> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() I segreti per una distribuzione efficace? Capacità imprenditoriali, sinergie di territorio, investimenti nella comunicazione e nel “fattore umano” Alcuni dei più autorevoli rappresentanti della filiera vino, riuniti dal Seminario Permanente Luigi Veronelli ad Erbusco (BS) presso L’Albereta – Locanda in Franciacorta in occasione del convegno Vino di qualità: le nuove strade della distribuzione, hanno riassunto in questi punti chiave la formula per superare le attuali difficoltà commerciali e affrontare al meglio il prossimo futuro. Giacomo Rallo, della celebre azienda Donnafugata, ha sottolineato come alla base del successo dell’enologia siciliana ci siano state la corretta lettura del mercato degli ultimi vent’anni e la valorizzazione della continuità territoriale e d’interessi tra produzione, valori storici, culturali e ambientali. È tuttavia necessario rinnovare l’impegno a fare impresa, ad attuare una comunicazione seria diretta, su esempio della realtà produttiva australiana, ai giovani consumatori sempre più autonomi e curiosi, con l’obiettivo di rinvigorire il mercato ed esprimere completamente il valore aggiunto del vino italiano. La risposta del gruppo Terra Moretti alle nuove esigenze distributive si è concretizzata nella creazione della società TMT-Emozioni Srl, le cui missions sono state illustrate da Roberto Barbato, Direttore Marketing e Vendite. Gestendo in modo centralizzato le problematiche comuni alle tre aziende Bellavista, Contadi Castaldi e Petra relativamente agli ambiti produttivo e commerciale se n’è migliorata l’efficienza attraverso una consistente riduzione dei costi. Ciò permette di trasferire savings sulle attività di marketing, in particolare sulla comunicazione, e sulla distribuzione. Un atteggiamento in parte nuovo della GDO nei confronti del vino è stato oggetto della relazione di Sergio Soavi, Marketing Manager di Coop Italia, catena di distribuzione che ha nel vino, appunto, una categoria “di vocazione”. Più che sull’ampiezza dell’assortimento gli sforzi di Coop sono volti a supportare il cliente con una serie di canali informativi e di servizi sempre più attenti e personalizzati, in grado di veicolare al prodotto la cultura del territorio, in un’ottica di ridimensionamento della componente prezzo nella decisione d’acquisto. Secondo Soavi, infatti, le oggettive difficoltà derivanti dalla situazione macroeconomica possono essere vissute come opportunità per rinsaldare il “filo rosso” che lega la capacità di produrre uva dalla terra e la bottiglia sulla tavola dei consumatori. Giuseppe Meregalli, distributore che ha legato il proprio nome ad alcuni dei migliori vini del mondo, ha fornito la propria visione del mercato, richiamando la stampa di settore e le guide a non perdere di vista la grande fascia di prodotti al di sotto di 2,5 € che è parte consistente del mercato. A gravare sul rilancio duraturo del vino italiano egli indica la diffusa incapacità imprenditoriale, la polverizzazione della proprietà, lo spostamento indotto della percezione della qualità verso le tipologie varietali a discapito delle indicazioni territoriali e ancora l’improvvisazione in ambito commerciale di gran parte delle aziende italiane. Se, come ha denunciato Meregalli, in Italia si avverte la mancanza d’una catena di enoteche, è innegabile che alcune associazioni siano riuscite a creare una stretta rete di professionisti. La Presidente di Vinarius Gigliola Bozzi Gaviglio, attraverso un sondaggio, ha tracciato un profilo dettagliato delle attività e delle preferenze dei propri associati, delle loro modalità di informazione, approvvigionamento e vendita. Le enoteche risultano rivolte soprattutto alla vendita diretta ai privati, avvalendosi di internet come supporto di comunicazione (la stessa rete si è dimostra invece inefficace per quanto riguarda l’e-commerce). In molti casi si trovano a dover interagire con una clientela che avanza richieste decisamente generiche e, di conseguenza, risulta fondamentale la capacità di fornire consigli con competenza e di proporre adeguati appuntamenti formativi e promozionali. Alessandro Pipero, sommelier del Ristorante Antonello Colonna, ha illustrato la propria esperienza professionale, i costi che un ristorante deve affrontare alla base dei tanto criticati ricarichi e le mutate caratteristiche del gourmet. Oggi anche gli appassionati, infatti, prediligono assaggiare, anziché grandi bottiglie, nuovi vini e conoscere nuovi territori. Se anche dal suo punto di vista il fattore umano riveste una primaria importanza, egli non può non rilevare come spesso la competenza del sommelier sia approssimativa e, comunque, si trovi ad essere pesantemente limitata dal giudizio delle guide nell’approvvigionamento. In generale, dagli interventi è emerso un quadro completo sull’attualità del mondo enologico a tinte meno cupe di quanto talvolta i media suggeriscano, un settore che tuttavia non può più permettersi di rimandare importanti scelte produttive e commerciali, destinate a connotarne significativamente il prossimo futuro. Gli atti completi del convegno saranno disponibili, per coloro che ne faranno richiesta, sul numero di giugno de Il Consenso, trimestrale di cultura enogastronomica edito dal Seminario Permanente Luigi Veronelli. Per ulteriori informazioni Seminario Permanente Luigi Veronelli Via Pignolo 78 – 24121 Bergamo Tel. 035 249961 Fax 035 239393 info@seminarioveronelli.com |