Da Montefalco, Cinque progetti mirati per i vini passiti italiani
Diventa operativa la Fondazione “Centro Nazionale dei Vini Passiti”
Promuovere,valorizzare e diffondere la qualità, la conoscenza e la cultura
dei vini passiti, dolci e liquorosi italiani appare oggi strategico, rappresentando
un’opportunità per i produttori orientati alla qualità. Per tutti gli
altri, Amministrazioni pubbliche, Enti locali, Consorzi di tutela, Strade
del vino, Province e Regioni, la promozione rappresenta un volano per
i territori in cui si producono questi particolari vini.
Con queste finalità prioritarie la Fondazione riunisce le migliori risorse
organizzative e umane, nazionali ed internazionali, per la realizzazione
di
5 fondamentali progetti:
1) Il censimento di tutti i vini italiani attraverso la raccolta e la
catalogazione di tutte le informazioni e conoscenze di carattere storico,
ambientale, varietale, viticolo ed enologico-sensoriale esistenti;
2) La realizzazione, conservazione e aggiornamento di un archivio documentale
e multimediale sui territori vitivinicoli di produzione dei vini passiti
italiani;
3) Il miglioramento delle tecniche di produzione, enologiche e di conservazione
dei vini attraverso la consulenza di tecnici ed esperti ricercatori;
4) Introdurre nella prevista riforma della legge 164 sulle denominazioni
di origine norme che meglio definiscano cosa s’intende per vino passito;
5) Il Centro sarà anche un’enoteca permanente che presenterà le diverse
tipolgie di vini passiti e diverrà anche luogo di attrazione per il turista
enogastronomico.
La seduta di insediamento del Consiglio di Amministrazione è stata fissata
per il giorno Venerdì 30 gennaio p.v., alle ore 15:00, presso i locali
delle ex cantine del Palazzo Santi-Gentili, mentre per tutti l’appuntamento
è alle 12:30 nel Palazzo comunale di Montefalco per ricevere il saluto
del sindaco Valentino Valentini.
Secondo l’ultimo rapporto del Censis Servizi di Roma del settembre 2003,
il popolo dei consumatori dei vini dolci è “in piena transumanza di gusti,
orientamenti, comportamenti”: dal forte all’equilibrato, da casa a fuori
casa, dal fine pasto alla “fusione”, dai ristoranti classici a enoteche
e wine bar, da abbinamenti tradizionali a accostamenti evolutivi, da famiglie
a donne e giovani. Uno scenario fatto di rischi e opportunità, dove l’evoluzione
di questo settore dipenderà da campagne mirate di education, dall’apertura
delle aziende e dei territori al turismo enogastronomico di esplorazione,
da un accorto riposizionamento dei prodotti per qualità, prezzo e immagine
in rapporto alle tendenze e alla capacità della domanda.
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