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enogastronomiche Summit etrusco per gli Archeologi del vino A Scansano (Grosseto) il 9 e il 10 settembre un importante convegno con i massimi esperti mondiali dell'archeologia della vite. Saranno presentati anche i primi risultati del progetto Vinum I massimi esperti di archeologia della vite e del vino si ritroveranno a Scansano (Grosseto) il 9 e il 10 settembre per fare il punto sulle prospettive della ricerca archeologica e botanica nell'ambiente mediterraneo. Al convegno saranno presenti due dei massimi esperti mondiali di archeologia della vite: Patrick McGovern, dell'Università di Pennsylvania; e Jean Pierre Brun, del Centre Jean Bèrard. Il convegno internazionale di studi, dal titolo "Archeologia della vite e del vino in Etruria. Dalle tecniche dell'indagine archeologica alle prospettive della biologia molecolare", si svolgerà nei locali del Teatro Castagnoli di Scansano, dalle 9 alle 19,30 del venerdì e del sabato. L'iniziativa è stata organizzata dal comune di Scansano, dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Toscana e dalle Università di Milano e Siena in collaborazione con l'Associazione Nazionale Città del Vino e con l'Associazione italiana per la Storia e l'Archeologia della Vite (Aisav). Molti gli interventi e i casi di studio che saranno presentati al pubblico: si parlerà ad esempio di paesaggio agrario e vitivinicoltura a Roma e nel suburbio, di tecniche di spremitura dell'uva, di esperienze in area provenzale, di avvio della coltura della vite in Toscana, del concetto di vigneto in età romana, e di altri argomenti, secondo un calendario fitto di lavori. Durante il convegno saranno presentati anche i primi risultati del progetto Vinum, un'approfondita indagine sulla vite silvestre nel paesaggio archeologico della Toscana meridionale e del Lazio settentrionale; un progetto realizzato dalle Città del Vino in collaborazione con l'Università di Siena, insegnamento di Etruscologia e Antichità Italiche, e con l'Università di Milano, insegnamento di Viticoltura. Secondo Andrea Zifferero, docente di Archeologia e storia delle arti all'Università di Siena , e presidente dell'Aisav "il consumo di vino nell'Italia antica è un argomento ancora poco indagato sotto il profilo vegetale, a partire dalle origini autoctone della vitis vinifera sylvestris per giungere alle molte varietà che costituivano il patrimonio vinicolo italiano. Il progetto Vinum - sottolinea Zifferero - ha proprio l'obiettivo di studiare questi aspetti relativamente all'area dell'antica Etruria. Grazie a Vinum è nata l'Aisav, l'Associazione italiana per la storia e l'archeologia della vite". "Molte cultivar vegetali, presenti fino al secolo scorso nelle nostre campagne - aggiunge Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino - si sono ridotte fino al rischio di estinzione a causa dell'introduzione sul mercato di nuove varietà più redditizie e resistenti, provenienti dall'estero. Il recupero e la valorizzazione dei vitigni autoctoni - sottolinea Benvenuti - è pertanto un argomento di estrema attualità, anche scientifica. Questo rinnovato interesse sull'archeologia della vite e del vino è importante anche per valorizzare aree archeologiche minori". Ufficio Stampa Ass. Naz. Città del Vino Massimiliano Rella 0577/27.15.79 - 347/88.72.490 Antonio Orefice 0577/35.31.44 - 339/42.88.188 |