione secolare della produzione della pasta. Ora, - conclude Lopa- confidiamo che qusta nuova iniziativa dia al comparto campano quel salto di livello per dare quella forza in più, come già ribadito in varie occasioni da Alemanno, ai prodotti Campani verso il mercato internazionale, facendo uno sforzo di sintesi tra vari interventi e strumenti e mettere insieme queste realtà produttive della nostra provincia e regione, con un ruolo attivo intorno a filiere in grado di autoregolamentarsi, capaci di fare sistema e di dare dignità al mercato agroalimentare nostrano dando le necessarie garanzie al consumatore. Siamo chiamati - conclude Lopa - a definire questa logica di filiera e stabilizzarla nel tempo, speriamo che gli enti locali facciano lo stesso. |