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La Rassegna Stampa di Tigulliovino
San Gimignano: non più solo bianco I rossi doc di San Gimignano: questi i dati della vendemmia 2003, la prima col nuovo disciplinare di produzione, dei soci del Consorzio della Denominazione di San Gimignano. Tradizionalmente il nome San Gimignano evoca nel consumatore e esperto di vino il bianco, la Vernaccia di San Gimignano, prodotta in questa zona sin dal 1200. In realtà da anni la produzione enologica di San Gimignano si è diversificata con la produzione di vini rossi che col tempo si sono sempre più qualificati. A partire dalla vendemmia 2003 i vini rossi a Denominazione di Origine Controllata San Gimignano hanno un nuovo disciplinare di produzione, completamente innovativo rispetto al primo, datato 1996. Walter Sovran, enologo e Vicepresidente del Consorzio della denominazione San Gimignano, spiega perchè è stato necessario questo cambiamento: " Il primo disciplinare è stato fatto in un'ottica diversa e, per così dire, opposta a quella attuale: definiva una doc di ricaduta rispetto a quella del Chianti Colli Senesi. Il nuovo disciplinare invece si pone in una prospettiva di qualificazione del marchio. Il cambiamento è stato dettato dall'esperienza che, negli anni, ha dimostrato come la produzione del San Gimignano doc fosse sempre più interessante, come evidenziato dalle recensioni che nel corso degli anni si sono fatte sempre più positive e dal sempre maggiore interesse da parte del mercato in cerca di qualità. Con il nuovo disciplinare di produzione si è voluta certificare e garantire questa qualità." Alla base del nuovo disciplinare c'è la convinzione che il terroir di San Gimignano caratterizzi in modo sensibile e evidente i diversi vitigni: nascono così i San Gimignano doc in purezza, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Sirah e Pinot Nero, che non esistevano nel primo disciplinare. La stessa convinzione vale per il San Gimignano Rosso doc, che proprio in quanto uvaggio meglio riesce ad esaltare le peculiarità caratterizzanti del terroir della collina di San Gimignano. Il disciplinare fissa rigidamente la quantità minima di Sangiovese, 70%, ma lascia ampia libertà nella scelta degli altri vitigni, che possono essere fino al 20% cabernet sauvignon, merlot, sirah e pinot nero, da soli o congiuntamente, e fino a un massimo del 15% di altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, idonei ad essere coltivati nella provincia di Siena. L'obiettivo di questa scelta è di permettere alle aziende produttrici di caratterizzare qualitativamente il prodotto sfruttando al meglio tutte le possibilità offerte dal terroir secondo la propria tradizione produttiva. Sempre nella ricerca di una maggiore qualità il nuovo disciplinare abbassa la resa di produzione, definisce in modo restrittivo rispetto al passato le norme per la viticultura e stabilisce un affinamento minimo prima dell'immissione sul mercato di 15 mesi, di cui almeno 7 in legno e 3 in bottiglia, a partire dal 1°Gennaio successivo alla vendemmia. Dati di produzione dei soci del Consorzio della Denominazione San Gimignano vendemmia 2003: San Gimignano Merlot Doc hl. 508,89 San Gimignano Cabernet Doc hl. 69,28 San Gimignano Sangiovese Doc hl. 506, 60 San Gimignano Rosso Doc hl. 962,07 Totale complessivo hl. 2.046,84 Soci denuncianti: 27 Ufficio Stampa: Aida srl Via Maragliano 31a Firenze Elisabetta Borgonovi: Tel. 055 3218448 - Cel 338 9894681 |