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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Città del Vino presenta l'Atlante dei Vini Passiti Una ricerca su vini di nicchia prodotti con vitigni autoctoni e con metodi tradizionali Dopo Vinoro, il primo salone internazionale dedicato ai vini dolci, passiti e liquorosi, e dopo la Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti, con sede a Montefalco (Perugia), l'Associazione Nazionale Città del Vino torna a dedicare attenzione e risorse a una tipologia di vini che merita maggiori tutele e migliore promozione. Ieri (20 luglio) alla Camera dei Deputati, alla presenza del presidente della commissione Agricoltura, On. Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, le Città del Vino hanno presentato un lavoro di ricerca - "l'Atlante dei vini passiti italiani" - che valorizza delle produzioni vinicole legate nella grande maggioranza dei casi a vitigni antichi e autoctoni e a metodi di produzione tradizionali. L'Atlante dei Vini Passiti Italiani è un lavoro di ricerca (e presto anche un volume per gli appassionati) finanziato dalla "Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti" e dal "Gal Valle Umbra e Sibillini" nell'ambito di un'iniziativa Leader Plus piano di sviluppo locale "Le valli di qualità". Il lavoro di ricerca ha coinvolto la società cooperativa Ager di Milano, con i ricercatori Paolo Krasnig e Luca Toninato; il professor di Coltivazioni Arboree dell'Università di Milano, Attilio Scienza, in veste di coordinatore scientifico dello studio; e l'esperto di marketing vitivinicolo Riccardo Pastore, di Agriproject. La prima parte del lavoro fa un quadro generale e storico dei vini dolci italiani con descrizioni dettagliate delle metodologie di appassimento adottate in Italia, (ossia l'appassimento naturale in pianta e l'appassimento forzato). Sono state realizzate 26 schede di vini passiti Doc e Docg riferiti a 16 Regioni (vedere tabella). Ogni scheda è stata realizzata descrivendo un inquadramento geografico, climatico e storico della zona di produzione, analizzando nel dettaglio i vari terroir. Per ogni passito è stata fatta una descrizione ampelografica del vitigno e dei vitigni che lo compongono; è stato descritto il sistema di appassimento, gli aspetti enologici del vino e le sue caratteristiche sensoriali. Sono stati infine inseriti i relativi disciplinari di produzione e citati i produttori. Friuli Picolit Ramandolo Veneto Torcolato di Breganze Refrontolo Passito Trentino Vino Santo Trentino Lombardia Moscato di Scanzo Piemonte Erbaluce Caluso Passito Moscato di Loazzolo Valle d'Aosta Malvoisie di Nus Flétri Emilia Romagna Albana di Romagna Passito Vin Santo di Vigoleno Liguria Sciacchetrà Toscana Moscatello di Montalcino Aleatico dell'Elba Ansonica dell'Elba Umbria Sagrantino di Montefalco Passito Marche Verdicchio Passito Lacrima di Morro d'Alba Passito Abruzzo Controguerra Passito Puglia Primitivo di Manduria Moscato di Trani Calabria Greco di Bianco Sicilia Passito di Pantelleria Moscato di Noto Malvasia delle Lipari Sardegna Nasco di Cagliari Infine è stata realizzata una ricerca di mercato e di marketing che ha coinvolto aziende, consorzi e i principali distributori di passiti italiani, le enoteche. L'indagine ha esaminato, attraverso questionari diversi, il trend della domanda dei vini passiti nel passato recente (ultimi 2-3 anni) e nella situazione attuale, prospettando una previsione di medio termine (2-3 anni). Sono state analizzate le attività di promozione e comunicazione già attivate e quelle che si potrebbero organizzare in futuro per promuovere questa particolare tipologia di vini. Un altro aspetto della ricerca riguarda l'area di vendita, le quote di mercato dei passiti, la segmentazione dei consumatori, i punti di forza e debolezza e i principali fattori di successo. E' emerso ad esempio che il mercato dei vini passiti registra una fase di crescita, seppur contenuta. Se da una parte cresce la domanda, l'offerta dal canto suo porta sul mercato vini di grande pregio e qualità. In genere il consumatore di vini passiti appartiene è di fascia medio-alta. La presentazione dello studio promosso dalle Città del Vino arriva in un momento favorevole dal punto di vista normativo. La commissione Agricoltura della Camera ha licenziato infatti il testo unico delle norme nazionali di attuazione del regolamento comunitario sull'Ocm del mercato del vino, che a sua volta contiene una più precisa definizione di cosa è un vino passito. Per vino passito (art. 1, comma a) "s'intende un vino sottoposto ad appassimento anche parziale naturale sulla pianta o dopo la raccolta. L'appassimento può essere realizzato mediante uno o più procedimenti e tecniche anche con l'ausilio di specifiche attrezzature". Il testo andrà in discussione in parlamento nelle prossime settimane. Lo stesso testo prevede un articolo dedicato ai vitigni antichi per i quali introduce un albo nazionale dei vitigni antichi e autoctoni italiani. La grande maggioranza dei passiti italiani sono prodotti proprio con queste varietà. "Questo è un fatto positivo - commenta Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino - perché si introduce una definizione che non esisteva per questa tipologia di vino, e poi perché si definisce ancor meglio il vino passito liquoroso. Oggi infatti il passito e il liquorosi sono confusi nell'ambito delle Doc e questo disorienta il consumatore. Con questo chiarimento le menzioni passito e passito liquorosi potranno essere riservate solo per i vini passiti fortificati e con una tradizione alle spalle". "Abbiamo costituito con Montefalco la Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti proprio per dare rilevanza a un piccolo segmento, ma di grande qualità e tradizione - ha aggiunto Floriano Zambon, il presidente delle Città del Vino -. Un segmento che rappresenta un importante valore aggiunto per i territori d'origine dei passiti. Per Città del Vino è una nicchia molto importante, da valorizzare ulteriormente. Una delle prossime iniziative sarà la nuova edizione di Vinoro, prevista a Marsala dal 16 al 18 ottobre". Associazione Nazionale Città del Vino 0577/27.15.79 Ufficio Stampa: Massimiliano Rella (347/88.72.490) Paolo Corbini (335/57.23.297) |