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           La Rassegna Stampa di Tigulliovino
Conclusa a Siena sabato 5 giugno la 38^ Settimana dei Vini
Appuntamento con la parentesi romana per il 18 e 19 giugno

Il presidente dell’Enoteca Italiana, Flavio Tattarini,
traccia un primo bilancio della manifestazione.

"Conclusione positiva per questa 38^ Settimana dei Vini – afferma il presidente dell’Enoteca Italiana, Flavio Tattarini -, che anche quest’anno si è dimostrata un’occasione per approfondire le problematiche d’attualità che riguardano il mondo del vino, attraverso momenti di confronto e avvicinamento del consumatore verso il prodotto. La manifestazione, infatti, è nata con l’intento di farsi carico dei problemi inerenti lo scenario vitivinicolo, ed è per questa ragione che ogni iniziativa ha rivolto l’attenzione alla ricerca di analisi, suggerimenti, idee, proposte di risoluzione e cambiamento".

La difficoltà che nell’ultimo anno ha investito il comparto enologico è stata affrontata, durante le tavole rotonde, i convegni, gli incontri, nei diversi risvolti: da quello economico a quello culturale, da quello giuridico a quello di marketing. La conclusione emersa dalle numerose trattazioni degli esperti è quella che interpreta tale crisi come un "fatto congiunturale, da attribuire a fattori esterni al comparto vitivinicolo, e non ad una disaffezione dei consumatori nei confronti del prodotto 'vino' – prosegue Tattarini -. Piuttosto, quello che la Settimana dei Vini 2004 ha voluto proporre, è un nuovo approccio al vino e al suo consumo. “Bere con misura fa bene alla salute” è lo spirito di questa edizione, emerso fin dal logo adottato e ideato da Emilio Giannelli e Omar Calabrese, che suggerisce una modalità diversa di consumo, basata sulla moderazione, sulla salubrità e sulla saggezza".

Lo scopo delle varie iniziative intraprese nell’ambito della Settimana è stato quello di percorrere due strade innovative: quella di analisi teorica, che attraverso gli incontri ha delineato nuovi traguardi da raggiungere per i produttori, per i consumatori e per tutti gli operatori del settore enologico. L’altra strada, che sempre il presidente Tattarini ha definito 'di contatto diretto con il vino', è stata intrapresa grazie alle degustazioni, libere e tematiche, offerte durante la manifestazione, e grazie ai mini corsi, entrambe occasioni che hanno attirato non solo i consumatori appassionati ed esperti, ma anche coloro che intendono avvicinarsi a questo mondo pur non avendo particolari competenze tecniche.

"Il vino deve tornare ad essere un prodotto di largo consumo, per tutti – prosegue Flavio Tattarini -, e non soltanto per una ristretta elìte di persone. Il suo valore aggiunto risiede proprio nella sua capacità di trasmettere la cultura e l’identità di un territorio. Per questa ragione l’Italia non è stata finora investita come altri paesi europei dalle difficoltà del comparto vitivinicolo, anche secondo quanto emerso dalla XVII Giornata Internazionale, dimostrandosi un sistema produttivo forte e radicato. Nel nostro Paese in un calice di vino è racchiusa l’anima di un territorio".

È da queste conclusioni che si evince quanto le norme e le regole vigenti in Italia, specie quelle sulla rintracciabilità e sulle denominazioni, abbiano fino a questo momento tutelato il mondo del vino, inteso non solo come un settore economico e produttivo, ma anche come un complesso di storia e identità culturale del territorio d’appartenenza.