> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() E' tempo di Sagrantino, l'annata 2002 si presenta Un vino che diventa grande anche nei numeri Il Sagrantino di Montefalco comincia a crescere anche per volumi di produzione. Tra due anni, con l’annata 2004, a fronte di 12.052 ettolitri sono stimate oltre 1,6 milioni di bottiglie (vedere tabella). Proiezione sulla crescita produttiva del Sagrantino di Montefalco Docg. Appena 7 anni fa (annata 1998) i 5 Comuni della Docg producevano poco più di 500 mila bottiglie. Negli ultimi tempi, dopo le attestazioni ai principali concorsi enologici, gli investimenti aziendali, i successi di cantine leader, i nuovi progetti del consorzio e degli enti locali, il Sagrantino ha trainato il territorio verso un modello di sviluppo incentrato sul legame vino-turismo. “Il Sagrantino è un vino diventato grande anche per volumi – dice soddisfatto il sindaco di Montefalco, Valentino Valentini – l’annata nelle botti supererà abbondamente il milione e mezzo di bottiglie, andando a rispondere a una domanda di mercato sempre più forte”. La crescita del vigneto Sagrantino In 5 anni il vigneto iscritto a Docg è passato dai 100 ettari scarsi (dati 2000) ai 500 attuali. Una crescita che per il momento sembra non fermarsi, infatti tra il 2006 e il 2007 gli ettari in produzione saranno oltre 600. Il Sagrantino, con la sua tipicità e il stretto legame con il territorio, è ormai nell’interesse di produttori e investitori esterni. Solo 10 anni fa le etichette di Sagrantino di Montefalco erano appena 7-8, oggi sono circa 40; e soltanto negli ultimi 3 anni sono state rinnovate, ammodernate o costruite ex novo circa 30 cantine. E’ tempo di Sagrantino: presentazione dell’annata 2002 La stagione è stata molto irregolare. A un buon andamento climatico in primavera e a inizio estate, è seguito infatti un periodo di forti precipitazioni dalla seconda metà di luglio alla prima metà di settembre . Il Sagrantino – essendo un vitigno a maturazione tardiva – si è giovato di un periodo mite che è andato dalla seconda metà di settembre alla metà di ottobre. Inoltre, grazie alle caratteristiche intrinseche, questo vitigno autoctono riesce ad esprimere buoni risultati qualitativi anche in annate difficili. Merito da un lato della buccia molto spessa che ha consentito di resistere meglio alle muffe, dall’altro della grande concentrazione fenolica e zuccherina, propria di questo vitigno. I produttori hanno operato una forte selezione delle uve, tanto che la produzione effettiva è risultata pari al 50% circa di quella potenziale. Ne sono risultati vini freschi e godibili, con una buona acidità e un buon frutto, di bella piacevolezza sin dalla loro uscita. La buona acidità fa anche prevedere una discreta capacità di invecchiamento. Ufficio stampa Rosadeventi - 0577/39.22.56 Lorenzo Benocci (339/34.27.894) Emanuela Panke (329/22.18.331) Massimiliano Rella (347/88.72.490) |