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Napoli capitale del vino
"Le radici del Sud: i vini del futuro"

Si è conclusa a Napoli la kermesse organizzata dall'Associazione Italiana Sommeliers sui vini del Sud, con Carole Bouquet e Franco Nero come testimonial
Premiate 3 aziende campane, 1 pugliese e 2 siciliane

Terenzio Medri, Carol Bouquet e Franco Nero

Il messaggio è stato chiaro e condiviso da tutti, sommmelier, produttori, enologi e istituzioni. I vini del sud stanno vivendo un momento di grazia, sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e con la loro immagine stanno trainando tutto il Mezzogiorno sui mercati nazionali e internazionali, cominciando dal settore turistico e agroalimentare che al vino sono i comparti più affini.
E' quanto emerge dalla manifestazione "Le radici del Sud: i vini del futuro", organizzata dall'Associazione Italiana Sommeliers in collaborazione con l'Ersac (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo Campania), la Regione e la Provincia di Napoli, il 1 giugno scorso a Napoli, che ha visto tutte le maggiori aziende del sud riunite all'Hotel Excelsior per una grande degustazione aperta al pubblico, mentre in una sala accanto gli addetti ai lavori discutevano sul futuro dell'enologia dell'Italia centro-meridionale.
"I vini del sud sono i protagonisti di un vero e proprio rinascimento e oggi insieme alla nostra gastronomia sono gli ambasciatori dell'Italia nel mondo", ha detto il presidente nazionale dell'Ais Terenzio Medri.

Il segreto del nuovo rinascimento, hanno spiegato gli enologi riguarda il recupero dell'autenticità dei nostri prodotti. Quel patrimonio di vitigni autoctoni che conferiscono unicità al vino, specchio di un territorio e della sua cultura. Dunque, un vino che non sia l'effimero riflesso di mode passeggere ma l'autentico prodotto di una terra e delle sue tradizioni. Tradizioni intese in chiave moderna, come recupero di contenuti, storia e cultura gastronomica, ma non come ripetizione di vecchie modalità di produzione.
Del resto sono i numeri a dare ragione a questa nuova via del vino del sud. In 10 anni hanno argomentato Raffaele Beato direttore Generale dell'Ersac e Vincenzo Aita Assessore regionale all'Agricoltura - una regione come la campagna ha raddoppiato il numero delle sua doc e triplicato le docg, con una tendenza esplicita all'aumento dei prodotti di qualità. Anche produzioni e fatturato sono esplosi collocandosi in Campania a una produzione media annua di 2 milioni di ettolitri di vino per un giro d'affari di 86 milioni di euro, di cui 10 milioni di export.
"In tutto questo il ruolo di Napoli ha aggiunto Vincenzo Ricciardi, Vice Presidente Ais diventa quello di raccordo per tutta l'enologia del sud". Una candidatura forte supporta dalla dichiarazione di rendere questa manifestazione di inizio estate un appuntamento biennale dedicato ai grandi vini del Mezzogiorno d'Italia. Una soluzione che certo non dovrebbe dispiacere alle migliaia di napoletani che ieri (1 giugno) hanno accalcato la sala Partenope dell'hotel Excelsior per assaggiare decine di grandi vini di tutte le regioni del sud in una girandola di degustazioni che ha avuto termine dopo il tramonto.

Fra mondanità, ricerca e cultura del territorio, la kermesse ha avuto come madrina d'eccezione l'attrice Carole Bouquet, innamorata dei vini del sud e lei stessa "eroica" produttrice di vini a Pantelleria. Insieme all'affascinante testimonial Francese ha tenuto a battesimo la manifestazione anche l'attore Franco Nero, diventato ambasciatore del vino italiano nel mondo e per questo nominato dalll'Ais sommelier onorario.
Infine, un meritato riconoscimento è andato alle aziende del Sud che meglio hanno comunicato nel mondo il vino e il proprio territorio. Il premio, dedicato all' imprenditore siciliano Ignazio Miceli è stato consegnato a tre aziende campane, Mastroberardino, Mustilli, Cantine Grotta del Sole, una pugliese, Leone de Castris e due siciliane Planeta e Donnafugata.


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