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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino![]() ![]() ![]() Luigi Veronelli ci ha lasciato, io lo ricordo così di Filippo Ronco Caro lettore, è una mancanza affettuosa quella che provo. Diversa da quella che si prova per un parente scomparso e più simile, invece, a quella che senti per un amico che si allontana da te. E tanto - da sentirlo amico - era ed è forte il legame intellettuale ed umano che a Luigi Veronelli ("Gino" agli amici più stretti) mi lega. Mi è capitato di incrociarlo solo una volta in vita mia. Non importa dove, perché. Non importa quando. Tanto è bastato ad imprimere nella mia memoria le impressioni sull'Uomo, che qui di seguito, umilmente provo a trasferirti. L'energia, l'entusiasmo, il calore - quella volta come ogni altra - erano costanti di ogni sua tappa, di ogni suo viaggio, di ogni suo peregrinare per amici e per sapori, senz'ordine preciso, che' gli uni e gli altri - in questo enogastronomico mondo - spesso van con piacere insieme, di pari passo. Ricordo il suo volto, solare, il suo sorriso e la naturalezza del suo approcciarsi anche con chi conosceva per la prima volta. Una persona grande capace di farsi piccola di fianco al contadino - in cui lui, più di ogni altro, davvero, ha sempre creduto - non per moda, non per vanto od opportunità, ma per passione vera, curiosità, amicizia e cuore. Nonostante il fardello - di cultura, saggezza e storia, intendo - che portava faticosamente sulle spalle, nell'approcciarlo era lontana, per chiunque, la sola idea di un qualsivoglia timore reverenziale, anzi. Pur avendo contezza dell'importanza del personaggio, era quasi naturale andargli incontro in modo semplice e diretto - e lui così con te - quasi lo avessi conosciuto da sempre. Era il suo bello. Era speciale nel suo farti sentire ospite anche quando era ospitato ed unico per solarità e paterno consiglio. In due altre occasioni ho avuto modo di parlare direttamente con Luigi Veronelli, tramite il mezzo telematico. Due occasioni che rammento con affettuoso trasporto. Da un lato perché dalle sue parole - sempre personali e mai fredde - capii che aveva ben chiaro chi io fossi, dall'altro per il calore che mai, prima di allora, ricevetti dalla lettura di una "semplice" email. E' venuta a mancare una persona grande per saggezza e audacia, un punto di riferimento fondamentale per me e per chi, insieme a me, ama scrivere di vino in modo pulito e sincero. Sicuramente la stampa enogastronomica da oggi non sarà più la stessa. Il mio augurio è che linfa nuova possa un domani poter essere ricordata per analoga lucidità, schiettezza e passione e, perché no, libertino piglio. Grazie per tutto, con affetto. Filippo Ronco - TigullioVino.it |