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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Porthos e Nicolas Joly a Bologna Resoconto di un evento riuscito Nicolas Joly e' venuto di persona a Bologna lo scorso 1 dicembre per presentare la seconda edizione italiana, riveduta e ampliata, del suo libro di viticoltura biodinamica, "Il vino tra cielo e terra", pubblicato da Porthos Edizioni. Cornice dell'evento la bellissima Biblioteca Sala Borsa del Palazzo Comunale, concessa da un'amministrazione particolarmente sensibile all'eccezionalita' dell'avvenimento. Oltre all'autore, erano presenti i curatori di questa nuova edizione, Sandro Sangiorgi e Samuel Cogliati, che con Damiano M. Raschella', sono anche i curatori del trimestrale indipendente di vino e cultura, Porthos. Hanno arricchito il dibattito Ignazio Garau, presidente dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica Piemonte, e membro dell'esecutivo federale della stessa Aiab, e Ivan Novelli, ambientalista di lunga esperienza, che collabora attualmente con l'Istituto Sviluppo Sostenibile Italia. Viticoltori e appassionati, enotecari ed enologi hanno preso parte all'evento con una partecipazione oltre le attese. Avere Joly in Italia non e' cosa da poco: il vitivinicoltore della Coule'e de Serrant - uno dei cru piu' celebri di Francia - e' anche il porta-parola mondiale della biodinamica in viticoltura. Sono in molti a richiedere la sua presenza personale negli eventi di questo settore nel mondo intero. Tra Joly e Porthos esiste un solido rapporto di stima e conoscenza privilegiato, perche' molto vicina e' la concezione del rapporto uomo - ambiente, che porta con se' conseguenze di salubrita' ambientale, ma anche di qualita' del prodotto alimentare. Nel caso del vino, la qualita' diviene irrinunciabile perche' siamo di fronte ad un prodotto tanto culturale e edonistico quanto destinato alla nutrizione. Garau si e' fatto carico di rimarcare che il concetto di qualita' nasce necessariamente da un intimo rapporto tra rispetto della natura, bonta' organolettica e implicazioni etiche. Novelli ha sottolineato invece, che oggi il rispetto dell'ambiente risulta da un'azione dell'uomo sul territorio: non luoghi naturali "museo", dediti alla conservazione del patrimonio, ma piuttosto luoghi vivi, in cui l'attivita' umana sia una risorsa e non un rischio: in questa direzione, un'agricoltura sana e' una pratica irrinunciabile. Nicolas Joly, con il suo modo assolutamente coinvolgente di esprimersi, ha tracciato le coordinate della logica biodinamica: il passaggio da una concezione quantitativa ad una qualitativa, la considerazione dell'energia prima che della materia. "Il piano energetico, fatto di ritmi e di frequenze, e' la forza che da' forma alla materia, che senza di essa resterebbe sostanza morta. E' questo che dobbiamo comprendere se vogliamo ripristinare un equilibrio positivo per il sistema planetario, a sua volta immerso in un sistema stellare". Cosė Joly ha riassunto una concezione frutto di decenni di studi teorici, ma soprattutto di pratica sul campo. Il Clos de la Coule'e de Serrant, vigneto piantato a Chenin Blanc nei pressi di Angers, lungo la Loira, festeggia nel 2004 i suoi vent'anni di coltura biodinamica. I risultati nel vino sono oggi piu' che mai risplendenti. Alla presentazione ufficiale e' seguito un evento raro: una degustazione verticale di Coule'e de Serrant, tenuta alla Cantina Bentivoglio. Lo stesso Joly con Sangiorgi e Cogliati hanno guidato un pubblico numeroso e appassionato attraverso l'assaggio delle due annate piu' recenti del grande vino bianco, 2002 e 2001, confrontate tra loro e con una duplice versione del millesimo 1995, secco e moelleux. Si e' avuta inoltre l'occasione di provare il vino anche su una cucina semplice e intensa come quella di Marcello Leoni del ristorante "Il Sole" di Trebbo. Un evento senza dubbio significativo per gli spazi di riflessione offerti al rinnovamento qualitativo del settore e coinvolgente per aver privilegiato emozioni e sensorialita'. |