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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Iniziative enogastronomiche



La scommessa per il futuro del comparto vitivinicolo: unire le strade dei vini

“Uniamo le strade del vino per garantire il futuro del made in Italy”. E’ l’appello esternato dai massimi esperti del comparto vitivinicolo presenti al convegno di presentazione del progetto di iniziativa comunitaria Interreg IIIA (Phare CBC Italia-Slovenia), “La strada dell’Imperatrice. Itinerari del gusto e della cultura”, svoltosi nei giorni scorsi a Forte Carpendo di Mestre (Venezia). Sia Paolo Benvenuti, direttore de “La Città del vino” che la professoressa Elena Di Filippo Balestrazzi, docente dell’Università di Padova hanno posto l’accento sulla necessità di unire le strade del vino per offrire itinerari di qualità al turismo che sceglie il nostro Paese per abbinare storia, cultura, tradizioni con l’enogastronomia.

Ed è proprio questo l’ambizioso progetto de “La strada dell’Imperatrice”: un ipotetico percorso che attraversa la fascia costiera adriatica veneta e friulana interessando in Veneto le regioni vitivinicole del Piave e del Lison Pramaggiore d.o.c. e le zone friulane di Latisana, Annia, Aquileia, Isonzo, Corso e Collio, per poi raggiungere la Baviera e da qui, attraversando l’Austria, giungere nel cuore dell’Ungheria. Tutto ciò in concreto si traduce in un rapporto sinergico per favorire lo scambio e la conoscenza dei prodotti tra Slovenia e Veneto, realizzando una partnership tra enti pubblici e privati. Insomma, un ambizioso progetto finalizzato ad abbinare i prodotti enogastronomici del Veneto con quelli della Slovenia.

“Un tempo si diceva “The small is beautiful” – ha afferma con ironia Benvenuti – Oggi non possiamo più pensare in piccolo, dobbiamo unire le nostre forze e potenzialità per creare percorsi più ampi, per offrire al nostro pubblico e ai turisti itinerari collegati tra loro a livello nazionale e perché no… anche internazionale”.

La professoressa Di Pilippo Balestrazzi ha proposto l’unione tra la via Annia e il percorso della Strada dell’Imperatrice: “Dobbiamo lavorare assieme, guardare in maniera globale al mondo vitivinicolo Veneto e alle sue immense potenzialità”.

Per Daniele Piccinin, presidente della Strada dei Vini di Lison Pramaggiore la parola chiave del settore vitivinicolo è innovazione e investimento. “I nostri prodotti – ha spiegato -non sono soltanto di qualità, ma sono concorrenziali sul mercato. Progetti di questo tipo costituiscono un importante momento di scambio e di confronto tra gli imprenditori veneti e quelli sloveni”.

Sulla questione della concorrenzialità ha espresso la sua preoccupazione l’assessore alle Attività produttive della Provincia di Venezia: “La concorrenza è agguerrita. Dobbiamo guardare anche ad Oriente, perché la Cina sta diventando un antagonista pericoloso alle nostre produzioni. Al mondo ci sono Paesi che producono vini e li vendono a prezzo modico. Dobbiamo riflettere: in futuro non sarà più sufficiente incentivare il turismo del vino soltanto attraverso il connubio arte, cultura, enogastronomia”. Scaboro ha puntato il dito sui costi eccessivamente elevati di alcuni prodotti definiti di nicchia: “E’ auspicabile che tutti i cittadini abbiano la possibilità di gustare i prodotti di qualità”. Quindi l’assessore ha posto l’accento sulla necessità di equilibrare i prezzi e ha chiesto la collaborazione tra le istituzioni, tra cui la Regione Veneto, la Camera di Commercio e la Provincia di Venezia, le università e gli stessi imprenditori, per garantire il futuro del “made in Italy”.

Di differente parere Giuseppe Fedalto, di Venezia Opportunità che non prevede sconti per i prodotti di qualità: “Un ottimo prodotto deve essere imposto sul mercato al giusto prezzo, per quanto oneroso esso possa essere”. L’equazione è semplice: più un vino è eccellente, più sale il prezzo.

Al termine del convegno il pubblico ha virtualmente cominciato questo percorso sulle orme dell’Imperatrice degustando vini e prodotti tipici del Lison Pramaggiore e della Slovenia. Questo viaggio onirico è partito dai vitigni autoctoni che occupano una posizione particolare nel Veneto Orientale. Da qui è stato possibile abbandonarsi al sapore di mandorle amare e alla freschezza del Tocai classico autoctono, per poi assaporare il gusto forte del Refosco, un vino di gran classe, floreale e austero insieme. Il Merlot, vino elegante, di buona struttura, dal tipico colore rosso rubino, assieme al Cabernet, hanno accompagnato la degustazione del risotto con l’asparago di Bilione. Dal gusto equlibrato e fine dei prodotti locali, si è passati a quelli altrettanto decisi dei vini sloveni: serviti i vini bianchi Zelen e Malvasia, Pinot nero, da assaporare assieme a formaggio Montasio e il pane con prosciutto proveniente dalla Valle di Vipacco.

Il viaggio sulle orme dell’Imperatrice Sissi è già iniziato.


Ufficio stampa
Micaela Scapin
Cell. 338.42 93 592