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L’Australia scopre l’Italia dei vini
Si è tenuta nella prima settimana di dicembre a Sidney e Melborune l’azione di promozione e informazione sui vini di qualità nazionali curata da Enoteca Italiana in occasione della Borsa Vini 2003 dell’Ice.

Ottime le prospettive di espansione del prodotto nostrano nel mercato d’oltreoceano. La varietà dei vitigni autoctoni, la differenza della proposta e il forte legame del vino italiano con la gastronomia le caratteristiche che seducono i consumatori australiani. La scommessa: esportare non solo il vino ma la tradizione e la cultura enologica

La cultura enologica italiana e le migliori produzioni del nostro paese alla conquista dell’Australia. Si è tenuta infatti nella prima settimana di dicembre tra Sidney e Melbourne l’azione di informazione e promozione sulla qualità del “Vigneto Italia” curata da Enoteca Italiana parallelamente alla Borsa Vini Australia 2003 organizzata dall’Istituto per il Commercio Estero.

I vini italiani presentati dalle aziende associate all’Enoteca Italiana e da quelle invitate dall’Ice hanno riscosso un’ ottima accoglienza da parte di tecnici ed operatori del settore. La grande varietà di vitigni autoctoni del nostro paese, la differenza della proposta e il forte legame tra vino e gastronomia sono le qualità che seducono i consumatori australiani.

Benché l’Australia sia ormai uno dei maggiori produttori mondiali di vino, ci sono ottime prospettive di espansione nel mercato australiano per il prodotto italiano. In particolare sono le donne ad amare il vino italiano, e la scelta si orienta principalmente su vini bianchi. Il gusto medio è ancora orientato su vini molto morbidi e per niente tannici. Si sta assistendo però ad una evoluzione verso profumi e gusti più complessi e strutturati, che aprirà la strada in breve ad un aumento della quota di mercato per la nostra produzione.

Tradizionalmente, i principali paesi dai quali l’Australia importa sono la Francia e l’Italia. Le importazioni dall’Italia sono cresciute da 9.8 milioni nel 1994 a 11.9 milioni nel 2002. Nel 2002 l’Italia ha esportato 5,2 milioni di USD di vini spumanti e 6,6 milioni di vino da tavola (di cui 3,7 milioni di rosso e 2 di bianco).

Interventi importanti, possono essere fatti sulla ristorazione italiana, che tradizionalmente ha sempre svolto un ruolo importante nella difficile opera di incrementare e poi consolidare le quote dei vini, grazie alla forte presenza di italiani nel territorio.

La scommessa è quindi aumentare la cultura del vino, per far aumentare in primo la richiesta del prodotto e in seguito di un prodotto sempre qualitativamente migliore e certificato come è il vino italiano.