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La Rassegna Stampa di Tigulliovino
Concluso a Sorrento il concorso sul migliore olio extravergine
d'Italia Consegnati ieri sera (28 febbraio 2004) al Teatro Tasso di Sorrento i riconoscimenti del concorso che premia il migliore extravergine a denominazione di origine del paese, evento organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, dalla Città di Sorrento, in collaborazione con l'Associazione nazionale Città dell'Olio, la CCIAA di Benevento, la CCIAA di Salerno e Oleum. Nella suggestiva cornice di Sorrento le "Sirene d'Oro" ai tre migliori oli DOP italiani Campania e Sicilia le più premiate alla presenza di Vincenzo Lavarra, della Commissione Europea Aita: "Il 90% delle produzioni DOP ha partecipato alla manifestazione. Nei prossimi anni sempre più città saranno coinvolte" Un affascinante e simbolico giardino d'olivi per la seconda edizione del Premio Sirena d'Oro di Sorrento, l'evento più importante del "Mese dell'olio DOP in Campania". Sorrento si è vestita a festa per la giornata conclusiva della manifestazione: la centralissima piazza Tasso e la piazza Sant'Antonino sono state abbellite da dei suggestivi e antichi olivi, due enormi piante bonsai di quasi 500 anni curati dall'azienda Master Garden-vivaio Longobardi di S. Maria la Carità (Na). Durante la kermesse che ha riunito tutto il mondo olivicolo d'Italia, organizzata dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania, dalla città di Sorrento, in collaborazione con l'associazione nazionale Città dell'Olio, dalla CCIA di Benevento e di Salerno e Oleum, la Campania ha celebrato i migliori oli DOP italiani suddivisi in tre categorie: il fruttato leggero, medio e intenso. A questa seconda edizione hanno partecipato con i loro oli 107 aziende rappresentative di ben venti denominazioni di origine. Ad aggiudicarsi le tre Sirene sono stati: la DOP Monte Iblei dell’azienda Agricola Villa Ponte di Chiaramente Gulfi (RG) come fruttato intenso, la DOP Colline Salernitane della Coop. Agricola La Torretta di Battipaglia (SA)come fruttato medio, la denominazione Penisola Sorrentina dell’Azienda Le Tore di Massa Lubrense (NA) come fruttato leggero. Durante tutto il mese dedicato alle certificazioni dell'extravergine d'oliva, sono state molto partecipate le degustazioni organizzate negli spazi caratteristici del borgo salernitano e nel resto della Campania. L'intenso mese di appuntamenti, convegni e tavole rotonde si è concluso con la cena all'Hotel Europa di Sorrento preparata dalle sapienti mani dello chef Esposito Natale sulle note del concerto tenuto dall'orchestra Mediterranea diretta dal maestro Antonello Cascone. Le regioni che, complessivamente, hanno raccolto i maggiori consensi sono state La Campania e la Sicilia. La Campania dunque si conferma astro nascente del panorama oleicolo italiano. Dopo un decennio di stasi si assiste infatti ad una ripresa del comparto, sempre più orientata alla ricerca e alla qualità: nonostante le quantità ancora modeste di olio certificato nell’ultima campagna oleicola, stanno crescendo di anno in anno in modo sensibile sia le produzioni che le aziende (il 5% in più dello scorso anno che si sono sottoposte al regolamento. Inoltre nel 2004 sono state avanzate le richieste per ottenere altre tre certificazioni per gli oli Colline Beneventane, Sannio - Caudino Telesino e Irpinia – Colli dell’Ufita. L’olivicoltura nella regione interessa una superficie di 73.392 ettari e solo nella città di Salerno, con i suoi 38.997 ettari a disposizione, si concentra il 53% della produzione campana. I dati realitivi alla regione confermano il grande ruolo nel settore. Attualmente sono 90mila le aziende interessate alla coltivazione dell'olio, con una produzioe media annua pari a circa 2.milioni di quintali di olve e 400mila di olio. Solo nella città di Salerno, la protagonista degli eventi del Sirena d'Oro, si concentra, grazie ai 38.997 ettari a disposizione, il 53% della produzione totale campana, seguita dalla provincia di Benevento, con il 23%. "Questa iniziativa cominciata in sordina oggi ha raccolto il 90% delle DOP italiane - evidenzia Vincenzo Aita, assessore all'Agricoltura della Regione Campania - Il prossimo anno abbiamo intenzione di allargare la manifestazione anche ad altre regioni, e riproporre di nuovo il problema di un unico consorzio italiano, strumento che utile per la politica di difesa della qualità certificata dell'extravergine d'oliva. Un'altro importante aspetto da valorizzare - prosegue Aita - è il riconoscimento delle associazioni degli assaggiatori, preziosa cerniera tra i produttori e i consumatori". "Rispetto allo scorso anno da 85 aziende siamo arrivati a 107 aziende partecipanti. Già questo è un risultato - aggiunge il vicesindaco di Sorrento, Marilena Cappiello - I dati ci dicono che le aziende migliorano la qualità: rispetto al 2002 a Sorrento gli oli certificati sono passati da 200 quintali a 400 quintali ". Durante il convegno conclusivo che ha preceduto le premiazioni dei migliori DOP italiani sono stati toccati importanti temi come la certificazione e il rischio di una minore tutela da parte delle istituzioni europee a causa della concorrenza con altri Paesi. "Per chi opera in questo settore l'approvazione di una normativa efficace è già una garanzia - commenta l'onorevole Vincenzo Lavarra, vicepresidente della commissione Agricoltura all'interno della Commissione europea - In Europa stiamo cercando di affrettare i tempi per non slittare oltre aprile. Ciò significherebbe allargare il dibattito a 25 Paesi e quindi essere dentro un negoziato più difficile. Dunque ci siamo prefissi un cammino a tappe forzate per mantenere inalterato il contributo europeo per le zone dell'olio. Il punto è che oggi deve prevalere una filosofia diversa - prosegue Lavarra - C'è ad esempio una pressione spagnola per adeguare i finanziamenti ai volumi raggiunti l'ultimo anno, di cui la Spagna detiene il primato. Ma prima di tutto va difesa la qualità e non la quantità, andando a tutelare aspetti come il paesaggio e la certezza del reddito". Secondo l'onorevole possiamo correre il rischio di una riduzione di volumi a causa dei mancati finanziamenti, ma "dobbiamo rifiutare un atteggiamento sussistenzialista. L'ottica dell'aiuto deve essere mirata a favorire la produzione, non a impedire spazi di crescita autonoma", conclude Lavarra. Secondo il presidente dell'Associazione nazionale Città dell'Olio, Enrico Lupi "un maggior reddito per la filiera è importante per l'alimentazione ma anche per l'economia. Ma parlare di prodotto significa anche parlare di paesaggio dell'olivo. E' su questo terreno che si gioca il dibattito che vede opporsi quantità e qualità. Se perdiamo la partita euroepa regrediremo nell'intero comparto". |