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Notizie e comunicati stampa dal mondo del vino

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Iniziative enogastronomiche



Ghiottonerie acquesi in cinque ristoranti di Genova

Un saldo vincolo fatto di storia, cultura, commerci, tradizioni, usi e di mangiari, lega da secoli il Genovese con l'Alessandrino, in particolare con l'Acquese. Basta ricordare l'antica via del sale. Un itinerario montano, impervio che, partendo da Genova, aveva già nel X secolo come tappa importante, Ovada. Per non parlare del Novese, vera e propria cerniera tra il Piemonte e la Liguria, dove il dominio della Superba si protrasse dal 1447 al 1815, dando luogo al termine Ligure, accoppiato a vari comuni.
Lo stesso del Gaviese: molte delle ricche ville erette dai genovesi nel passato, sono oggi in gran parte aziende agricole produttrici di pregiato Gavi Docg. Ma dove il legame affonda remote radici, è la cittadina di Acqui Terme, l'antica Acquae Statiellae (nome preso dai Liguri Stazielli) fondata dai Romani nel II secolo a. C. Va da se che anche la gastronomia tra i due territori ebbe intese e scambi ma, sempre con l'ovvia prevalenza del Genovese, dove nel tempo,si sono inserite alcune curiose varianti dell'Acquese e dei comuni vicini. Basti pensare alla farinata, alla focaccia, i corzetti, lo stoccafisso in umido, i biscotti della salute e gli amaretti da parte Genovese, e gli agnolotti, la bagna cauda, i ravioli nel vino (Dolcetto d'Ovada o d'Acqui Doc), la polenta condita in vari modi e il torrone, da parte dell'Alessandrino.


L'Assessore montaldo mentre presenta l'iniziativa. Alla sua sinistra Paolo Massobrio.

Per rinsaldare tutto ciò, il Comune di Genova e il Comune di Acqui hanno siglato il 10 febbraio scorso un protocollo d'intesa, integrando l'offerta culturale di Genova 2004 e l'offerta termale dell'Acquese con i rispettivi pacchetti turistici, promuovendo un gemellaggio gastronomico, scambiandosi le rispettive cucine. La prima fase, attuata nei mesi di giugno e luglio, ha suscitato i più lusinghieri consensi. In quel periodo cinque ristoratori genovesi, Rina, Baldin, Bai, Ippogrifo e i Tre Merli, ospitati rispettivamente dai loro colleghi di Acqui, Parisio, Pisterna, La Curia, Da Fausto e Il Nuovo Ciarlocco, hanno fatto l'en plein.

La seconda fase del gemellaggio con i ristoratori acquesi ospiti dei colleghi genovesi, è stata presentata recentemente nel ristorante Saint Cyr di Genova, durante una conferenza stampa a cui è seguita un'esclusiva cena offerta dal Comune di Acqui. Ad illustrare dettagliatamente l'iniziativa, il sindaco di Acqui Terme Danilo Repetti, dall' Assessore comunale al commercio Claudio Montaldo e dal Segretario Generale della Camera di Commercio Romano Merlo. Durante la brillante serata, il noto giornalista enogastronomo Paolo Massobrio ha raccontato interessanti e inedite testimonianze che suggellano l'unione dei due territori. Tra i presenti, il dr Attilio Viziano e signora, il prof. Giovanni Rebora, l'editore Gianfranco De Ferrari signora, gli Assessori acquesi luca Marengo e Mirko Pizzorni, Michela Marenco presidente dell'Enoteca Acqui "Terme e Vino", Mariuccia Cadenasso ed Elena Manara della CCIAA genovese, nonché i rappresentanti della stampa cittadina.


Uno dei raffinati piatti della cena: sformato di patate quarantine con baccalà e bagna cauda.

Il menu della serata: sformato di patate quarantine con baccalà e bagna cauda; ravioli del plin alle tre carni; brasato al barbera con crostoni di polenta e funghi porcini; budino di zucca gialla e zenzero, rispettivamente abbinati al Piemonte Doc Chardonnay Verdecielo 2003, Dolcetto d'Acqui Doc Marchesa 2003, Barbera d'Asti Doc 2001 Vigneto Banin e Moscato d'Asti 2003.
Oltre alle serate già effettuate (martedì 26 ottobre: Il Nuovo Ciarlocco al I Tre Merli, giovedì 4 novembre: Da Fausto all'Ippogrifo), ecco il calendario dei prossimi incontri golosi :

Lunedì 15 novembre: l'Osteria della Curia sarà ospite dell'Antica Osteria del Baj;
Lunedì 22 novembre: Il Pisterna sarà ospite del Baldin;
Lunedì 29 novembre: il Parisio 1933 sarà ospite della Rina.


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