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Vendemmia 2005: i vigneti toscani all’altezza delle aspettative
Raccolto in leggera flessione rispetto al 2004 ma significativo: dovrebbero entrare nelle cantine toscane circa 2 milioni e 500 mila ettolitri di vino. “Buone le prospettive per questa raccolta, è importante che il tempo sia buono per completare in modo ottimale la maturazione delle uve. Sarà un’ottima annata per i vini “giovani” e di medio invecchiamento” commenta Roberto Bruchi, enologo e Direttore di Aprovito

La Toscana è pronta per la vendemmia, già iniziata per alcune uve precoci come lo Chardonnay e il Merlot e prossima per il Trebbiano e la Malvasia, le due varietà a bacca bianca tipiche della regione. Se le previsioni saranno rispettate quest’anno dovrebbero entrare nelle cantine toscane circa 2 milioni e 500 mila ettolitri di vino. Un raccolto leggermente inferiore a quello dello scorso anno – si prevede infatti un decremento del 5- 10% - ma comunque significativo e di qualità.

In particolare saranno favoriti i vini bianchi e i rossi giovani: le condizioni meteo dell’ultimo periodo, caratterizzate dalle piogge di fine agosto e da giorni di sole con alte temperature ai primi di settembre, porteranno a vini non eccessivamente concentrati in zucchero e alcool ma con un giusto rapporto tra acidità e aromi. Nonostante l’umidità di fine agosto le piante e i grappoli godono di ottima salute, non sono state infatti riscontrate fitopatie significative. Questa la fotografia di Aprovito (Associazione Produttori Vitivinicoli Toscana) sul Vigneto Toscana.

Roberto Bruchi, Direttore dell’associazione che conta centinaia di soci in tutta la regione e che compie un monitoraggio costante sullo stato delle vigne, traccia un quadro sostanzialmente positivo del raccolto 2005. “Ci attende una vendemmia di qualità, con caratteristiche peculiari e di grande interesse, ovviamente sarà importantissimo che il tempo sia clemente. Le giornate assolate degli ultimi giorni sono state comunque un vero toccasana per i vigneti toscani perché hanno riequilibrato lo stato delle uve rispetto all’umidità di fine agosto. Sarà un’ottima annata per i vini bianchi, i rossi giovani e di medio invecchiamento, saranno accentuate le caratteristiche aromatiche e di freshezza in linea quindi con i più recenti gusti dei consumatori, ma anche i grandi rossi non deluderanno.” La vendemmia, già iniziata in alcune zone per le uve più precoci come Chardonnay e Merlot, vedrà impegnati prima i viticoltori della zona costiera e del sud della Toscana, poi sarà la volta dei vigneti del Chianti, di Montalcino, della zona del Chianti Classico e del Nobile. La raccolta del Trebbiano e della Malvasia partirà intorno al 20 settembre, mentre si aspetterà almeno il 25 per il Sangiovese. La Toscana conferma, ancora una volta, la propria eccellenza: sono 46 i vini a denominazione di origine ( 5 DOCG, 5 Gt e 36 DOC) per una produzione che rappresenta il 5% di quella nazionale e con il Chianti che si confermerà il primo vino toscano in termini produttivi rappresentando anche quest’anno quasi il 40% dell’intera produzione regionale. “Il settore – chiarisce Bruchi – attraversa ancora un momento delicato, ma si sta riposizionando: è molto importante in questa fase tentare di abbassare anche i costi di produzione per rimodulare così i prezzi. E’ necessario poi segmentare di più la produzione, proponendo diverse fasce di prezzo a diversi consumatori, in sostanza differenziare maggiormente i prodotti e le bottiglie”.


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