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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Vino in Sicilia a due velocità

In Sicilia sono coltivati a vigneto circa 150 mila
ettari e la produzione annua di vino si aggira intorno ai 150 milioni di
bottiglie. E' quanto e' emerso nel convegno, coordinato dal professore Sebastiano
Torcivia, docente di economia aziendale dell'Universita' di Palermo, sul
tema ''Il settore vitivinicolo in Sicilia. Prospettive di sviluppo e problematiche
attuali nel contesto nazionale ed internazionale'' che si e' svolto nell'ambito
di Medial, la Mostra specializzata dell'agroalimentare in corso alla Fiera
del Mediterraneo di Palermo.

''Dietro un'avanguardia, che miete allori in tutto il mondo, c'e' un oceano
di 5 milioni di ettolitri prodotti - ha spiegato Franco Pisa, amministratore
delegato dell'Assovini siciliana - che non hanno mai conosciuto la bottiglia.
E' evidente che in Sicilia ci sono due realta' vitivinicole differenti:
una vitivinicoltura che viaggia in prima classe e fa parte del jet set,
l'altra, invece, che viaggia su binari di assoluta marginalita'. La produzione
vinicola di qualita' - ha aggiunto - rappresenta appena il 15 per cento
del totale siciliano e questa stessa percentuale fa capo ad aziende che,
quanto a dimensioni, non sono certo al riparo dalla crisi, aziende che ancora
non hanno piantato solide radici''. Secondo Pisa sarebbe necessario raggiungere,
da qui a 5 anni, una produzione annua almeno doppia rispetto a quella attuale
e muoversi per la creazione di grandi aree Doc.

Il futuro si presenta ricco di incognite, ma, guardando al passato, si puo'
dire che di strada ne e' stata fatta.
''Sino a dieci anni fa sembrava scontato che la vitivinicoltura siciliana
non avrebbe mai prodotto vini di qualita' superiore ? ha sottolineato Dario
Cartabellotta, dirigente dell'Assessorato regionale all'Agricoltura -. L'impegno
di tanti, sia nel pubblico che nel privato, ha consentito di sfatare quella
che sembrava una maledizione biblica. L'assessorato e' riuscito a produrre
un modello di sviluppo mediterraneo che ha tracciato una strada possibile,
cui dobbiamo far riferimento per il futuro. Dobbiamo cercare di puntare
alla riconoscibilita' del prodotto e all'aggregazione delle realta' produttive.
La globalizzazione - ha continuato - non dev' essere vista come una minaccia,
ma come un'opportunita' da cui saper trarre profitto. Questa e' la sfida
per il futuro.''

Sul fronte della produzione la situazione non appare meno complessa, specie
nel variegato mondo delle cooperative, spesso artefici delle fortune di
grandi case vinicole, ma altrettanto spesso alle prese con gravi problemi
di sopravvivenza.

''La nascita delle cooperative ha risposto ad esigenze di salvaguardia dei
produttori ? ha ricordato Leonardo Taschetta, presidente della Cantina Colomba
Bianca - una delle realta' piu' accreditate in Sicilia -. Ma va detto anche
che nel corso di una storia ormai cinquantennale sono stati compiuti parecchi
errori di prospettiva: si e' investito sulle strutture e non sul management
e si sono perse di vista le esigenze del mercato. Oggi molte realta', e
noi tra esse, si stanno muovendo per recuperare il tempo perduto, ma occorre
un contributo, sul versante della programmazione, anche da parte delle istituzioni,
ricordando che il mondo delle cooperative e' perfettamente in grado di dare
il suo contributo alla crescita del comparto''.

''La Sicilia costituisce sicuramente una realta' consolidata in un'ottica
globale ? ha dichiarato il professore Vincenzo Zampi, docente di Economia
delle Imprese presso l'Universita' di Firenze ? anche se va detto che le
problematiche del settore, in Sicilia, sono superiori a quelle riscontrabili
altrove. Ma anche il nodo di affrontarle ha un plus di creativita' ed entusiasmo
che fa ben sperare. Inoltre la produzione siciliana puo' far leva su condizioni
pedoclimatiche sicuramente privilegiate rispetto a tante aree produttive
mondiali''.